Strage in Sri Lanka. Il vescovo: "Attacco brutale, violenza inaudita"

Parla monsignor Warnakulasuriya Devsritha Valence Mendis: "Inaspettato, nel paese relazioni pacifiche tra fedi diverse". Cordoglio delle Acli e della Comunità ebraica: "Contrastare ogni forma di terrorismo e intolleranza". L'Unicef denuncia: "Almeno 45 bambini morti"

Strage in Sri Lanka. Il vescovo: "Attacco brutale, violenza inaudita"

ROMA -”Abbiamo assistito ad attacchi brutali, ad atti di violenza inaudita”. Lo ha detto al telefono con Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) monsignor Warnakulasuriya Devsritha Valence Mendis, vescovo di Chilaw, provincia nord occidentale dello Sri Lanka, in riferimento gli attentati che, nel giorno di Pasqua, hanno colpito la comunità. Il bilancio dei morti questa mattina è salito a 310, mentre i feriti sono oltre 500. “La serie di attacchi ha avuto inizio nella capitale Colombo”, racconta il vescovo. La prima esplosione si è infatti verificata nel Santuario di Sant'Antonio, la chiesa cattolica più nota dello Sri Lanka, designata come santuario nazionale. Dopo circa 45 minuti, una seconda chiesa cattolica è stata colpita, quella di San Sebastiano a Negombo, a circa 40 chilometri di distanza da Colombo lungo la costa occidentale. Successivamente, un’altra bomba è esplosa nella chiesa protestante di Sion a Batticaloa, sulla costa orientale. Nello stesso arco di tempo, nella capitale, sono stati colpiti tre hotel di lusso molto frequentati dagli occidentali. Altre esplosioni si sono registrate lunedì 22 aprile in diverse località del Paese, ma non sembrano aver provocato vittime.

“Un attacco totalmente inaspettato – afferma monsignor Mendis, notando come nello Sri Lanka vi siano relazioni pacifiche tra le diverse fedi”. Lo stesso Santuario di Sant’Antonio era “meta di pellegrinaggio per persone di ogni fede”. Nel Paese a maggioranza buddista, i cristiani rappresentano poco più del 9 percento. Come denunciato anche nelle più recenti edizioni del Rapporto sulla Libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, negli ultimi anni vi sono stati attacchi alle chiese da parte di gruppi fondamentalisti buddisti quali il Bodu Bala Sena e il Sinha Le. Stavolta però, sebbene gli attentati del giorno di Pasqua non siano stati rivendicati, il modus operandi degli attentatori fa pensare ad una matrice fondamentalista islamica. Le stesse autorità hanno ricevuto avvertimenti circa la possibilità di attacchi alle chiese da parte di combattenti ISIS rientrati in Sri Lanka. “Quello commesso domenica è un crimine contro l’umanità – afferma monsignor Mendis – La nostra Pasqua si è trasformata da un giorno di festa ad uno di lutto. Ma sono certo che i nostri fedeli sapranno far fronte a tanto dolore con coraggio e fede”. Il presule ha voluto lanciare, tramite ACS, un appello a tutti i cristiani del mondo. “Abbiamo bisogno delle vostre preghiere affinché la pace e l’armonia siano restaurate nel nostro Paese. Pregate per noi e per tutti i cristiani che soffrono a causa della loro fede”.

L'Unicef denuncia decine di bambini uccisi (almeno 45) e feriti.  Ad oggi, l'organizzazione registra 27 bambini morti e 10 sono feriti per l'esplosione nella chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya, nel Negombo. A Batticaloa, altri 13 bambini sono morti, il più piccolo aveva 18 mesi. 15 bambini tra I 7 e i 16 anni stanno ricevendo cure in ospedale. Tra le vittime ci sono anche 5 minori di nazionalità straniera sono morti mentre 20 bambini sono ricoverati in ospedale a Colombo, con quattro in terapia intensiva a causa dell'esplosione a Colombo. "Molti bambini hanno perso uno o entrambi i genitori, e innumerevoli bambini hanno assistito a una violenza scioccante e insensata - sottolinea il portavoce di Unicef Andrea Iacomini - . Condanniamo con la massima fermezza possibile questa violenza. Nessun bambino dovrebbe vivere una situazione così straziante e nessun genitore dovrebbe perdere per sempre il proprio figlio in circostanze così orribili”, ha concluso. L'Unicef fa sapere che sta lavorando a stretto contatto con i partner governativi per raccogliere informazioni affidabili sulla situazione dei bambini e degli adolescenti colpiti. L'organizzazione fa sapere che gli ospedali in cui sono ricoverati i bambini hanno bisogno di forniture mediche essenziali. L'Unicef è in fase di approvvigionamento e distribuzione degli aiuti necessari. I bambini che sono stati separati dai genitori hanno bisogno di sostegno per identificare i genitori ed entrare in contatto con le loro famiglie. I bambini che hanno perso i genitori hanno bisogno di un posto sicuro. Questa settimana, l'organizzazione fornirà un "primo soccorso psicosociale" ai bambini e alle loro famiglie che ne sono stati colpiti. E continuerà a fornire sostegno al Ministero per le Donne e l'Infanzia e al Ministero della Salute per coordinare la raccolta dei dati e garantire che i bambini e gli adolescenti abbiano la priorità in questa risposta.

Anche le Acli esprimono profondo dolore per le vittime degli attentati avvenuti in Sri Lanka. “Gli attacchi terroristici alla comunità cristiana rappresentano un gesto vile e senza senso - scrivono in una nota -. Oggi è più che mai necessaria un'azione congiunta di tutta la comunità internazionale per combattere ogni tipo di terrorismo e garantire la libertà di culto in ogni paese del mondo”. “Quanto accaduto in Sri Lanka ci lascia senza parole: un'ennesima strage mossa dall'odio e compiuta volutamente in uno dei giorni più sacri della religione cristiana. Oltre alla nostra doverosa solidarietà al Paese, alle vittime di questa brutale violenza e alla comunità dei cristiani, come ebrei italiani torniamo a ribadire l'importanza per un impegno diffuso nel contrasto ad ogni forma di terrorismo e di intolleranza religiosa - sottolinea Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in una nota. "Le cronache ci insegnano che questa violenza purtroppo non ha confine. Non si possono lasciare soli gli Stati davanti alla minaccia del terrore e per questo la comunita' internazionale e i suoi organismi sono chiamati a dare una risposta chiara e decisa, a porre seriamente come priorità l'impegno ad estirpare i semi dell'odio, qualsiasi sia la loro natura- dice Di Segni- In questi giorni il mondo ebraico è unito nel festeggiare Pesach, una festa di identità, gioia, emancipazione in cui celebriamo la libertà e il diritto a professare liberamente la propria religione. Una festa che ci ricorda che questa liberta' non e' scontata ma deve essere difesa di generazione in generazione. Le nostre condoglianze a tutti coloro che in questi odiosi attacchi terroristici hanno perso i propri cari e le nostre preghiere di pronta guarigione ai feriti". "La nostra solidarietà alla Chiesa dello Sri Lanka flagellata da vigliacchi attentati. Assicuriamo le nostre preghiere per le vittime di folli fondamentalisti". È il commento di Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII. "Da 20 anni siamo presenti presso la Diocesi di Ratnapura dove accogliamo ragazzi con handicap e malattia mentale. La condivisione con i poveri è un linguaggio compreso da tutti che porta al dialogo con tutte le religioni".

L'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha inviato a  Sergio Natoli, responsabile Migrantes, un messaggio di vicinanza alla Comunità cingalese della città siciliana. “Carissimo padre Sergio, ti prego di far arrivare tutta la mia solidarietà e l'assicurazione della mia preghiera alla cara comunità Srilankese di Palermo per le vittime, le famiglie e per le comunità cristiane coinvolte negli attentati - si legge nella nota - Sento tutto l'orrore dell'accaduto. L'unica consolazione ci viene dalla Pasqua del Signore Gesù. Questo ennesimo fiume di sangue ci responsabilizza a chiedere con insistenza la venuta del Regno e a divenire operatori di pace e di giustizia”. L'Arcivescovo chiede inoltre, che si elevino preghiere, per le vittime e le famiglie e per la conversione dei terroristi, in tutte le comunità cristiane dell'Arcidiocesi.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)