Sul confine insieme. Tra Brasile e Venezuela il progetto missionario condiviso da Padova, Treviso e Vicenza entra sempre più nel vivo

Missione di confine e missione sul confine. Quello, per la precisione, tra Venezuela e Brasile, attraversato da milioni di venezuelani in fuga da un Paese di fatto collassato. La periferia per eccellenza che unisce dimensioni geografiche a dimensioni esistenziali è diventato un punto di incontro tra Paesi, ma anche tra diverse Chiese locali e tra gli slanci missionari di Diocesi venete diverse che hanno unito le forze: Padova, Treviso e Vicenza. 

Sul confine insieme. Tra Brasile e Venezuela il progetto missionario condiviso da Padova, Treviso e Vicenza entra sempre più nel vivo

Don Mattia Bezze – fidei donum padovano che da poco più di due mesi si trova nella parrocchia di Pacaraima, in Amazzonia – è stato raggiunto il 13 gennaio da don Edy Savietto e dagli sposi Giorgio Marino e Cristina Boldrini, tutti e tre fidei donum della Diocesi di Treviso. In tanti li hanno accompagnati: tra loro il vescovo di Treviso Michele Tomasi e il direttore dell’ufficio di Pastorale della missione della Diocesi di Padova, don Raffaele Coccato.

L’evoluzione della missione in Roraima, Amazzonia
Di fatto, a novembre scorso, si è concretizzato un ulteriore sviluppo della presenza dei fidei donum padovani in Brasile: tra 2017 e 2018, infatti, c’è stato il saluto a Duque de Caxias, periferia di Rio de Janeiro, e lo spostamento a Nord, nello stato e nella Diocesi di Roraima, nel pieno della foresta amazzonica (è l’unica Diocesi brasiliana a portare il nome non della sua città principale, ma dell’intero stato che occupa). La missione in Roraima, con la presenza a Caracaraì di don Luigi Turato, don Mario Gamba e don Benedetto Zampieri, e nella capitale Boa Vista di don Lucio Nicoletto, prima vicario generale e – fino all’ingresso del vescovo appena nominato, mons. Evaristo Pascoal Spengler – amministratore diocesano di Roraima, si è ampliata negli scorsi mesi con una presenza nell’estremo Nord, direttamente sul confine tra Brasile e Venezuela, con l’arrivo di don Mattia Bezze, già missionario in Ecuador, come parroco di Pacaraima.

Il progetto missionario interdiocesano a cavallo tra Brasile e Venezuela
In una nota ufficiale don Luigi Turato e don Mattia Bezze sintetizzano la genesi di questa “presenza di confine”, specie con il peggioramento, tra 2018 e 2019, della crisi migratoria venezuelana. «La riflessione del gruppo dei missionari a Boa Vista e lo stimolo del vescovo Claudio – scrivono – indusse a pensare se e come sarebbe stato possibile collaborare a questa nuova emergenza che lo stato di Roraima stava vivendo, oltre alle già grandi difficoltà nella difficile esistenza dei popoli indigeni, di un gran territorio con piccole comunità, e di una Chiesa locale molto esigua come personale apostolico. Il desiderio del vescovo Claudio era ed è di attivare una presenza missionaria in Venezuela, Paese fortemente in difficoltà con una presenza ecclesiale esigua in certe zone, come quella al confine brasiliano». Dopo la visita del vescovo Claudio e il dialogo con l’allora vescovo di Roraima, nell’estate del 2021 è iniziata “l’esplorazione” di don Mattia Bezze che non si limitò al territorio brasiliano, ma “sconfinò”, provvidenzialmente, nel dialogo con il vicariato apostolico del Caronì, in territorio venezuelano, e che ora continua con il vescovo mons. Gonzalo Alfredo Ontiveros Viva. Un altro “sconfinamento”, altrettanto provvidenziale, avvenne da questa parte dell’oceano, con l’interessamento e l’adesione al progetto missionario delle Diocesi di Treviso e Vicenza. Il territorio affidato all’equipe di stanza a Pacaraima è vastissimo e comprende sfide pastorali di diversa natura: i migranti venezuelani, gli indigeni, l’esigenza del lavoro, da una parte, e della tutela della natura, dall’altra.

Tra passato e futuro: il viaggio in Brasile di don Raffaele Coccato
Il direttore dell’ufficio di Pastorale della missione è stato in Brasile dal 4 al 17 gennaio; una visita iniziata da Duque de Caxias, dove risiedono le suore Dimesse e don Severino Alessio. Poi, una tappa a Petropolis sulla tomba di don Francesco Montemezzo, mancato nel maggio 2021, e delle suore Dimesse mancate nei decenni. Don Raffaele Coccato si è diretto poi a Boa Vita, sede della diocesi amazzonica di Roraima, per incontrare le realtà diocesane come la radio, la Caritas e la Commissione pastorale della terra. «Lo scopo di questo organismo – spiega don Coccato – è proteggere i piccoli agricoltori e i popoli indigeni, e in generale chi ha poca voce in capitolo, dalle pressioni dei latifondi e delle grandi fazendas, promuovendo allo stesso tempo, con la formazione, un’economia e un’agricoltura ecologica». Altra tappa a sud di Boa Vista, Caracaraí, sede della prima missione padovana in Roraima, dove i fidei donum si dividono tra i centri abitati e i villaggi più a sud lungo il grande fiume Rio Branco. Ovunque sono presenti migranti venezuelani. Alcuni sono nelle accoglienze gestite – in modo efficace – dall’esercito brasiliano. Molti invece scelgono vie alternative e autogestite, tra insediamenti di “fortuna”, occupazioni o in affitto: l’obiettivo è ricostruirsi una vita rimanendo il più possibile vicino al confine con il Venezuela, rivolgendosi a un mercato del lavoro sempre avido di manovalanza a basso costo nell’agricoltura, nei servizi e, sempre più, nel settore minerario. «Il boom dello sfruttamento minerario in Roraima – riflette don Coccato – sta assumendo caratteri e conseguenze devastanti sulle popolazioni indigene, in particolare per la popolazione Yanomani, e allo stesso tempo a discapito della salute della terra». Il 13 gennaio sono arrivati a Boa Vista il vescovo di Treviso Michele Tomasi, il direttore dell’Ufficio missionario di Treviso Gianfranco Pegoraro e i nuovi fidei donum don Edy Savietto, Giorgio Marino e Cristina Boldrini. L’indomani si è tenuto l’incontro con tutti i fidei donum di Padova e Vicenza fatto di saluti, conoscenza e preghiera. Sulla strada verso Pacaraima c’è stato il tempo di spendere una giornata ad Amajari, zona pastoralmente legata, ospiti della Congregazione delle Figlie del Cuore Immacolato di Maria incaricate in toto del servizio pastorale e delle comunità indigene. A Pacaraima c’è stato un primo approccio alla realtà di questa cittadina di frontiera, il suo brulicare di persone e attività, l’incontro con la comunità parrocchiale e con le attività delle suore di San Giuseppe di Chambery e di padre Jesús de Bobadilla, sacerdote spagnolo. Da ultimo, lunedì 16 gennaio, la visita in Venezuela al vescovo Gonzalo a Santa Elena de Uairén, nel vicariato apostolico del Caronì, per un momento forte di fraternità e di rinnovato impegno in un territorio di “confine” decisamente esigente e bisognoso di collaborazione.

Una collaborazione nata dal basso, che vive nella comunione tra Chiese
Osserva don Raffaele Coccato: «È bello vedere come questa collaborazione sia nata dal basso, dai vescovi e dai missionari stessi che operavano in Roraima. Ed è bello vedere come le sfide di questo territorio vastissimo siano le stesse che affronta il mondo intero: l’aspetto migratorio, lo sfruttamento delle risorse minerali e agricole, la questione dei diritti umani delle popolazioni indigene. Nel grande, come nel piccolo, assieme a tante e umili presenze, la Chiesa continua a stare sul confine in prima linea», consci che «la Provvidenza ci ha portato lì: siamo grati perché il buon
Dio ci ha condotto dove ha un grande valore spendersi e far crescere la Chiesa locale». Non mancherà, d’ora in avanti, il sostegno delle Diocesi, ma anche dei singoli fedeli: tra i progetti sostenuti dalla Quaresima di fraternità, descritti tra le schede distribuite a partire dall’Assemblea missionaria di sabato 5 febbraio, ci sono proprio alcuni piccoli segni concreti che stanno nascendo proprio lì – tra Brasile e Venezuela – al confine tra diverse umanità nella foresta più grande del mondo.

Quaresima di fraternità: i materiali

È possibile prenotare i materiali per l’animazione della Quaresima. Focus sulle emozioni nell’itinerario spirituale per giovani, adulti e famiglie e nel sussidio per ragazzi dagli 8 ai 12 anni. Info: centromissionario.diocesipadova.it

Domenica 5, assemblea missionaria

“Raccontare la missione oggi” è il titolo dell’assemblea missionaria diocesana in programma questa domenica dalle 15
alle 18 all’Istituto don Bosco di via san Camillo de Lellis 4, a Padova. L’appuntamento muove i suoi passi dall’esperienza dell’ottobre missionario, “Vite che parlano”, e si innesta nell’esperienza sinodale, letteralmente “camminare insieme”, che è anche esperienza missionaria che abbraccia, a partire dalle singole comunità, il mondo intero. Punto centrale dell’assemblea è la presenza di suor Paola Moggi, missionaria comboniana, giornalista e direttrice della rivista Combonifem.

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