Salboro. Modi e tempi nuovi per tenere accesa la lampada della fede

Tante riflessioni, nate dalla “sosta forzata” della pandemia, hanno aiutato i catechisti ad accogliere questo tempo come opportunità

Salboro. Modi e tempi nuovi per tenere accesa la lampada della fede

Tante riflessioni ci hanno accompagnato in questo lungo periodo, aiutandoci a cogliere tutto ciò che poteva essere “opportunità” e grazie a esse abbiamo cercato di dare un senso a questa “sosta forzata” inventandoci modi e tempi per tenere accese le nostre lampade della fede, della speranza e della carità.

Nei gruppi abbiamo condiviso la bellezza dello stare assieme in famiglia, di trovare spazi inediti di ascolto e di riflessione ma abbiamo anche compreso come i nostri incontri settimanali siano per i ragazzi realmente una “grazia” di cui hanno sentito ad un certo punto fortemente la mancanza.

Se ci chiediamo che cosa sia emerso da questa esperienza potremmo rispondere da una parte la comprensibile esigenza di conoscere i nuovi sistemi di comunicazione, dall’altra la necessità di lasciare le consuetudini, la bellezza di lasciarsi ispirare, un forte desiderio di approfondire la conoscenza della Scrittura, per fare nostro ciò che è “sacro” viverlo e testimoniarlo.

Il distanziamento ci ha tenuto separati a lungo eppure proprio questo sembra abbia fatto emergere un nuovo bisogno di comunità e di inclusione da parte di molti genitori e un grande desiderio di semplicità, di abbracci e di incontri da parte di molti bambini e ragazzi.

La preghiera spontanea nata nelle famiglie assieme alla ricerca di una vita più semplice e più ricca di valori umani e spirituali ci ha reso consapevoli di quanto sia necessario l’annuncio del Vangelo in ogni luogo e in ogni tempo.

Cosi cercando di restare uniti a Gesù e tra noi, nell’imparare i canti con i ragazzi, nel preparare le preghiere con i bambini, nel rappresentare qualche passo del Vangelo, “la Domenica giorno del Signore” e “l’Eucaristia” sono diventate sempre più il “centro” attorno a cui far ruotare ogni attività catechistica per donarci un’esperienza di condivisione, di ascolto, di preghiera per ricevere settimana dopo settimana, la forza per fare discernimento, per scoprire nuovi modi di dare cose buone ai nostri ragazzi nel modo in cui loro sono capaci di riceverle, lasciandoci guidare dal Signore Gesù come discepoli di oggi.

Lorena Sanavio

Il 60° dell’Ufficio catechistico nazionale

In questi giorni è pervenuto agli uffici diocesani il biglietto commemorativo del 60° anniversario dell’istituzione dell’Ufficio catechistico nazionale, contenente una copia del chirografo di papa Francesco rivolto a tutti i catechisti nell’udienza privata del 30 gennaio. Riportiamo brevemente i tre punti sottolineati dal papa. La catechesi è:

  1. uno spazio privilegiato per favorire l’incontro personale con Lui e va intessuta di relazioni personali;
  2. un’avventura straordinaria: come “avanguardia della Chiesa” ha il compito di leggere i segni dei tempi e di accogliere le sfide presenti e future;
  3. essere artigiani di comunità.

Nel sito dell’Ufficio catechistico nazionale si può trovare il file completo del biglietto, per chi desidera stamparlo e tenerlo come copia personale.

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