Papa con rifugiati Lesbo, conferenza futuro Europa, Trump sotto impeachment, Striscia di Gaza, aborto in Argentina, Rapporto Bes

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Papa con rifugiati Lesbo, conferenza futuro Europa, Trump sotto impeachment, Striscia di Gaza, aborto in Argentina, Rapporto Bes
Papa Francesco: ai rifugiati, “la nostra ignavia è peccato”. “Non è bloccando le navi che si risolve il problema”. “Svuotare i campi di detenzione in Libia”

“Come possiamo non ascoltare il grido disperato di tanti fratelli e sorelle che preferiscono affrontare un mare in tempesta piuttosto che morire lentamente nei campi di detenzione libici, luoghi di tortura e schiavitù ignobile?”. È il primo di una serie esigente di interrogativi con cui il Papa ha concluso il suo discorso ai rifugiati arrivati recentemente da Lesbo con i corridoi umanitari. “Come possiamo rimanere indifferenti di fronte agli abusi e alle violenze di cui sono vittime innocenti, lasciandoli alle mercé di trafficanti senza scrupoli?”, ha proseguito Francesco: “Come possiamo ‘passare oltre’, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano, facendoci così responsabili della loro morte?”. “La nostra ignavia è peccato!”, il monito del Papa. “Non è bloccando le loro navi che si risolve il problema”, la tesi di Francesco: “Bisogna impegnarsi seriamente a svuotare i campi di detenzione in Libia, valutando e attuando tutte le soluzioni possibili. Bisogna denunciare e perseguire i trafficanti che sfruttano e maltrattano i migranti, senza timore di rivelare connivenze e complicità con le istituzioni. Bisogna mettere da parte gli interessi economici perché al centro ci sia la persona”.

Conferenza sul futuro dell’Europa: sessione di apertura il 9 maggio 2020. Durata dei lavori 24 mesi

(Strasburgo) Si terrà molto probabilmente il prossimo 9 maggio, Festa d’Europa, la sessione costitutiva della Conferenza sul futuro dell’Europa, che si sta preparando nelle sedi Ue in vista di una riforma e di un rilancio del processo di integrazione europea. La data emerge dal Gruppo di lavoro dell’Europarlamento, che ha lavorato un mese e mezzo sull’argomento, per sottoporre, oggi, le sue conclusioni alla Conferenza dei presidenti dello stesso Parlamento europeo, la quale comprende il presidente dell’Assemblea e i presidenti dei gruppi politici che siedono in emiciclo. Da qui al 9 maggio sono previsti una serie di passaggi istituzionali, fra cui il voto, il 15 gennaio, di una risoluzione dell’Assemblea a Strasburgo, contenente obiettivi e modalità operative della medesima Conferenza. Fra settembre e dicembre 2020 si dovrebbero tenere 2 sessioni plenarie della Conferenza più l’Agorà dei giovani, così da consentire agli under30 di esprimersi sul futuro dell’Unione. Altre sessioni plenarie si terrebbero nei mesi successivi, fino al maggio 2022, quando la Conferenza dovrà formulare le proprie proposte di riforma delle istituzioni e delle politiche comunitarie.

Stati Uniti: Donald Trump è sotto impeachment. Ora si attende la decisione del Senato

(da New York) Abuso di potere e ostruzione al Congresso. Sono questi i due capi d’accusa contro il presidente Trump che ieri sera la Camera dei Rappresentanti ha votato aprendo formalmente il processo di impeachment, la messa in stato d’accusa del 45º presidente degli Stati Uniti. Con 230 voti a favore del primo articolo e 229 del secondo, il presidente è stato formalmente accusato. Tre democratici si sono schierati con il partito repubblicano che compatto ha votato no, dopo un dibattito lungo e che solo a sera ha portato al processo di voto. Trump diventa formalmente il terzo presidente degli Usa accusato di impeachment, dopo Andrew Jackson e Bill Clinton. Richard Nixon sfuggì al voto poiché si dimise in anticipo. Ora il processo passa al Senato, dove si prevedono tempi più brevi nel giudizio, poiché è controllato dai repubblicani e il loro portavoce ha già fatto intendere che non saranno chiamati testimoni, impedendo in questo modo ai funzionari che non si sono presentati alle udienze della Camera dei rappresentanti di raccontare la loro versione dei fatti.

Striscia di Gaza: Abunassar (ordinari cattolici), “Israele rilasci senza ulteriori ritardi i permessi ai cristiani per recarsi a Betlemme per Natale”

“Nessuna decisione finale è stata presa” in merito al rilascio, ai cristiani di Gaza, dei permessi per recarsi a Betlemme per le feste natalizie. È quanto afferma Wadie Abunassar, portavoce dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa, riportando il contenuto di un “vago messaggio” del Coordinamento delle attività del governo israeliano nei Territori Palestinesi, giunto ieri sera. “La scorsa settimana – spiega Abunassar, in una nota – funzionari israeliani avevano fatto accenni positivi circa il controllo di sicurezza sulle oltre 900 richieste inoltrate da Gaza per visitare Betlemme. A meno di una settimana dal Natale – rimarca il portavoce – nessun permesso è stato concesso”. “Dal momento che a tutti i popoli del mondo è concesso entrare a Betlemme per celebrare il Natale – ribadisce Abunassar – è diritto dei cristiani di Gaza poter fare lo stesso. Esortiamo, pertanto, tutte le autorità israeliane a rilasciare, senza ulteriori ritardi, ai cristiani di Gaza i permessi per uscire dalla Striscia e recarsi a Betlemme per il Natale”.

Argentina: il Governo con un protocollo di fatto legalizza l’aborto. I vescovi, “sorpresi e addolorati, attendiamo il ritiro del provvedimento”

Felici che il nuovo presidente Alberto Fernández abbia messo l’enciclica Laudato si’ come un riferimento per le politiche ambientali. Ma fermamente contrari al decreto con cui il Governo, non appena preso possesso delle sue funzioni, ha di fatto allargato, attraverso un semplice protocollo, la possibilità di aborto, senza un voto parlamentare in proposito. Questa la posizione espressa dalla Conferenza episcopale argentina (Cea), nel messaggio di Natale, in seguito all’incontro del Consiglio permanente e al saluto al nuovo capo dello Stato, che ha ricevuto la dirigenza della Cea nella sede del Governo. Scrivono i vescovi: “Siamo rimasti sorpresi dalla presentazione del protocollo sull’aborto come uno dei primi atti del nuovo Governo. Ci addolora e ci preoccupa questo modo di agire, che evita il ragionevole dibattito democratico sulla protezione della vita, il primo diritto umano”. “Non siamo contro i diritti, noi argentini – proseguono i vescovi – siamo a favore della dignità e del valore sacro di tutta la vita. In comunione con così tanti credenti e cittadini di buona volontà, attendiamo la revoca del protocollo”.
Nel messaggio natalizio, la Conferenza episcopale ricorda anche i tanti poveri “che meritano un futuro migliore”.

Comunicazione: mons. Russo (Cei), “custodia e silenzio per curare l’autoreferenzialità”

“La custodia e il silenzio sono la cura perfetta per i malanni dell’autoreferenzialità”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, nell’omelia della messa che ha celebrato stamani a Roma con giornalisti e comunicatori in vista del Natale. “Il custode è il primo responsabile di ciò che gli viene affidato – ha spiegato il vescovo –. E quindi non è tanto preoccupato della velocità con la quale dare le notizie, non è impensierito semplicemente dell’audience che queste notizie possono ottenere, ma è attento alle persone”. Una condizione in base alla quale “la comunicazione e l’informazione diventano costruttrici di ponti di umanità e di dialogo, favoriscono una comprensione a servizio anche di quanti non hanno voce, sanno porsi alla ricerca delle cause reali che tante volte sono dietro ai conflitti”. “Sanno far capire, sanno entrare nelle cause, nei contesti – ha aggiunto – e in questo modo aiutano probabilmente a costruire percorsi di pace”. La via indicata è quella di “un’informazione fondata sul silenzio e sull’ascolto”. “Sono atti necessari allo svolgersi della comunicazione e prevedono, per prima cosa, quell’apertura di animo per ricevere ogni parola pronunciata e coglierne il giusto significato”.

Rapporto Bes: Istat, migliora il benessere in Italia. Cresce la quota di individui ottimisti e soddisfatti per la propria vita

Nell’ultimo anno gli indicatori segnalano un miglioramento del benessere per l’Italia. Lo certifica oggi l’Istat diffondendo la settima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). “Oltre il 50% del totale dei circa 110 indicatori per cui è possibile il confronto (115 per il totale Italia e 108 per le ripartizioni) – si legge – registra un miglioramento in tutte le aree del Paese, con valori più elevati al Nord (59,3%) e più bassi al Centro (50,9%). Estendendo lo sguardo anche alla quota degli indicatori in peggioramento, si rafforza significativamente la posizione favorevole del Nord dove tale quota tocca il minimo (14,8%) mentre il valore massimo si raggiunge al Centro (26,9%)”. Stando ai dati diffusi, migliorano nel 2018 le percezioni soggettive di benessere, con più di due individui su cinque che esprimono un giudizio elevato di soddisfazione per la propria vita (+1,8% sul 2017). Aumenta anche la quota di individui ottimisti (+1,8%) e diminuisce quella relativa a un atteggiamento pessimista (-2%). Più della metà degli individui intervistati (55,2%) riferisce di aver sperimentato con maggiore frequenza stati d’animo positivi nelle 4 settimane precedenti l’intervista, mentre più di tre individui su cinque attribuiscono una valutazione favorevole al senso della propria vita.

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Fonte: Sir