Stati generali al via. Sassoli: L'Ue si fida dell'Italia, adesso le riforme

Il presidente del parlamento Ue e' intervenuto in videoconferenza: "Il pubblico dovra' essere l'attore protagonista della ricostruzione. E questo e' il momento giusto per riaffermare un rinnovato ruolo pubblico nella politica economica e industriale"

Stati generali al via. Sassoli: L'Ue si fida dell'Italia, adesso le riforme

"In Europa c'e' grande fiducia nel governo italiano e nella comunità nazionale che ha dato prova di coraggio, disciplina, solidarietà". Lo ha detto il presidente del parlamento Ue, David Sassoli, intervenendo in videoconferenza agli Stati generali. "Ora dobbiamo impegnarci tutti a dare basi solide al nuovo corso. E dimostrare che dopo l'austerità che ha generato diseguaglianze, può esservi un'Europa più forte, vicina ai suoi cittadini, capace di giocare un ruolo come attore globale. Senza l'Italia- sottolinea- questo salto di qualità non potrà compiersi. E da questo ne deriva una grande responsabilità. Non meno grande delle opportunità che vengono offerte a tutti i nostri paesi". Il Parlamento europeo ha "subito chiesto all'Unione una risposta ambiziosa e all'altezza della sfida e ringrazio la Presidente von der Leyen e il Commissario Gentiloni per aver ascoltato il Parlamento".
"In questi mesi difficili- continua Sassoli- il Parlamento europeo ha continuato ad esercitare la propria funzione, con modalita' diverse, nell'interesse dei cittadini. Siamo co-legislatori, autorita' di bilancio e organo di indirizzo politico e non vogliamo rinunciare alle nostre prerogative. Anche in questa fase di negoziati non faremo sconti. Per noi la proposta della Commissione e' la base minima di compromesso e non accetteremo nessun passo indietro. E su questo sappiamo di poter contare sull'impegno del governo italiano". La proposta del Recovery fund "modifica radicalmente le dinamiche fra Governi nazionali e Bruxelles. Se prima era la Commissione ad indicare ai Governi come utilizzare i fondi, oggi i termini del meccanismo si sono invertiti. Saranno i Governi ad indicare le riforme che intendono promuovere, Si tratta, insiste Sassoli, "di un cambiamento profondo che dimostra come l'Unione abbia saputo trarre lezioni dagli errori del passato. Ora i governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacita' di programmazione. Per molti Paesi questo significa avviare riforme per utilizzare le risorse e non rimandarle indietro", spiega.
"Serve un cambio di marcia nel rapporto fra regioni e governo centrale. In Italia c'e' bisogno di infrastrutture. Una strada o una ferrovia in meno nel Mezzogiorno e' di certo un danno per i cittadini di quelle regioni, ma e' anche un danno per tutti i cittadini e le imprese europee. S'impone uno sguardo nuovo. Ricordo che i fondi che arriveranno nelle casse nazionali saranno pubblici e non sara' ammissibile la perdita o lo spreco di questo denaro. La capacita' di spesa dovra' aumentare considerevolmente. E i paesi che hanno difficolta' nella progettazione ordinaria dovranno rapidamente modificare le loro procedure. Sara' fondamentale, comunque, l'indirizzo pubblico delle risorse sulla base delle priorita' europee. Il pubblico dovra' essere l'attore protagonista della ricostruzione. E questo e' il momento giusto per riaffermare un rinnovato ruolo pubblico nella politica economica e industriale". Non si tratta di recuperare "modelli del passato, ma di affermare una funzione di difesa dei piu' deboli e di allineamento dei programmi nazionali agli obbiettivi europei. Serve coerenza, trasparenza, pragmatismo. Spetta al Governo italiano, insieme agli attori economici, sociali e istituzionali, decidere quale strada intraprendere e su quali riforme insistere", conclude il presidente del Parlamento Ue. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)