Padova, La Rinascente se ne va: 15 febbraio la serrata, lavoratrici colte di sorpresa

Il commercio padovano perderà uno dei suoi pezzi più prestigiosi, il punto vendita Rinascente in Piazza Garibaldi.

Chi si aspettava un dietrofront della proprietà è rimasto, purtroppo, deluso: si chiude il 15 febbraio, senza possibilità di proroghe o soluzioni alternative.

Oltre alla perdita di oltre 50 posti di lavoro diretti più altre decine dell'indotto, il rischio concreto è quello di un buco nero nel cuore della città. Chi subentrerà a Rinascente in fuga da Padova?

Padova, La Rinascente se ne va: 15 febbraio la serrata, lavoratrici colte di sorpresa

Rinascente se ne va, è questa la notizia arrivata ieri sera durante l'assemblea fra proprietà e lavoratori. Nessuna possibilità di mediazione e nessun margine d'apertura da parte dell'azienda: la decisione è presa ed irrevocabile.

Il 15 febbraio la serrata e il 28 Rinascente restituisce chiavi e licenza, segnando così la fine di un'epoca.

Nessun licenziamento collettivo delle decine di lavoratrici, quasi tutte over 40 con famiglie e figli a carico, per le quali si prospetta la possibilità di un trasferimento nelle altre filiali del gruppo. 

Da Palermo a Milano, i punti vendita destinati ad accogliere le commesse padovane sono sparsi lungo tutta la Penisola ma non è detto siano in grado di assorbire la totalità delle maestranze. Si ripete a Padova quanto già successo a Genova, dove solo 14 lavoratori su 50 hanno accettato il trasferimento.

«A Genova la chiusura è arrivata dopo 5 anni di solidarietà — precisa Katiuscia Rostellato, sindacalista della Fisascat Cisl — ma Padova è una piazza che va meno male di altre. Gli incassi positivi ci venivano confermati durante i briefing settimanali».

Una serrata inattesa, quella di Rinascente, che non è stata preceduta da alcuna forma di crisi aziendale: niente solidarietà, riduzione d'orario o altre facilitazioni a cui un'azienda in stato di crisi avrebbe avuto diritto. Anche per questo le lavoratrici del punto vendita si son trovate spiazzate dalla notizia.

Da una parte la proprietà Thailandese del gruppo Rinascente — sembra passata un'era geologica da quando la proprietà era solida nelle mani degli Agnelli e di Mediobanca — lamenta i costi insostenibili dell'affitto e dall'altra la proprietà padovana dell'immobile si giustifica con i prezzi di mercato negando la volontà di aumentare il canone, nel mezzo le lavoratrici ormai condannate a perdere il posto.

Non sono bastati i buoni risultati del black friday e l'aver superato gli incassi del 2017 anche nei giorni scorsi, Rinascente preferisce abbandonare la piazza padovana in tutta fretta, arrivando al punto di recedere dall'affitto con quasi due anni d'anticipo sulla scadenza.

«Bisogna tutelare le lavoratrici — chiosa Katiuscia Rostellato — anche per come sono state trattate». 

Chi subentrerà a Rinascente? È la domanda che tutti si pongono, commercianti e clienti, perché i grandi magazzini milanesi storicamente hanno saputo ritagliarsi un ruolo di riferimento nel settore.

C'è chi parla di un albergo, si vocifera anche di qualche grande catena d'abbigliamento, l'unica costante è l'auspicio che chi subentrerà a Rinascente si faccia carico delle lavoratrici licenziate, senza badar troppo ai lacci e lacciuoli della normativa. 

Nel frattempo si prospetta un Natale amaro per le commesse e tutto l'indotto del grande magazzino, che mai si sarebbero aspettati di dover organizzare picchetti e manifestazioni proprio alla vigilia delle festività.

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