Bologna, al via 27 centri estivi tra natura, uguaglianza, inclusione

Attività di aggregazione per ragazzi disabili, didattica all’aperto ed esplorazione dell’ambiente, educazione all’uguaglianza tra i popoli: sono i nuovi progetti in partenza nel capoluogo emiliano dopo il blocco dovuto al Covid-19, finanziati dalla Fondazione del Monte e realizzati dalle associazioni del territorio

Bologna, al via 27 centri estivi tra natura, uguaglianza, inclusione

Attività di aggregazione per ragazzi disabili, didattica all’aperto ed esplorazione dell’ambiente, educazione all’uguaglianza tra i popoli e laboratori di teatro, danza e pittura. Sono i nuovi centri estivi in partenza a Bologna dopo il blocco dovuto al Covid-19, finanziati dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con 150 mila euro: 27 proposte realizzate dalle associazioni del territorio, all’insegna dell’ecologia, dell’arte e dell’inclusione. La call nasce per rispondere concretamente alle esigenze delle famiglie di conciliare tempi di lavoro e cura dei figli, e di restituire il diritto al gioco e alla socialità a bambini e ragazzi, dopo il difficile periodo di lockdown.

Natura e ambiente

Tra i 27 progetti vincitori c’è “EcoSfera”, realizzato al parco naturale del Corno alle Scale dalla cooperativa sociale L’Eco. L’obiettivo? Avvicinare i bambini alla natura, trovare un ambiente da esplorare, manipolare, rispettare e amare. “Estate in Scena 2020” dell’associazione Fantateatro propone invece attività espressive nei parchi del territorio, come il teatro, la danza, il disegno e la pittura, per incentivare l'utilizzo dell'arte come modalità universale di espressione. “Viaggio sul tetto del mondo” dell’associazione Teatro dei Mignoli si propone poi come un piccolo incubatore sociale di mentalità sostenibili, per formare, attraverso laboratori di botanica, ecologia urbana e riciclo artistico, piccoli cittadini rispettosi dell’ambiente.

Supporto alle famiglie fragili

L’emergenza sanitaria e il successivo confinamento hanno avuto certamente un impatto destabilizzante sui bambini, ma anche sulle famiglie e sui genitori lavoratori. “Il Giro nel mondo in 80 giorni di Acli nasce per sostenere l’occupazione femminile, privilegiando nelle iscrizioni dei bambini le mamme coinvolte nei percorsi di ricerca attiva del lavoro, tra cui donne vittime di tratta e violenza. Sostenere le madri lavoratrici è anche uno degli obiettivi dell’associazione MondoDonna, che con il progetto “(R)Estate in cortile! Centri estivi per i piccoli ospiti delle comunità di accoglienza offre ai bambini accolti all’interno delle proprie comunità stimoli educativi e opportunità di crescita e sviluppo cognitivo e relazionale. Ma anche il Policlinico Sant’Orsola quest’anno si sperimenterà in un nuovo centro estivo, pensato per venire incontro alle esigenze dei dipendenti che, a causa dei particolari orari di lavoro, hanno spesso difficoltà a conciliare vita lavorativa e familiare: uno spazio dedicato ai bambini e ragazzi, che saranno coinvolti in attività didattiche e ludiche.  

ATTIVITÀ PER RAGAZZI CON DISABILITÀ

Diverse sono infine le proposte per ragazzi disabili o con disagio psichico. Il progetto “R’estate in Città” di Aias onlus è dedicato ad adolescenti che, a causa di una disabilità, non hanno i requisiti per accedere ai centri estivi tradizionali. I partecipanti hanno così la possibilità di socializzare e acquisire nuove competenze e abilità. La cooperativa sociale Open Group, con “Summer Educational”, propone invece iniziative rivolte a famiglie che vivono condizioni di vulnerabilità psichica: dall’attivazione di uno sportello genitori al sostegno economico per la partecipazione al centro estivo, fino alle azioni di contrasto al ritiro sociale di adolescenti e preadolescenti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)