Suicidi di adolescenti a Milano: “Rompiamo il silenzio”

Dopo i tre casi avvenuti nel primo giorno di scuola, l'appello di Damiano Rizzi, presidente della ong Soleterre, che ha creato una rete nazionale di psicologi per dare assistenza gratuita ai ragazzi e alle loro famiglie in difficoltà. “La pandemia ha scatenato un'emergenza psicologica nei più giovani”

Suicidi di adolescenti a Milano: “Rompiamo il silenzio”

Due suicidi e un tentato suicidio nel primo giorno di scuola. È successo solo una settimana fa, nel milanese. A Bollate e a Milano una ragazza e un ragazzo hanno perso la vita gettandosi dalla finestra. E sempre a Milano, un'altra adolescente, è sopravvissuta al volo dalla finestra di casa, ed è in gravi condizioni al Niguarda. Una sequenza sconvolgente (i ragazzi non si conoscevano tra loro) ma, come afferma Damiano Rizzi, presidente della Fondazione Soleterre e Psicologo Clinico alla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia “si resta altrettanto esterrefatti nel constatare come la notizia sia stata accolta da un silenzio che occorre rompere”. Sarà perché è in corso la campagna elettorale, ma il gesto dei tre adolescenti non ha per ora suscitato un dibattito particolare a livello di istituzioni. “Dal nostro osservatorio nazionale sulla salute mentale, nato per rispondere all’emergenza psicologica scatenata dalla pandemia Covid-19 -sottolinea Damiano Rizzi-, emerge che il 28% degli adolescenti dichiarano di essere soggetti a depressione grave e il 22% degli adolescenti che cercano aiuto, spesso non lo trovano”. Sono i dati parziali di una ricerca condotta da Fondazione Soleterre con Università Cattolica di Milano relativa alla sola Regione Lombardia.

Secondo Soleterre il Covid-19 e le restrizioni alla vita sociale hanno colpito duramente gli adolescenti, provocando “sintomi depressivi, ansia, disturbi alimentari e somatici, utilizzo smodato di social network e abuso di sostanze”. In particolar modo, rabbia, isolamento e depressione sono elementi costantemente presenti nella quotidianità di questi ragazzi e rischiano di configurarsi come fattori di rischio ulteriori. I dati in letteratura (Istituto Superiore di Sanità e Istat) pubblicati in European Child & Adolescent Psychiatry mostrano che la fascia di età più a rischio è quella tra i 15 e i 19 anni, e che le caratteristiche famigliari maggiormente associate a un rischio più elevato di morte per suicidio sono: vivere in famiglie monoparentali o ricostruite (tra i ragazzi), un divario di età di 40 anni o più tra madre e figlio (tra le ragazze), avere genitori con un livello di istruzione elevato. Inoltre, gli studi mostrano un rischio inferiore per i ragazzi che vivono nelle aree urbane e sia per i ragazzi che per le ragazze che vivono nel Sud Italia.

“La Procura di Milano ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio ma viene da pensare che anche restare fermi e non attuare, a due anni dallo scoppio della pandemia, azioni concrete e serie di monitoraggio e supporto psicologico agli adolescenti possa essere ritenuta un’omissione per la quale i vertici del Ministero della Salute dovrebbero pronunciarsi senza fare pagar il costo ai ragazzi – prosegue Damiano Rizzi. Occorre creare subito e non solo nelle scuole ma soprattutto nei territori centri pubblici per la prevenzione, protezione e gestione del disagio psichico e relazionale dei minori (potenziando la rete esistente del Distretto di Salute Mentale attraverso accordi con enti del terzo settore e professionisti privati). E occorre intervenire adesso, perché già troppo tempo è passato nell’inerzia totale dello Stato e delle Regioni che secondo l’art. 117 della Costituzione sono deputati a legiferare per la tutela della salute dei cittadini.”

Fondazione Soleterre ha attivato una Rete Nazionale di oltre 86 psicologi e psicoterapeuti presenti in 14 regioni italiane pronti a offrire assistenza psicologica ai minori che stanno vivendo un momento di disagio: è possibile chiamare il numero +39 335 7711 805 dalle 9.00 alle 18.00 per fissare un ciclo di colloqui con uno psicologo in presenza (sul territorio di residenza) oppure on-line. I terapeuti intervengono grazie al Fondo Nazionale di Supporto Psicologico Covid-19 creato da Fondazione Soleterre con la collaborazione di diversi enti pubblici e privati italiani. Le risorse economiche sono esclusivamente private e consentono un servizio totalmente gratuito per le categorie più fragili e il più accessibile possibile per la restante parte di popolazione.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)