Altopiano dei Sette Comuni. L’arte vive con rami e schegge

Bisaccia in spalla, scarponi e bastone, ogni giorno si mette in cammino per i boschi della sua terra, l’altopiano dei Sette Comuni. O meglio quelli che una volta erano boschi, prima che nell’ottobre 2018 su di loro si abbattesse la tempesta Vaia, radendo al suolo migliaia di alberi.

Altopiano dei Sette Comuni. L’arte vive con rami e schegge
Oggi gran parte dei preziosi abeti sono stati rimossi per essere venduti, ma il suolo è ancora coperto di rami, radici, tronchi spezzati e schegge. E proprio su questi umili resti che si concentra l’occhio attento di Marco Martalar: li esamina, si china a toccarli chiudendo gli occhi per immaginare. Poi li prende con sé e nelle sue mani si compongono per diventare imponenti figure leggendarie e fiabesche: leoni, draghi, angeli. Creatività dell’uomo che dà voce a una natura minacciata, ma ancora disperatamente amica. È...