A Milano nel primo semestre 2020 in calo i casi di violenza domestica seguiti dalla polizia locale

Sono 80 contro i 120 dello stesso periodo dell'anno precedente. Durante il lockdown vittime di violenza non riuscivano a chiedere aiuto. “Una donna ha attirato l'attenzione di una pattuglia mentre stava andando a buttare la spazzatura”, racconta la vicesindaca Anna Scavuzzo

A Milano nel primo semestre 2020 in calo i casi di violenza domestica seguiti dalla polizia locale

Per le donne vittime di violenza le settimane di lockdown sono state ancora più difficili. Soprattutto per la difficoltà a chiedere aiuto. E infatti i casi seguiti dal Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia locale di Milano sono diminuiti: se nel primo semestre del 2019 erano stati 120, nelle stesso periodo del 2020 sono stati “solo” 80. “L'attenzione è stata massima da parte di tutte le realtà che si occupano di violenza sulle donne e abbiamo cercato di sensibilizzare tutte quelle persone che per vari motivi avevano il compito di monitorare le persone in quarantena, oppure di recapitare gli aiuti, perché sapessero cogliere i segnali di violenza”, ha spiegato Anna Scavuzzo, vicesindaca e assessore alla Sicurezza intervenendo oggi alla seduta congiunta delle Commissioni consiliari Pari opportunità, Diritti civili e Politiche sociali e Servizi per la salute, Volontariato su “La rete antiviolenza del Comune di Milano durante e dopo il Covid".
“Alcune donne hanno cercato aiuto con stratagemmi di vario genere -ha aggiunto la Vicesindaca-. Per esempio, una donna ha attirato l'attenzione di una pattuglia della polizia locale mentre stava andando a buttare la spazzatura. Un'altra ha chiesto aiuto a una signora incontrata in strada”. Durante il lockdown la rete dei centri antiviolenza del Comune di Milano ha continuato ad essere operativa e due realtà, la cooperativa Farsi Prossimo e la Fondazione Somaschi, hanno messo a disposizione appartamenti per la quarantena delle nuove ospiti. (dp)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)