Preti over 65. Frutti del ministero, frutti da condividere

Tornano, dopo il buon esito dello scorso anno, le giornate di fraternità e formazione dal 7 al 9 maggio al Cavallino. Saranno l'occasione per raccontarsi il proprio ministero e guardare insieme al futuro.

Preti over 65. Frutti del ministero, frutti da condividere

Tornano anche quest’anno, dal 7 al 9 maggio al Cavallino, i giorni di fraternità e formazione per i preti sopra i 65 anni. L’anno scorso, in verità, la proposta era rivolta a chi aveva raggiunto i 70. Ora… il gruppo si allarga. Questo perché, sottolinea don Giuliano Zatti, «ci pareva utile, come Istituto san Luca, dare un segno preciso anche nei confronti della fascia più adulta dei preti e i 65 anni sono una porzione di vita importante».

Tre giorni nel segno della fraternità e condivisione delle diverse esperienze di ministero. «Dai 65 anni in su – spiega don Giuseppe Masiero, coordinatore dell’equipe che, dallo scorso anno, si occupa di questa fascia d’età – ci sono circa 300 preti. C’è chi è ancora in attività, chi ha lasciato il ministero attivo ma continua a collaborare, chi vive la malattia… Le esperienze sono diversissime e i giorni del Cavallino sono l’occasione, per chi parteciperà, per raccontarle anche con uno sguardo alla comunità parrocchiale. È importante infatti cogliere la presenza dei tanti laici che hanno “costruito” il nostro ministero».

Le giornate al Cavallino, che si focalizzano sulla “fraternità tra memoria e futuro”, avranno questa scansione: il primo giorno sarà dedicato al racconto del proprio ministero «rispetto ai cambiamenti storici ed ecclesiali. Com’è cresciuto, cambiato, evoluto? Se penso alla mia esperienza, dopo il Concilio, e in pieno ‘68, ero in seminario maggiore. Per alcuni di noi questi due “cambiamenti” sono stati motivo di crisi, mentre per altri di arricchimento nella preparazione al sacerdozio. Tenteremo, poi, di guardare al ministero anche in riferimento ai vescovi che l’hanno segnato: cosa ci hanno lasciato?».
Memoria e futuro. E pure dialogo e confronto con i preti giovani, nella terza giornata. «Questo vogliamo che sia uno stile, non un’occasione sporadica. Colloco il mio servizio in una visione d’insieme, proprio nel solco di tutte le iniziative dell’Istituto san Luca. L’idea è quella di essere uniti, pur nella diversità di età ed esperienze, nel fare discernimento rispetto ai cambiamenti».
Il secondo giorno, invece, sarà interamente dedicato al tema della fraternità. Al mattino ci sarà un intervento di don Giorgio Scatto, priore della comunità monastica di Marango (diocesi di Venezia), a partire dai testi evangelici. Al pomeriggio sono previsti laboratori su diverse angolature del vivere la fraternità: come stile, nella relazione con i confratelli e i laici nelle comunità, nell’uso dei beni, nella capacità di attraversare i cambiamenti, nel dialogo con le nuove generazioni.

I giorni al Cavallino sono solo una delle iniziative promosse, per i preti “over”, dall’equipe dell’Istituto san Luca. L'ultima settimana per i preti i cambiamento, ad esempio, si è conclusa con un bel momento in cui erano presenti anche i parroci che avevano concluso il ministero. Sempre a settembre scorso c’è stato un appuntamento per i preti che risiedono all’Opsa e altri preti anziani.
A queste occasioni si affiancano le visite agli over 75: «Li vado a trovare insieme a don Giuseppe Zanon. Sono bei momenti… È anche l’occasione, nel caso vivano in parrocchia, per confrontarsi con il parroco, perché la comunità sappia cogliere la presenza dei preti anziani come ricchezza».
Don Masiero, sulla scia del lavoro portato avanti da don Gianfranco Zenatto, vive momenti di condivisione con i preti presenti all’Opsa e incontri con quelli che sono al Cenacolo di Montegalda e in Casa del clero.
L’equipe prevede ora di allargarsi anche con figure presenti nel territorio.

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