Sostentamento ai sacerdoti. Il nostro “grazie” e il nostro sostegno ai pastori

Uniti nel dono. Domenica 18 settembre è la 34a Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti «Un’occasione per spiegare l’impegno dei membri delle comunità parrocchiale nel provvedere alle loro necessità»

Sostentamento ai sacerdoti. Il nostro “grazie” e il nostro sostegno ai pastori

Ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà e incoraggiano percorsi di ripresa: sono i nostri sacerdoti che si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti. Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 18 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti, che viene celebrata nelle parrocchie italiane e dunque anche in ogni comunità cristiana della Diocesi di Padova. La Giornata
– giunta alla 34a edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole e opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili. «È un’occasione preziosa per far comprendere ai fedeli quanto conta il loro contributo – sottolinea il responsabile del Servizio promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti, ma un’opportunità per spiegare il valore dell’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti». Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento
che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani. «Le offerte – aggiunge Monzio Compagnoni – rappresentano il segno concreto dell’appartenenza a
una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti, è sempre al fianco dei più fragili e in prima linea per offrire risposte a chi ha bisogno». Le offerte raggiungono circa 33 mila sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche
300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Sud del Mondo e circa tremila, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. Dai dati storici sulla raccolta annuale delle offerte si rileva che se nei primi anni Novanta le donazioni per il sostentamento dei sacerdoti ammontavano a oltre 20 milioni di euro, con una media di oltre 100 euro a offerta e un numero di offerenti superiore ai 150 mila, ora le offerte sono di poco oltre gli 8 milioni con una media di circa 80 euro ciascuna per un numero di donatori che è sceso sotto le 80 mila unità. Da qui l’appello a una maggior condivisione del problema del sostentamento dei sacerdoti attraverso la campagna “Uniti nel dono”.

In Italia ci sono 33 mila presbiteri in 227 diocesi

Nel 2021, il fabbisogno complessivo annuo per il sostentamento dei sacerdoti, quasi 33 mila tra secolari e religiosi a servizio delle 227 diocesi italiane, è ammontato a 521,2 milioni di euro lordi, comprensivi delle integrazioni nette mensili ai sacerdoti (12 l’anno), delle imposte Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio per l’assicurazione sanitaria. Questo fabbisogno viene coperto per il 16,3 per cento dagli stessi sacerdoti, grazie agli stipendi da loro percepiti (per esempio quali insegnanti di religione o per il servizio pastorale nelle carceri e negli ospedali); per il 7,3 per cento le remunerazioni percepite dagli enti presso cui prestano servizio pastorale (parrocchie e Diocesi). Il resto è coperto per il 4,8 per cento dalle rendite degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, per il 71,6 per cento dall’Istituto centrale sostentamento clero attraverso le offerte deducibili per il sostentamento del clero e con una parte dei fondi derivanti dall’8xmille.

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