Papa con Rom e Sinti, “Vos estis lux mundis”, Consiglio Ue, dialogo nazionale Argentina, Salone del Libro, media cattolici, musei ecclesiastici

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Papa con Rom e Sinti, “Vos estis lux mundis”, Consiglio Ue, dialogo nazionale Argentina, Salone del Libro, media cattolici, musei ecclesiastici

Papa Francesco: preghiera con Rom e Sinti, “vi sono vicino, soffro quando leggo qualcosa di brutto su di voi”

“Vi sono vicino e quando leggo sui giornali, come oggi, qualcosa di brutto, soffro”. Lo ha confidato Papa Francesco al popolo Rom e Sinti, ricevuto in udienza nel Palazzo Apostolico in occasione dell’incontro di preghiera promosso dalla Fondazione Migrantes. “Questa non è civiltà. L’amore è civiltà”, ha scandito il Papa che ha aggiunto: “avanti con l’amore”. “Mi fa arrabbiare il fatto che ci siamo abituati a parlare della gente con gli aggettivi: non diciamo ‘persona’, ma questo ‘è così’ e mettiamo l’aggettivo”, ha spiegato Francesco per il quale “questo distrugge, perché non si guarda alla persona”. “L’aggettivo è una cosa che crea distanza tra mente e cure, questo è il problema di oggi”, ha affermato sottolineando la gravità di questo atteggiamento. Secondo il Papa, “è vero che ci sono cittadini di seconda classe, ma – ha chiarito – i cittadini di seconda classe sono coloro che scartano la gente perché non sanno abbracciare, vivono scartando e buttano fuori gli altri”.

Papa Francesco: motu proprio “Vos estis lux mundis”, per contrastare abusi servono “azioni concrete ed efficaci che coinvolgano tutti nella Chiesa”

“I crimini di abuso sessuale offendono Nostro Signore, causano danni fisici, psicologici e spirituali alle vittime e ledono la comunità dei fedeli”. È quanto si legge nel Motu Proprio “Vos estis lux mundi”, emanato oggi dal Papa come uno dei frutti del summit vaticano di febbraio su “La protezione dei minori della Chiesa”. “Affinché tali fenomeni, in tutte le loro forme, non avvengano più, serve una conversione continua e profonda dei cuori, attestata da azioni concrete ed efficaci che coinvolgano tutti nella Chiesa, così che la santità personale e l’impegno morale possano concorrere a promuovere la piena credibilità dell’annuncio evangelico e l’efficacia della missione della Chiesa”, il monito del Papa, che ricorda come ogni fedele cristiano è chiamato ad “essere luminoso di virtù, integrità e santità”. “Anche se tanto già è stato fatto, dobbiamo continuare ad imparare dalle amare lezioni del passato, per guardare con speranza verso il futuro”, scrive il Papa. Francesco auspica che “siano adottate a livello universale procedure volte a prevenire e contrastare questi crimini che tradiscono la fiducia dei fedeli”.

Consiglio Ue: Dichiarazione di Sibiu, “uniti, siamo più forti, in questo mondo sempre più instabile e complesso”

(dall’inviato a Sibiu) “Noi, leader dell’Unione europea, ci siamo riuniti a Sibiu per discutere e riflettere sul nostro futuro comune”. Comincia con queste parole la “Dichiarazione di Sibiu” approvata dai 27 leader Ue riuniti nella cittadina della Romania per il vertice informale e straordinario in vista delle elezioni europee. “Tra qualche settimana gli europei eleggeranno i loro rappresentanti al Parlamento europeo, a quarant’anni da quando hanno esercitato per la prima volta questo diritto fondamentale. Un’Europa riunificata nella pace e nella democrazia è soltanto uno dei tanti risultati conseguiti”. “Fin dalla sua istituzione, l’Unione europea, guidata dai suoi valori e dalle sue libertà, ha garantito stabilità e prosperità in tutta Europa, all’interno e all’esterno dei suoi confini. Nel corso degli anni è diventata uno dei principali attori sulla scena internazionale. Con circa mezzo miliardo di cittadini e un mercato unico competitivo, è un leader nel commercio mondiale e determina la politica globale”. Nel documento si legge: “Riaffermiamo la nostra convinzione che, uniti, siamo più forti, in questo mondo sempre più instabile e complesso. Riconosciamo che è nostra responsabilità, in quanto leader, rendere questa nostra Unione più forte e il nostro futuro più promettente, riconoscendo al contempo la prospettiva europea di altri Stati europei”.

Argentina: Macri chiede alla Chiesa di partecipare a dialogo nazionale. Vescovi, “sia momento di incontro con tutti e vero ascolto”

La Commissione esecutiva della Conferenza episcopale argentina (Cea) ha risposto alla richiesta del presidente della Repubblica Mauricio Macri di partecipare a un tavolo di dialogo per discutere sugli attuali conflitti e problemi sociali. In una lettera, scritta da Roma dove si trovano in questi giorni per la visita ad limina i vescovi della provincia di Buenos Aires, i vescovi scrivono che, perché la proposta porti i frutti sperati, ci dev’essere “un incontro di tutti gli attori politici e sociali”, e che bisogna “ascoltare attentamente le priorità di ciascuno e, dopo questa attenta fase di ascolto, cercare di elaborare un’agenda che abbia il consenso di tutti”. Secondo la Conferenza episcopale, “è molto importante favorire un ambito di dialogo per la ricerca di consensi riguardo a un’agenda aperta e sensibile alla realtà nazionale, alla vita dei più poveri e al progetto di Paese che sogniamo e vogliamo”. I vescovi entrano anche nel merito di alcune questioni e, in particolare, auspicano “la solidarietà e l’importante intervento dello Stato in relazione alla dignità di tutti gli argentini”, poiché tale contesto potrebbe assicurare “un accordo duraturo”.

Salone del Libro: Mattarella ricorda Primo Levi e la “necessità di non dimenticare” quanto avvenuto per “disprezzo dei diritti di ogni persona”

“I valori che Primo Levi ha vissuto e trasmesso, specialmente la necessità di non dimenticare ciò che è avvenuto negli anni della seconda guerra mondiale come tragica conseguenza del disprezzo dei diritti di ogni persona, costituiscono la base fondamentale per una società pacificata e una rispettosa convivenza sociale”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al direttore editoriale del Salone internazionale del Libro di Torino, Nicola Lagioia. Quest’anno la kermesse, giunta alla 32ª edizione, vede in programma “numerose iniziative dedicate alla figura e all’opera di Primo Levi”. “Figura complessa di uomo e scrittore, sopravvissuto ad Auschwitz, la forza della sua lezione – osserva il Capo dello Stato – ha superato i confini nazionali per diventare il simbolo di una sofferenza universale”. “Ebreo e partigiano, internato nel campo di concentramento di Carpi-Fossoli nel 1944, deportato ad Auschwitz e liberato nel 1945, Levi ha saputo indagare, per la sua esperienza di vita e insieme per la sua capacità di esplorazione, gli abissi della natura del male”, prosegue Mattarella, sottolineando che Levi “nella sua intensa attività di testimonianza umana e culturale, ha proposto alla coscienza comune ideali di comprensione e di tolleranza fra gli uomini e i popoli”.

Comunicazione: don Maffeis, “convergenza” e “intermediazione” antidoto a “algoritmi”

(da Assisi) Contro la “tentazione di navigare in solitaria”, bisogna “lasciarsi interrogare dalla realtà, elaborando proposte puntuali per le necessità del nostro tempo, che giocoforza sono notevoli”. Ne è convinto don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei e direttore dell’Uffizio nazionale per le comunicazioni sociali, che questo pomeriggio ha aperto ad Assisi il Convegno #ComunitàConvergenti. Dalle social network communities alla comunità umana, in corso fino all’11 maggio. “Ci sentiamo obbligati a non ripetere lo stesso sentiero”, ha detto Maffeis sottolineando l’esigenza, ripetuta a più riprese dal Papa, di “abbandonare il criterio del ‘si è sempre fatto così’” in uno snodo pastorale fondamentale per la Chiesa e la società qual è l’ambito delle comunicazioni. Ciò richiede, ha spiegato il relatore, “una conversione pastorale a cui Papa Francesco non si stanca di richiamarci”: “Bisogna esserci”, a partire dal territorio, per combattere “insofferenza e lo sfilacciamento del tessuto comunitario” e “la sensazione di peggioramento diffuso” che domina tra la nostra gente, “non solo a livello economico ma esistenziale”. Come dice Papa Francesco, “la rete non è alternativa ma complementare all’incontro con carne ossa. Bisogna riappropriarsi, in forma nuova, di un ruolo di intermediazione differente da quello degli algoritmi”. Per Vincenzo Corrado, direttore del Sir appena nominato vicedirettore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, “la disinformazione è parte di noi. Ci siamo assuefatti alla riduttività con cui si leggono i fatti, compresi quelli religiosi”. “Non ci chiediamo più ciò che è vero o falso, se una notizia è vera o falsa”, ha affermato: nessuno si pone più la domanda se qualcosa sia reale o no, se accada veramente”. “Per avere un clic in più, ci stiamo autotradendo”, la tesi di Corrado: “Se non riusciamo più a trasmettere la passione per la verità, finiremo per perdere la nostra coscienza, che è la cosa più importante”.

Musei ecclesiastici: don Pennasso (Cei), “sentirci e ascoltarci, condividere buone pratiche per crescere insieme”

“Sentirci e ascoltarci – noi dell’ufficio, voi delle diocesi –, raccontarci la vita dei nostri musei perché emergano sollecitazioni e necessità per crescere insieme. Un rapporto di reciprocità”. Così don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, ha introdotto la giornata di studio “La Chiesa e i suoi musei. Identità, governance e politiche culturali” promossa dallo stesso Ufficio in collaborazione con i Musei vaticani che l’hanno ospitano. La giornata parte dalla realtà attiva dei musei diocesani, “da quanto realizzato fino ad ora – ha spiegato –, per fare tesoro della propria e dell’altrui esperienza. Un’analisi approfondita di alcune buone pratiche ci consente di cogliere quegli elementi che, desunti dall’esperienza particolare, possono essere di riferimento in una metodologia di lavoro”. Don Pennasso sintetizza il cammino portato avanti nel tempo: nel 2016 un evento con le biblioteche, nel 2017 con gli archivi intesi come organismo che racconta la storia di una comunità, l’anno scorso il riscontro ad alcune necessità emerse da alcune biblioteche ecclesiastiche. Nel frattempo, informa, “da 600 – 800mila volumi siamo arrivati a 5 milioni 700mila in Isbn”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir