Sanità, Sileri: con i vaccini nelle farmacie aumenta la copertura contro influenza

Il vaccino anti-influenzale protegge anche dal Covid? "Un lavoro scientifico dice che laddove c'era più alta vaccinazione anti-influenzale minori sono stati i ricoveri e i casi gravi. Questo è ipotizzabile ma non è sicuro". Lo ha detto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute

Sanità, Sileri: con i vaccini nelle farmacie aumenta la copertura contro influenza

Il vaccino anti-influenzale protegge anche dal Covid? "Un lavoro scientifico dice che laddove c'era più alta vaccinazione anti-influenzale minori sono stati i ricoveri e i casi gravi. Questo è ipotizzabile ma non è sicuro. La cosa sicura è che la vaccinazione anti-influenzale riduce la mortalità per tutte le complicanze dovute al virus influenzale. Si parla di carenza del vaccino, ma intanto bisogna dire che l'aderenza è solitamente inferiore al 16%. Solamente poco più del 50% degli over 65 fa il vaccino. Anche se dovesse esserci un raddoppio di queste percentuali, la disponibilità di vaccini è tanta, tuttavia si sta lavorando per incrementarla. L'unica cosa che farei è quella di rendere più vaccini disponibili per le farmacie. Se molti vaccini non vengono somministrati, tanto vale che una percentuale venga data direttamente alle farmacie, cosi' non vengono sprecati e chiunque non e' nella fascia degli over 65 e delle persone fragili può trovare il vaccino disponibile in farmacia". Lo ha detto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta", condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

"Se sappiamo che il 5-10% dei vaccini di solito torna indietro, stimiamo una quota più bassa del 5% e diamolo alle farmacie. Dopo due-tre settimane di campagna, se vedi che a fine ottobre l'aderenza non è cosi' alta e rischi di avere dosi inutilizzate, allora rifornisci ulteriormente le farmacie. Bisogna fare in fretta, perché il vaccino deve essere fatto in queste settimane. Una percentuale soddisfacente di copertura vaccinale sarebbe il 75% sulla popolazione generale, ma non lo raggiungeremo mai. E' chiaro che se già gli anziani dal 50% passassero all'80-90% sarebbe già un grande successo, così come se la popolazione generale passasse dal 16% al 30%. Noi andiamo incontro ad un autunno-inverno rischioso dal punto di vista del sovraccarico del servizio sanitario nazionale, non per il Covid, per il quale secondo me la situazione e' sotto controllo, ma per la diagnosi differenziale. Se oggi uno ha il raffreddore e un po' di febbre entra in una diagnosi differenziale e fare il vaccino ridurrà notevolmente i dubbi diagnostici e dunque il sovraccarico in termini di ricoveri e di attese", ha concluso.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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