Riforma non autosufficienza, ecco i tre passi da compiere per renderla concreta

“Grande soddisfazione” per l’avvio della riforma dell’assistenza delle organizzazioni promotrici del Network Non Autosufficienza, che ora guardano al futuro. "Vigilare affinché gli interventi previsti siano effettivamente predisposti". Il nodo delle risorse, "ancora lontane dai 7,5 miliardi richiesti nella proposta"

Riforma non autosufficienza, ecco i tre passi da compiere per renderla concreta

“Grande soddisfazione” per l’avvio della riforma dell’assistenza per gli anziani non autosufficienti: lo scrivono in alcune organizzazioni promotrici del Network Non Autosufficienza - Alzheimer Uniti Italia, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze e Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile - che ringraziano il Presidente del Consiglio Draghi e i Ministri Orlando e Speranza per aver accolto e sostenuto proposta  che “prende forma concreta, grazie all’inserimento nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza” nei sui punti chiave.

Si tratta di una riforma organica, che integra gli aspetti sanitari a quelli sociali dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, elemento di assoluta novità che il Piano accoglie e sancisce, superando di fatto uno dei principali problemi che i cittadini del nostro Paese si trovano ad affrontare - sottolineano - La riforma prevede, come indicato nella proposta delle organizzazioni: un sistema orientato sulla preminenza del sostegno alla domiciliarità; l’incremento dell’offerta di servizi; il rafforzamento dei modelli d’intervento secondo la logica della cura multidimensionale; la riduzione della frammentazione del sistema e la semplificazione dei percorsi di accesso”.

“Tuttavia - aggiungono le organizzazioni - perché questa riforma prenda forza entro la fine naturale della legislatura, prevista nella primavera del 2023, dovremo vigilare affinché gli interventi previsti nella fase iniziale siano effettivamente predisposti, a cominciare da uno stanziamento adeguato di risorse che nel Piano – seppure incrementate - sono ancora lontane dai 7,5 miliardi richiesti nella proposta”.

Tre sono i passi da compiere nel prossimo futuro: accompagnare e sostenere la realizzazione della legge di riforma, tenendo alta l’attenzione e la pressione sul piano politico e spingendo per giungere a una normativa veramente in grado di rispondere alle sfide della non autosufficienza; cominciare bene il percorso, mettendo in atto un primo pacchetto di misure che inizino a innovare il sistema, preparando il terreno alla riforma. Ciò richiederà di rafforzare gli stanziamenti previsti dal Pnrr, di ampliare gli interventi rispetto a quelli lì indicati e di assicurare la massima coerenza tra le azioni iniziali e il disegno complessivo di cambiamento; alimentare la collaborazione, tra i due Ministeri interessati, tra i vari soggetti sociali e tra questi e il Governo e fare in modo che si instauri una modalità di dialogo sistemica, trasparente e non episodica tra le istituzioni e le varie realtà sociali coinvolte nella non autosufficienza.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)