Safer internet day, l’Autorità garante: “Attenzione ai rischi, ma proibire non è realistico”

Garlatti: “Una Rete sicura permette di tutelare i ragazzi e di esercitare diritti preziosi sfruttando appieno le possibilità offerte dal web”

Safer internet day, l’Autorità garante: “Attenzione ai rischi, ma proibire non è realistico”

“Quando si parla di internet e minorenni pensare di vietare non è realistico”. È quanto afferma Carla Garlatti, autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in una nota, in vista del Safer Internet Day che si terrà domani alle Officine Farneto di Roma con il titolo Together for a better internet, organizzato dal consorzio Generazioni connesse. “Occorre garantire una navigazione sicura e assicurare i diritti dei minorenni connessi all’uso della rete. Faccio riferimento al diritto all’espressione, alla libertà di opinione e a quella di ricercare, ricevere e divulgare informazioni e idee indipendentemente dalle frontiere. A questo va aggiunto quello di accedere a informazioni e a materiali provenienti da varie fonti, specie quelli che promuovono il benessere sociale, spirituale e morale, oltre che la salute fisica e mentale”.

“In questo senso rendere sicuro internet significa assicurare ai ragazzi una risorsa preziosa – prosegue la garante –. A livello normativo occorre ad esempio introdurre una sorta Spid per minori per la verifica dell’età di accesso alle app e ai social ed è necessario arginare, anche attraverso la co-regolazione con i provider, la sovraesposizione online dei minorenni. Ci sono poi pericoli non troppo avvertiti: i furti di identità, l’appropriazione delle immagini dei bambini per la produzione di contenuti pedopornografici e la profilazione, che ingabbia i minorenni in un mondo chiuso di interessi, idee e notizie. A ciò vanno aggiunte iniziative di educazione e sensibilizzazione, anche e soprattutto per gli adulti, che in alcune occasioni favoriscono – con le loro condivisioni in rete – la formazione di una cultura della sovraesposizione. Adulti che a volte si rendono protagonisti di comportamenti contradditori, come quello di proibire il cellulare a tavola o in classe mentre contemporaneamente loro stessi ne fanno uso nei medesimi contesti”. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)