Bonus fiscali, “siano rinnovati quelli per abbattere le barriere”. Lettera al Parlamento

L'appello di un gruppo di associazioni impegnate nella difesa dei diritti delle persone con disabilità, affinché siano rinnovati i bonus fiscali per garantire il diritto alla mobilità di coloro che non sono autosufficienti

Bonus fiscali, “siano rinnovati quelli per abbattere le barriere”. Lettera al Parlamento

“Siano rinnovati i bonus fiscali per garantire il diritto alla mobilità di coloro che non sono autosufficienti”: è l'appello di un gruppo di associazioni impegnate nella difesa dei diritti delle persone con disabilità, contenuto in una lettera aperta indirizzata al Parlamento. “Lo scorso anno, in occasione della legge di bilancio, il Parlamento ha introdotto la norma che riconosce, per le opere finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche, la detraibilità fiscale del 75% della spesa in 5 anni, con la possibilità della cessione del credito e sconto in fattura da parte del fornitore. – ricordano le associazioni - Grazie allo sconto in fattura del 75%, installare un prodotto per l'abbattimento delle barriere architettoniche (montascale, servoscale e ascensori) nella propria abitazione o in un condominio è diventato più accessibile, in particolare per le famiglie meno abbienti, permettendo a molte persone di riguadagnare autonomia e mobilità”.

Così, quella norma “ha apportato benefici sia ai singoli che alla collettività, dando una prima risposta ai bisogni degli oltre 5 milioni di concittadini che hanno problemi di mobilità e per i quali le barriere architettoniche rappresentano spesso un ostacolo insormontabile. L'abbattimento delle barriere architettoniche favorisce l'integrazione sociale ed il diritto alla mobilità per le persone con disabilità e ridotte capacità motorie e agevola, in particolare per le persone anziane, il mantenimento a domicilio in condizioni di sicurezza, riducendo di conseguenza anche il rischio di incidenti domestici”.

Tanto è quindi stato fatto, grazie a quella norma, ma “c'è ancora molta strada da fare: la popolazione italiana invecchia e saranno sempre di più in futuro le persone che si troveranno di fronte alla dolorosa alternativa di abbandonare la propria casa a causa di una scala che con l'età è diventata insormontabile”. E' per questo motivo che le associazioni chiedono al Parlamento “di mantenere e rinnovare la validità della norma introdotta lo scorso anno, continuando in tal modo a favorire il mantenimento a domicilio, la sicurezza in casa e uno stile di vita in grado di preservare l'integrazione sociale delle persone afflitte da problemi di mobilità. Prorogare la norma che riconosce alle spese per l'abbattimento delle barriere architettoniche la detraibilità fiscale del 75% in 5 anni con la possibilità della cessione del credito e lo sconto in fattura - spiegano e ribadiscono le associazioni - non solo ha dei benefici diretti per le persone interessate e le loro famiglie, alleviando le difficoltà ed i costi che si devono affrontare quando ci si confronta con la disabilità, ma ha anche altri vantaggi: contribuisce a migliorare la qualità dello stock abitativo del nostro paese, rendendolo più adeguato ad affrontare in futuro l'evoluzione demografica; stimola lo sviluppo di un mercato, con evidenti ricadute positive dal punto di vista economico”.

In questo modo, di fatto, “il costo dell'agevolazione fiscale è abbondantemente compensato dai benefici che ne possono trarre non solo i singoli beneficiari, ma anche l'intera collettività. Siamo certi che i nostri legislatori sapranno valutare positivamente questi aspetti: l'abbattimento delle barriere architettoniche è una giusta battaglia da affrontare, nell'interesse dei molti anziani e disabili alla ricerca di una soluzione per continuare a vivere a casa propria in autonomia e sicurezza”, concludono le associazioni firmatarie della lettera (Fand, Cittadinanzattiva, Cerpa Italia onlus, Uildm, Centro per l'Autonomia, Centro nazionale antidiscriminatorio per le persone con disabilità, Enil Italia, Disability Pride Network, Obiettivo famiglia Federcasalinghe, FederCentri, SalutEquità, Unieda, Anmic).

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)