Rsa e tutela dei diritti: risoluzione approvata all’unanimità

L'ok della Commissione diritti umani al Senato: rispetto del "patrimonio relazionale" delle persone anziane, attivazione di servizi di prossimità, monitoraggio e dati consultabili. Il presidente Fede: "Lavoro di gruppo, segno evidente della comune sensibilità sul tema”. Guidoli (M5s): "Cambiare il paradigma delle politiche che si rivolgono agli anziani"

Rsa e tutela dei diritti: risoluzione approvata all’unanimità

La Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani al Senato ha approvato all’unanimità, la risoluzione sulle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) Doc. XXIV-ter, n. 5 che impegna, tra l’altro, il Governo ad “adottare politiche in favore delle persone anziane con approccio innovativo, tenendo conto del loro patrimonio relazionale quale principale veicolo di tutela e di rispetto della dignità”.
L’obiettivo è “favorire, in concerto con gli enti locali, l’attivazione di servizi di prossimità che permettano alle persone anziane di continuare a vivere nelle loro abitazioni, valorizzando il mondo dell'associazionismo e favorendo l'assistenza domiciliare come forma prioritaria di vicinanza della società”: centri diurni per l'assistenza agli anziani, servizi di accompagnamento costanti, misure di incentivazione del co-housing, “attraverso agevolazioni riguardanti la ristrutturazione interna degli immobili finalizzati a razionalizzare gli spazi in funzione della coabitazione di persone anziane”

Tra le richieste al governo anche quelle di “incentivare per le persone con familiari in età avanzata forme di lavoro a distanza che consentano di conciliare prestazione professionale e lavoro di cura e assistenza”, di monitorare le condizioni delle Rsa, in termini di infrastrutture e servizi forniti, e rendere “disponibili e consultabili i dati sulle residenze sociosanitarie e socioassistenziali aggregati su scala nazionale e disaggregati per genere e settore (pubblico, privato) in modo da poter svolgere analisi scientifiche a livello nazionale complessive dei bisogni e delle risposte offerte”.

“La Commissione ha lavorato con unità, attenzione e sensibilità. – sottolinea il senatore Giorgio Fede, presidente della Commissione - Siamo molto soddisfatti del raggiungimento di questo importante traguardo, abbiamo lavorato tutti con determinazione, in un lavoro di gruppo che ha coinvolto tutte le forze politiche, segno evidente della comune attenzione e sensibilità su questo tema”.

Nella risoluzione vengono ricordati anche i dati del rapporto "Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria anno 2019 di Istat e la Commissione per la riforma dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana: circa 6,9 milioni di over75; oltre 2,7 milioni di persone con difficoltà motorie e autonomia ridotta, di cui 1,2 milioni prive di aiuto adeguato e 1 milione che abita da sola oppure con altri familiari anziani; 100 mila anziani privi di risorse economiche che si trovano nella impossibilità di accedere a servizi a pagamento per avere assistenza.

“Diversi mesi fa - scrive su Facebook la senatrice del Movimento 5 Stelle Barbara Guidoli, commentando l’approvazione - in Commissione straordinaria diritti umani, abbiamo iniziato un lavoro di approfondimento per capire cosa sia accaduto nelle Rsa durante l'emergenza sanitaria. Il lavoro si è concluso con l'adozione di una risoluzione adottata all'unanimità da tutti i membri della Commissione, a riprova che la tutela dei nostri anziani non può avere colore politico”. “Con questo atto vogliamo – sottolinea Guidoli - impegnare il Governo a cambiare il paradigma delle politiche che si rivolgono agli anziani, mettendo al centro la persona e rafforzando il suo patrimonio relazionale, solo così possiamo rispettarne la loro dignità”. “E’ indispensabile una riforma nazionale delle Rsa che metta al centro le persone fragili e che crei una filiera dell'assistenza sociosanitaria, socio-assistenziale e sociale che coinvolga queste strutture e il suo personale nonché l'Asl, il Comune, il medico di medicina generale, i familiari, il volontariato e la comunità locale. - conclude Guidolin -  Questa mia osservazione è stata accolta e così inserita nel parere al Def 2022 recentemente espresso dalla commissione Lavoro del Senato, di cui faccio parte. La riforma, legata al PNRR, contenuta all'interno di un disegno di legge delega, approderà in Parlamento entro il mese di giugno e sarà indispensabile valorizzare le figure professionali che lavorano al loro interno, come quella degli infermieri e OSS, affinché, al medesimo lavoro svolto in un contesto sanitario pubblico o privato, il salario, i diritti e le tutele siano le stesse”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)