Sinodo. Tre anni dopo, la Diocesi raccoglie il testimone dal Sinodo dei giovani

Il 19 maggio 2018, in una Cattedrale gremita ed emozionata, si è concluso il Sinodo dei giovani della Chiesa di Padova. È stato un cammino bello e coraggioso, che ha permesso ai giovani di raccontarsi, riconoscendo i pieni e i vuoti delle proprie esistenze, e che ha lasciato in chi lo ha vissuto il gusto delle cose buone.

Sinodo. Tre anni dopo, la Diocesi raccoglie il testimone dal Sinodo dei giovani

In quel percorso i giovani hanno sperimentato la forza di un metodo sinodale basato sull’ascolto fecondo della vita e insieme della Parola, e l’hanno lasciato in eredità alla Diocesi tutta. Hanno affidato alla Chiesa di Padova anche le riflessioni e gli interrogativi contenuti nella Lettera dei giovani, documento che sigilla l’esperienza del Sinodo e allo stesso tempo apre a nuovi progetti da realizzare: sono domande che interrogano gli adulti e le comunità, e che ancora invitano a ripensare al modo di essere cristiani oggi.

A tre anni esatti di distanza, domenica 16 maggio 2021 la Chiesa di Padova vive un nuovo momento forte, l’Indizione del Sinodo diocesano. Raccogliendo il passaggio di testimone, facendo tesoro dello stile e delle provocazioni che i giovani hanno lasciato, ora tutta la Chiesa è chiamata a mettersi in cammino. Il Sinodo diocesano, continuando sulla traccia di sinodalità aperta dai giovani e allargandola all’intera Diocesi, invita ciascuno di noi a essere parte attiva di un percorso di discernimento: ci porterà ad ascoltare e ad accogliere ciò che siamo e il tempo che viviamo, per provare a immaginare e a sognare insieme la Chiesa che vorremo diventare.

Ho avuto l’opportunità di far parte dell’Assemblea sinodale nel Sinodo dei giovani, e quell’esperienza ha lasciato doni per la vita di ogni giorno: il buon sapore che hanno le gioie e le fatiche condivise, la potenza di affidarsi allo Spirito senza sapere dove condurrà, la bellezza di imparare a invocarlo prima di fare o decidere qualcosa, mescolando vita e preghiera. Sono dinamiche preziose, che custodisco e che continuano ad accompagnarmi: le riconosco nei primi passi della segreteria del Sinodo diocesano, e sono il segno bello di questa ripartenza.

Giovanna Zoccarato

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