Valnogaredo. In dieci nella ex casa del "don". La vita in casa-famiglia

A Valnogaredo, Cinto Euganeo, i coniugi Di Tomasso aprono la loro casa famiglia a chi desidera conoscere da vicino questa realtà. Una testimonianza viva a 50 anni dalla nascita della comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi.

Valnogaredo. In dieci nella ex casa del "don". La vita in casa-famiglia

«Vorrei lanciare una sfida ai lettori della Difesa, di venirci a incontrare per sperimentare la nostra quotidianità, fatta di tante fatiche ma anche di tante gioie». L’invito è di Luca Di Tomasso che, insieme alla moglie Maria Cristina, guida la casa famiglia nata all'interno della canonica di Valnogaredo a Cinto Euganeo. I coniugi fanno parte della comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, comunità che quest’anno festeggia il 50° anniversario dalla nascita.

Da tre anni, Luca e Maria Cristina si dedicano 24 ore su 24 a persone che hanno bisogno di essere accolte e aiutate. «La nostra è una scelta di vita che richiede tutto – spiega Luca – cerchiamo di vivere il Vangelo come stile di vita, nella quotidianità. Il nostro è un luogo di incontro-scontro, dove non c’è divisione ma condivisione, crescita. Da qui prende vita la complementarietà, parola molto cara a don Benzi. Ecco che possiamo accogliere il bambino diversamente abile, la persona con problemi comportamentali, il minore in difficoltà, la ragazza madre. Tengo a precisare che non c’è chi salva e chi viene salvato ma ci si salva assieme».

Oggi a casa Di Tomasso vivono in dieci. Le persone, che la coppia chiama «figli rigenerati nell’amore» entrano ed escono dall’abitazione in base alle singole necessità. Ma non si fa tutto da soli: fino a poche settimane fa era presente una bambina di pochi mesi, arrivata con urgenza. «Non aveva nulla con sé – racconta Luca - abbiamo mandato qualche messaggio alle mamme della parrocchia e di lì a poco è arrivato tutto quello di cui la bimba necessitava».

A differenza delle case famiglia istituzionali, qui gli ospiti hanno la possibilità di fare esperienza di relazione in una famiglia di tipo tradizionale. «Penso che mai come oggi servano scelte di vita coraggiose e trasgressive. Ci si può liberare dall’egoismo e riscattarci da tanta tristezza e solitudine che oggi accompagnano anche molti giovani. Ognuno può scegliere la forma di aiuto più adatta a sé e dedicare anche un’ora al giorno o un’ora alla settimana».

Perché, ricorda Luca, è ancora attuale quello che Gesù predicava duemila anni fa “la messe è molta ma gli operai sono pochi”.

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