Via “segreto pontificio” su abusi, compleanno Papa, rinuncia nunzio Francia, semestre europeo, Sud Sudan, aborto in Irlanda, migranti e media

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Via “segreto pontificio” su abusi, compleanno Papa, rinuncia nunzio Francia, semestre europeo, Sud Sudan, aborto in Irlanda, migranti e media
Papa Francesco: rescritto per Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”, tolto “segreto pontificio” su abusi, resta “segreto d’ufficio”

Gli abusi sessuali commessi da membri del clero su minori non sono più coperti da “segreto pontificio”. Rimane, invece, il “segreto d’ufficio” per garantire “la sicurezza, l’integrità e la riservatezza” delle varie fasi del processo e “tutelare la buona fama, l’immagine e la sfera privata di tutte le persone coinvolte”. È la novità principale contenuta nel rescritto del Papa con cui si promulga l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”, che entra in vigore immediatamente, dopo la pubblicazione su L’Osservatore Romano. D’ora in poi, stabilisce il Santo Padre, “non sono coperti dal segreto pontificio le denunce, i processi e le decisioni” riguardanti i “delitti” contro il sesto comandamento del Decalogo, che – come si legge nell’articolo 1 del Motu proprio “Vos estis lux mundi”, emanato dal Papa il 7 maggio 2019 – consistono: “nel costringere qualcuno, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, a compiere o subire atti sessuali; nel compiere atti sessuali con un minore o con una persona vulnerabile; nella produzione, nell’esibizione, nella detenzione o nella distribuzione, anche per via telematica, di materiale pedopornografico, nonché nel reclutamento o nell’induzione di un minore o di una persona vulnerabile a partecipare ad esibizioni pornografiche”. Sono punibili, inoltre, stabilisce il Motu Proprio del maggio scorso, anche le “azioni od omissioni dirette a interferire o ad eludere le indagini civili o le indagini canoniche, amministrative o penali, nei confronti di un chierico o di un religioso”.

Compleanno Papa Francesco: Mattarella, “la sua attività pastorale sollecita popoli e nazioni a superare le divisioni”

“In questa giornata di festa, facendomi interprete dei sentimenti degli italiani tutti, sono particolarmente lieto di farle pervenire i più sinceri e affettuosi auguri di buon compleanno”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato a Papa Francesco, in occasione del suo compleanno che ricorre oggi e delle festività natalizie. “L’incessante attività pastorale di vostra Santità, coronamento di cinquant’anni di generoso servizio sacerdotale, continua a sollecitare i popoli e le nazioni a superare le divisioni, a preservare la pace, a impegnarsi nel dialogo e nell’approfondimento delle ragioni dell’altro, a tutelare il pianeta gestendone saggiamente le risorse”, ha aggiunto il capo dello Stato. Che ha evidenziato come quello del Papa sia “un appello che ha toccato le coscienze di credenti e non credenti, ravvivando l’impegno a costruire quotidianamente, con scelte responsabili e lungimiranti, un futuro migliore a beneficio dell’intera umanità”.

Papa Francesco: accetta la rinuncia del nunzio apostolico in Francia

Papa Francesco ha accettato la rinuncia all’incarico di nunzio apostolico in Francia presentata da mons. Luigi Ventura, arcivescovo titolare di Equilio.

Commissione Ue: primo “semestre europeo” dell’era von der Leyen. Obiettivi: crescita verde, lavoro, inclusione sociale

(Strasburgo) “Una strategia di crescita ambiziosa e completamente rinnovata che punta sulla promozione della sostenibilità competitiva per costruire un’economia al servizio delle persone e del pianeta”. Così la Commissione von der Leyen definisce il nuovo ciclo del semestre europeo, avviato oggi, il primo del suo mandato. Si definisce, nel “gergo Ue”, “semestre europeo” un ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nell’ambito dell’Unione e rientra nel quadro della governance economica dell’Unione europea. La strategia annuale di crescita sostenibile, che concretizza la visione esposta dalla presidente Ursula von der Leyen nei suoi orientamenti politici, detta la linea dell’Ue “in materia di politiche economiche e occupazionali”. Essa fa, sempre secondo la stessa Commissione, “della sostenibilità e dell’inclusione sociale la colonna portante delle politiche economiche, coerentemente con le priorità sancite nel Green Deal europeo”. La strategia mira “a garantire che l’Europa continui a essere patria dei sistemi di protezione sociale più avanzati al mondo, diventi il primo continente a impatto climatico zero e costituisca un centro dinamico di innovazione e imprenditoria competitiva”.

Sud Sudan: messaggio di Natale dei leader delle Chiese cristiane, “possa il 2020 essere un anno di pace e di speranza per il popolo”

Un Natale di giustizia, pace, guarigione, riconciliazione. È l’augurio espresso in un messaggio congiunto dai leader delle Chiese cristiane del Sud Sudan a nome dei “bambini e del popolo sud sudanese, ferito e logorato da sei anni di conflitto e da una serie di disastri naturali e alluvioni che hanno avuto implicazioni umanitarie sulla popolazione, causando fame e diffusione di malattie”. “Messaggio per la pace in rispetto delle nostre differenze”, è il titolo della Lettera scritta dal Consiglio delle Chiese cristiane a firma dei responsabili delle comunità cattolica, episcopale, presbiteriana e pentecostale del Paese. Le Chiese accolgono con gratitudine gli sforzi che si stanno facendo per un “cessate-il-fuoco permanente tra le parti” e per “l’impatto positivo” che questo cessate-il-fuoco sta avendo sulla vita delle persone. Tuttavia guardano con preoccupazione “i conflitti armati” ancora in corso e la mancata implementazione dell’Accordo da parte di tutti i firmatari. “Chiamiamo pertanto tutte le parti a cessare ogni ostilità e ad usare il dialogo per risolvere le differenze. La Chiesa è impegnata a lavorare con loro per dare un futuro di pace al nostro popolo. Uniamo per fare del 2020 un anno di pace e di speranza per il popolo del sud Sudan”.

Irlanda del Nord: vescovi su nuovo quadro giuridico aborto, “obiezione di coscienza sia rispettata e non soggetta a sanzioni o discriminazioni”

I vescovi cattolici dell’Irlanda del Nord hanno ribadito oggi in una nota che la nuova legge sull’aborto entrata in vigore grazie a due emendamenti approvati a luglio dal Parlamento di Westminster, “è una legge ingiusta”. Di conseguenza, “nessuno è obbligato in coscienza a collaborare con qualsiasi azione consentita da questa legge che porti direttamente e intenzionalmente all’uccisione di un nascituro. Tutti sono moralmente obbligati ad opporsi a questa legge con l’obiezione di coscienza”. Con un appello a rispettare l’obiezione di coscienza, i vescovi irlandesi rispondono alla “consultazione pubblica” che è stata aperta per dare un nuovo quadro giuridico sui servizi di aborto nell’Irlanda del Nord dopo la depenalizzazione. Il governo infatti deve mettere in atto la legislazione entro il 31 marzo 2020 per quanto riguarda la fornitura di servizi di aborto ed ha invitato a partecipare assicurando di accogliere “con favore” i commenti di “chiunque nell’Irlanda del Nord abbia un interesse o un punto di vista, in particolare quelli direttamente interessati dall’attuale legge e da eventuali modifiche proposte e professionisti della salute”. I vescovi hanno ribadito che “coloro che ricorrono all’obiezione di coscienza devono essere protetti da sanzioni legali, procedimenti disciplinari, discriminazione o qualsiasi impatto negativo sulle prospettive di carriera. L’ostetricia e la ginecologia non devono diventare il dominio solo di quei dottori e di altro personale medico che sono disposti a partecipare ai servizi di aborto”.

Migranti e media: Carta di Roma, “nel 2019 +30% di notizie sui quotidiani, 4.000 nei tg”

Il tema immigrazione è sempre più considerato dai media “altamente notiziabile”: quest’anno i quotidiani ne hanno parlato il 30% in più dell’anno scorso. I notiziari dei telegiornali vi hanno dedicato oltre 4.000 servizi, ossia il numero più alto negli ultimi dieci anni. Nei tg solo un giorno su 365 non ha avuto notizie riguardanti profughi, migranti, rifugiati. Sui quotidiani non se ne è parlato 29 giorni in un anno. Il trend in aumento è ovviamente legato alla politica, che usa il tema “migranti” per alimentare la paura e spostare voti a proprio favore, in una perenne campagna elettorale. Nel 2019 il caso della Sea Watch e della sua comandante Carola Rackete, rimasta per 20 “interminabili” giorni senza un porto sicuro con 32 naufraghi a bordo, e i successivi episodi che hanno coinvolto altre navi per effetto del Decreto sicurezza, hanno contribuito ad amplificare l’informazione ansiogena su questo tema. Sono i principali dati che emergono dal VII Rapporto Carta di Roma “Notizie senza approdo”, presentato oggi a Roma alla Camera dei deputati.

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Fonte: Sir