Aree interne, al via la call della Fondazione Garrone per l’edizione 2022 di Progetto Appennino

Sostegno a giovani imprese e consolidamento di quelle esistenti attraverso percorsi di accelerazione e la creazione di reti di imprese locali. Questi gli obiettivi del progetto. Al bando possono candidarsi partenariati composti da enti pubblici e privati. C’è tempo fino al 3 dicembre 2021

Aree interne, al via la call della Fondazione Garrone per l’edizione 2022 di Progetto Appennino

La Fondazione Edoardo Garrone, da tempo impegnata nel rilancio della montagna italiana, ha avviato la ricerca del territorio che ospiterà l’edizione 2022 di Progetto Appennino.Alla “call” – disponibile online al sito www.fondazionegarrone.it - possono candidarsi enti pubblici e privati, costituiti in partenariati rappresentativi di aree appenniniche di tutta Italia, che vogliano accogliere e sviluppare sul proprio territorio l’originale modello di rilancio e di sviluppo sostenibile degli Appennini promosso da Fondazione Edoardo Garrone. Sostegno alla nascita di nuove giovani imprese, attraverso l’alta formazione dell’incubatore ReStartApp, ma anche consolidamento e innovazione del tessuto imprenditoriale esistente, con i percorsi di accelerazione - Vitamine in azienda e creazione di reti - Imprese in rete, dedicati alle imprese locali: questa la formula completa di Progetto Appennino. Strumenti concreti ed efficaci al servizio di strategie di sviluppo locale che vogliano puntare sull’imprenditorialità quale volano di coinvolgimento e valorizzazione di tutte le risorse materiali e immateriali della comunità. Per candidarsi ad ospitare l’intero sistema di iniziative del Progetto Appennino c’è tempo fino al 3 dicembre 2021. Tra le candidature pervenute, Fondazione Edoardo Garrone selezionerà un massimo di 2 territori, che accederanno alla successiva fase di confronto dialogico e di approfondimento, per individuare il partenariato a cui sarà assegnata la seconda edizione di Progetto. Attraverso il meccanismo della “call per i territori”, Fondazione Edoardo Garrone consolida ulteriormente l’impegno per la riqualificazione delle aree interne del nostro Paese, approfondendo la collaborazione con i territori, partecipando attivamente al loro percorso e alla costruzione di buone pratiche e ampliando, di anno in anno, la rete di partner coinvolti a livello nazionale, vera chiave di volta di tutto il Progetto Appennino. “La nostra esperienza sul campo, a partire dal 2014 con la prima edizione dell’incubatore ReStartApp fino alla prima edizione del più ampio Progetto Appennino, attualmente in corso ad Ascoli Piceno grazie alla proficua collaborazione con il partenariato guidato da Fondazione Carisap, ci conferma che un solido sistema di relazioni – e quindi di competenze, risorse e volontà di intervento - è l’unica formula per affrontare la sfida del rilancio dell’Appennino – commenta Alessandro Garrone, presidente di Fondazione Edoardo Garrone. – Collaborazioni tra soggetti istituzionali, pubblici e privati, profit e non profit, accomunati dalla stessa visione di sviluppo sostenibile delle aree interne e montane; sinergie tra il livello nazionale e quello territoriale; connessioni profonde tra sviluppo economico, tutela dell’ambiente e inclusione sociale; relazioni di lungo termine tra le imprese e i loro territori di riferimento. Solo procedendo così, in modo sistemico e sistematico, possiamo creare impatto sociale e valore sostenibile per i nostri Appennini”. La nuova call lanciata dalla Fondazione Garrone per individuare l'area in cui realizzare l'edizione 2022 del Progetto Appennino, a cui Legambiente collabora, è “un'occasione importante per valorizzare le esperienze concrete e i progetti costruiti nei territori che dovranno trovare nel Pnrr la giusta attenzione e le risorse adeguate – afferma Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. - È solo partendo dai territori, infatti, che la transizione ecologica potrà tradursi in quel cambiamento positivo e generativo di cui ha bisogno tutto il Paese ma in particolare proprio quella spina dorsale rappresentata dall'Appennino, ricco di straordinarie risorse e di opportunità da mettere a servizio delle giovani generazioni”. “La nuova edizione del Progetto Appennino della Fondazione Garrone trova quest’anno ulteriori possibilità di sviluppo e di successo nelle misure e nelle risorse che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) mette a disposizione per quella transizione verde e digitale anticipata con lungimiranza da iniziative come ReStartApp. Un quadro di opportunità utile ad incrementare il numero di nuove imprese giovanili, nate in questi anni lungo tutta la dorsale appenninica, grazie all’impegno della Fondazione Garrone – dichiara il Segretario Generale della Fondazione Symbola, Fabio Renzi. - Proprio per cogliere a pieno queste opportunità, e rispondere alle responsabilità che ne conseguono, la Fondazione Symbola conferma e rafforza il sostegno e la collaborazione al Progetto Appennino e il suo ruolo di partner della Fondazione Garrone”.  “Uncem ritiene di grandissima importanza il percorso che Progetto Appennino attua a vantaggio non solo di chi ha la possibilità di prendervi parte direttamente, ma a beneficio anche del sistema istituzionale ed economico che opera su tutti i territori montani del Paese – commenta Marco Bussone, presidente di Uncem. - La Fondazione Garrone sta compiendo un’azione di cucitura e di animazione che ha basi solide nell’approfondimento e nello studio, stimolo anche per gli Enti territoriali e la Politica. Con il Progetto Appennino la Fondazione costruisce comunità, fa crescere il capitale umano che valorizza il capitale naturale. Ne ha bisogno il Paese”. Grazie alla crescente rete di partner, dal 2014 al 2021, con 11 edizioni - 6 edizioni di ReStartApp, 3 edizioni di ReStartAlp, rispettivamente in diverse località degli Appennini, oltre al progetto ReStartApp per il Centro Italia – Fondazione Edoardo Garrone ha affiancato 140 aspiranti imprenditori under 40, provenienti da 18 regioni, contribuendo concretamente all’avvio di circa 50 imprese. Sono partner del Progetto Appennino: Fondazione Symbola, Legambiente, UNCEM, Alleanza Mobilità Dolce, Club Alpino Italiano (CAI), Fondazione CIMA, Open Fiber, Tiscali, Federbim, Federforeste e PEFC Italia.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)