Suor Albina Zandonà, direttrice Cucine economiche popolari. Adorazione e servizio: due parole unite dall'amore

Adorazione e servizio. Due "parole" che sembrano agli antipodi, ma in realtà sono... Si può stare davanti all’eucarestia solo se spinti dal desiderio di lasciarsi incontrare da Dio Trinità, che è amore. Ed è la fonte del servire i fratelli in modo cristiano.

Suor Albina Zandonà, direttrice Cucine economiche popolari. Adorazione e servizio: due parole unite dall'amore

Adorazione e servizio sono parole che appartengono al vocabolario del cristiano. Parole apparentemente agli antipodi. Adorazione chiede di star fermi davanti all’eucarestia, nella certezza che l’unico agente è il Signore che nel suo movimento discendente desidera incontrare l’uomo. Servizio chiede di muoversi verso il fratello che attende una mano amica. Adorazione chiede di credere che nell’ostia consacrata è presente il Signore, mettendo a dura prova la razionalità e lasciando spazio alla fede. Servizio chiede di mettere a frutto le proprie capacità umane a bene dei fratelli. In realtà adorazione e servizio sono strettamente legate tra loro, e ciò che le tiene unite è l’amore.

Si può stare davanti all’eucarestia in silenzio per ore solo se c’è il desiderio di lasciarsi incontrare da Dio Trinità che per sua natura è amore. Si può servire in modo cristiano solo se il motore è l’amore verso i fratelli, amore che ha la sua fonte in Dio Trinità. Dopo essere stati in ascolto della Parola, in silenzio davanti all’eucarestia, è una necessità prendersi a cuore la vita dei fratelli: «Servo i fratelli non per Cristo ma con Cristo (…)» si legge in Il chicco di melagrana, raccolta di scritti di Simone Weil.

Questo dinamismo lo troviamo ben descritto in Maria sorella di Lazzaro in Luca 10,38-42: «Maria seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola». Maria nell’atteggiamento del discepolo, ai piedi del maestro, ascolta il Signore certa che la fonte del suo muoversi sta nel saper trovare tempi e spazi per ascoltare la parola del Signore e non nel cuore agitato dal fare, testimoniato da Marta. Gesù dice a Marta che Maria, ponendosi in ascolto per poi passare all’azione, si è scelta la parte buona, perché il muoversi dell’uomo deve sapere da dove viene e non semplicemente a cosa serve.

In Giovanni 12,1-3 ritroviamo Maria che, con un gesto di profonda gratuità, cosparge di profumo i piedi di Gesù. Lavare i piedi è il gesto di servizio verso i poveri. Maria arriva a lavare i piedi del Signore con il profumo. Solo un cuore amante può sprecare così tanto profumo per compiere un gesto di servizio. Solo un cuore amante può darsi senza calcolare il costo del suo gesto. Solo un cuore amante può andare verso il fratello senza la pretesa di averne un contraccambio.

La stessa dinamica viene descritta da Matteo 2,1-12 dove i Magi, dopo aver sostato in adorazione del Dio fatto bambino, si rimettono in movimento per annunciare la nascita di Gesù, e così i pastori. Magi e pastori dimostrano che una volta riconosciuto nel bambino il Dio fatto uomo non si può star fermi, ma si fa urgente la necessità muoversi verso i fratelli e divenire testimoni dell’amore.

Adorazione e servizio non possono essere separati come non possono essere separate due facce di una stessa medaglia. Il legame tra adorazione e servizio è il legame tra la mensa eucaristica e la mensa dei poveri!

suor Albina Zandonà
direttrice Cucine economiche popolari

Leggi tutti i contributi sul tema del mese e gli appuntamenti diocesani di dicembre su lettera diocesana 

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)