Mosaico

Padova. Una studentessa Erasmus ha sviluppato il progetto per un’applicazione digitale che illustra le bellezze nell’edificio di Giò Ponti. Riaprono a Padova anche le visite serali alla giottesca Cappella degli Scrovegni. L’app dell’università porta invece a scoprire le opere moderne di Campigli e Martini

Il patrimonio culturale è «un insieme di risorse ereditate dal passato che alcune persone considerano, a prescindere dal regime di proprietà dei beni, come un riflesso e un’espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni in continua evoluzione.

L’importanza che il patrimonio culturale ha nel mondo contemporaneo, come “bene comune” ed eredità storica di popoli o dell’intera umanità, ma anche economica e commerciale, pone sotto osservazione sempre più aspetti che riguardano la sua gestione, valorizzazione e difesa.

Sulle orme del padre. Si potrebbe condensare in queste poche parole la nuova esperienza intrapresa da Martino Chieffo, figlio di Claudio, il noto autore di brani cantati in tutto il mondo dal movimento di Comunione e liberazione e in un’infinità di parrocchie e di gruppi giovanili. Un album tutto di Martino è in distribuzione da qualche settimana. Dei dieci pezzi di cui si compone, solo l’ultimo è del padre: Il viaggio. Degli altri 113 di produzione paterna si intuiscono forse le melodie, inevitabili per un figlio alla ricerca di un percorso personale, ma che ha pur sempre un’origine cui fare riferimento

“Le ricette dello chef Antonio per la rivoluzione” di Trevor Graham racconta il dietro le quinte del ristorante Tacabanda e dell’Albergo Etico di Asti, due luoghi dove i ragazzi con la sindrome di Down imparano un mestiere 

L’associazione festeggia 30 anni di lavoro, per dare lavoro. Il primo inserimento in azienda risale infatti al 1992. I lavoratori con sindrome di Down seguiti e accompagnati da Aipd sono sempre di più: ad oggi qualcuno è già andato in pensione, ma sono 185 quelli che lavorano con un contratto a tempo indeterminato, 12 solo nell’ultimo anno. Le “figurine” con i volti e le storie

Dall’inizio dell’attacco di Putin all’Ucraina, il 24 febbraio, con la fuga della popolazione locale verso i confini occidentali, non ho smesso di pormi tante domande: cosa posso fare per questa povera gente? Come aiutarli? Quale contributo potrebbe dare la mia famiglia, la mia comunità? Potrebbe essere utile portare in Italia i rifugiati che lo desiderano?