Bando per le “comunità educanti”, messi a disposizione 20 milioni di euro

Il bando “Per le comunità educanti” è rivolto al mondo del Terzo settore e della scuola e si propone di identificare, riconoscere e valorizzare le comunità educanti, intese come comunità locali di attori (famiglie, scuola, singoli individui, reti sociali, soggetti pubblici e privati) che hanno ruoli e responsabilità nell’educazione e nella cura di bambini e ragazzi che vivono nel proprio territorio

Bando per le “comunità educanti”, messi a disposizione 20 milioni di euro

“Il tema dell’educazione riguarda tutta la comunità, il Terzo settore ha un ruolo determinante nella realizzazione e progettazione di interventi". Con queste parole Carlo Borgomeo presidente di “Con i Bambini” ha aperto i lavori dell’incontro di presentazione del nuovo bando di Con i Bambini “Per le comunità educanti”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. All’appuntamento, che si è volto in modalità on line, è intervenuto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Che ha affermato: “Il nostro Paese sta affrontando un momento difficile, che può essere superato soltanto lavorando insieme. Dobbiamo ricostruire un futuro per le nostre ragazze e i nostri ragazzi, rimettere al centro la scuola e la comunità educante. Il Terzo settore deve poter svolgere un ruolo determinante in un Paese che si riconosce nella molteplicità della partecipazione alla vita collettiva, alla vita di una Repubblica che si ritrova nella Costituzione”.

Per Marco Rossi-Doria, vicepresidente di “Con i Bambini”, intervenuto all’incontro, “la scuola è un presidio della Repubblica, anche nei territori in cui non c'è niente rappresenta la speranza, in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo. Quando usciremo da questa fase sarà necessario un grande lavoro di recupero, non solo nelle materie scolastiche e nell'educazione, ma anche a livello emotivo, nella socievolezza, nella speranza”.
“Troppi bambini – ha chiosato Rossi Doria - sono stati raggiunti in maniera intermittente. Serve una grande alleanza tra scuola, civismo educativo e comuni. Per curare, bisogna educare chi cura: è l'obiettivo del bando per le comunità educanti. Circolarità, prossimità, allargare l’alleanza alle famiglie, ai singoli cittadini, alle imprese, approfondire i temi, accordarsi su cosa fare e come farlo: noi finanziamo un bando perché le comunità educanti dentro e fuori la scuola possano raccordarsi per superare i prossimi mesi. I ragazzi hanno fatto grandi esperienze di resilienza, difficoltà, conoscenza, hanno imparato che si può imparare insieme, tra ragazzi ma anche tra le diverse generazioni. È un valore che non dobbiamo perdere”.

La presentazione operativa del bando è stata affidata a Alessandro Martina e Simona Rotondi, coordinatore e vicecoordinatrice Attività istituzionali di “Con i Bambini”, che hanno spiegato dettagliatamente come partecipare all’iniziativa e l’importanza del ruolo dei partner e della comunità educante. Il bando “Per le comunità educanti” è rivolto al mondo del Terzo settore e della scuola, si propone di identificare, riconoscere e valorizzare le comunità educanti, intese come comunità locali di attori (famiglie, scuola, singoli individui, reti sociali, soggetti pubblici e privati) che hanno, a diverso titolo, ruoli e responsabilità nell’educazione e nella cura di bambini e bambine, ragazzi e ragazze che vivono nel proprio territorio. Per far nascere una comunità educante è necessario coinvolgere tutti i soggetti del territorio, per riportare i giovani e le loro famiglie al centro dell’interesse pubblico. Il bando mette a disposizione un ammontare complessivo di 20 milioni di euro, in funzione della qualità delle proposte ricevute.

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Fonte: Sir