Adozioni internazionali, Aibi: “Bene il piano di aiuti da 6 milioni ma non basta”

Il presidente Griffini commenta le dichiarazioni del ministro Bonetti: “Questi aiuti, se da un lato serviranno a dare immediato ossigeno alla adozione internazionale, purtroppo non basteranno per garantirle un futuro" 

Adozioni internazionali, Aibi: “Bene il piano di aiuti da 6 milioni ma non basta”

"Sei milioni di euro per sostenere l'Adozione Internazionale? Certo, si tratterebbe di un aiuto importante perché, senza un adeguato supporto, per la Adozione Internazionale suoneranno le campane a morto, molto presto". Non usa mezzi termini il presidente di Ai.Bi. - Amici dei Bambini, Marco Griffini, per descrivere la situazione dell'Adozione Internazionale nel primo semestre del 2020Il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, ha parlato, in un'intervista, di interventi concreti e immediati per dare ossigeno agli enti autorizzati in attesa della ripartenza. Lo stesso ministro è presidente di quella CAI - Commissione Adozioni Internazionali, che nei giorni scorsi ha salutato il suo braccio operativo: la vicepresidente Laura Laera, che ha terminato un mandato affrontato con grande determinazione e passione, nonostante le criticità che ha dovuto affrontare e risolvere.

"Ringraziamo il ministro della disponibilità - ha detto ancora Griffini - ma purtroppo questi aiuti, se da un lato serviranno a dare immediato ossigeno alla Adozione Internazionale, purtroppo non basteranno per garantirle un futuro. Soprattutto non basteranno a ridare fiducia alle coppie. In Italia ci sono circa 5 milioni di coppie sposate senza figli che potrebbero essere una risorsa. Occorre un percorso graduale: primo passo, un bonus immediato da 10 mila euro per ogni adozione internazionale portata a termine nel 2020 e, dal 2021, la gratuità della stessa unitamente a una riforma per renderla finalmente un cammino non più segnato da peripezie burocratiche. Pertanto, fin dalla prima riunione degli Stati generali, dovrà essere presente la cabina di regia "Adozione 3.0", in rappresentanza di tutto il mondo legato alla adozione internazionale. Il rilancio dell'economia del nostro Paese passa infatti anche dalla lotta alla denatalità e le famiglie adottive possono dare un loro importante e fattivo contributo".

"Il Coronavirus ha purtroppo impattato su una situazione che, già di per sé, non era affatto rosea - ha concluso il presidente di Ai.Bi. - Così, nel primo semestre dell'anno i dati parlano di circa 200 adozioni, contro le 400, già scarse, dello scorso anno, il primo a segnare una discesa oltre la soglia psicologica delle 1000 annuali, con un calo del 14% rispetto all'anno precedente, il 2018. Ci sono poi poche centinaia di abbinamenti già deliberati per altrettante coppie adottive in attesa di partire quando riapriranno le frontiere. Tuttavia non aiutano le equipe dei servizi regionali non attrezzate per lo smart working e i corsi a distanza per le famiglie e soprattutto lo stallo dei tribunali per i minorenni  che non rilasciano più idoneità".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)