Mosaico

“Può un virus cambiare la scuola?” è il titolo del volume edito da Zeroseiup, che oggi esce in libreria. Il pedagogista: “Nessuno ha ascoltato i bambini, per raccogliere e soddisfare le loro richieste. Dove questo è stato fatto, ci sono state grandi idee”. E la sorpresa: i bambini pensano prima agli altri: da loro l'idea delle videochiamate agli anziani

Povertà e disuguaglianze tra regioni. Un bambino su tre a rischio esclusione sociale. Una dispersione scolastica che al sud sfiora il 20%. E l'emergenza Covid non ha fatto che acuire le difficoltà. A scattare la fotografia dei minori in Italia è l'Asvis, in occasione dell'odierna Giornata mondiale dell'infanzia, mentre rimane lontano il conseguimento degli obiettivi dell'Agenda 2030

Social, distanziamento sociale, povertà, welfare: le raccomandazioni del gruppo Crc nell’11° rapporto. Dal fondo europeo "Next Generation" l’opportunità per un "cambio di passo". "Non possiamo lasciare solo l’innalzamento del debito pubblico oltre il 150% del Pil"

"Non chiudete mai le porte di fronte a un bambino terminale o in condizioni gravi o gravissime. Non togliete la speranza ai genitori!". E' l'accorato appello ai medici di Giusy Amato, psicologa e madre di 5 figli, che con il marito ha accolto 23 anni fa nella propria famiglia un piccolo di 15 mesi con una grave disabilità, al quale non erano stati dati più di 6 mesi di vita. Con riferimento all'introduzione dell'eutanasia in Olanda anche per i bimbi da 1 a 12 anni, dopo quella per i piccolissimi 0-12 mesi e per gli over dodicenni, Giusy sostiene: "Non è la 'soluzione'". Genitori fragili e smarriti di fronte alla sofferenza di un figlio, "hanno bisogno di sentirsi dire dai medici: 'Siamo con voi. Proviamo a lottare insieme'"