Pellegrini dal Piave al Grappa passando per il Covolo

Nel fiorire di “cammini” cui si assiste in questi anni, a volte solo disegnati sulla carta, ce ne sono alcuni che nascono da sincere esperienze di spiritualità: è il caso degli itinerari proposti dall’associazione Compagnia di Santiago e del Beato Enrico, promotrice del Cammino del beato Enrico da Bolzano e del recupero di alcuni itinerari di pellegrinaggio verso i santuari della pedemontana trevigiana che a breve saranno raccolti in una proposta di itinerario ad anello.

Pellegrini dal Piave al Grappa passando per il Covolo

Proprio a questa associazione dobbiamo il suggerimento di un percorso da fare a piedi tra due santuari mariani molto noti nei loro territori di appartenenza: quello della Rocca di Cornuda e quello del Covolo di Crespano del Grappa. «La tradizione dei pellegrinaggi locali verso i santuari mariani – spiega Paolo Spolaore, presidente dell’associazione – fa parte da secoli delle nostre terre. Noi non ce n’eravamo dimenticati, ma il tempo del lockdown, di fronte alle difficoltà
di raggiungere i grandi cammini, ci ha spinti a valorizzarli maggiormente». Nasce così la sperimentazione di un percorso che va dal Piave al monte Grappa (52 chilometri), con soste presso i santuari di Cornuda e di Crespano. Un itinerario spirituale ma anche un omaggio alle giovani vite che hanno perso la vita lungo il fronte della Grande Guerra. Si parte infatti dall’abbazia di Sant’Eustachio (resti, undicesimo secolo), importante snodo di controllo del guado sul
fiume Piave della via d’Alemagna, ridotta in rovina dalle cannonate della guerra, non lontana dal sacrario militare di Nervesa della Battaglia. Nel percorso si incontrano luoghi storici come la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo a Giavera del Montello (fuori paese c’è il cimitero britannico) e il santuario di Santa Maria della Vittoria a Volpago del Montello. Si giunge quindi (24 chilometri) al santuario della Madonna della Rocca sopra Cornuda, sorto sul luogo di un antico fortilizio. La tradizione racconta che la chiesa fu edificata quando su una pietra poco distante apparve la Madonna: è luogo da secoli di grande devozione. L’edificio, affiancato da una torre, è costituito da un nucleo medievale e da aggiunte del tardo Seicento. La seconda tappa di 20 chilometri tocca la chiesa di S. Giorgio in Castelli di Monfumo e quella campestre e suggestiva di San Martino di Castelcies a Cavaso del Tomba, di antichissima fondazione. A Possagno si incontrano la chiesetta di San Giacomo in Pastega e lo scenografico tempio del Canova, dedicato alla Trinità. A Paderno del Grappa si trova la chiesa di San Giacomo, oggi cappella dell’Istituto Filippin: non è più esistente, invece, l’antico ospitale.

Si raggiunge quindi il santuario della Madonna del Covolo a Crespano, dove secondo la tradizione la Madonna sarebbe apparsa verso la metà del dodicesimo secolo guarendo una pastorella sordomuta e facendo sgorgare l’acqua salutifera dalla vicina sorgente dei Tre Busi. L’ulteriore tappa facoltativa è la salita al santuario della Madonnina del Grappa e al sacrario militare di cima Grappa per mulattiere della grande guerra (8 chilometri, sentiero 106 “Direttissima” e poi 109 dal rifugio Ardosetta, dislivello di 1.200 metri). Chi volesse ripercorrere il cammino può richiedere un opuscolo alla Compagnia di Santiago e del Beato Enrico: nel suo sito internet si possono trovare i contatti ma anche altri suggerimenti di visita tra i santuari della pedemontana, trevigiana ma non solo.

Arriva l’anello mariano della pedemontana

La Compagnia di Santiago del beato Enrico sta preparando un percorso tra santuari della pedemontana trevigiana, come Santa Maria della Vittoria sul Montello, la Madonnina del Grappa, la Madonna dell’Acqua a Mussolente, la Madonna della Crocetta a Castello di Godego, oltre a quelli di Cornuda e Crespano del Grappa.

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