Carcere, a Bologna predisposti 14 locali per eventuali detenuti contagiati

Isolamento sanitario all’interno dell’istituto in locale adeguato: sono le raccomandazioni della Regione in caso di detenuti positivi al Covid 19. Alla Dozza sono stati individuati 14 spazi. Lo fa sapere in una nota il garante dei detenuti di Bologna: “Alleggerire il numero delle presenze partendo dalle persone con patologie pregresse e anziane”

Carcere, a Bologna predisposti 14 locali per eventuali detenuti contagiati

In caso di tampone positivo, isolamento sanitario all’interno dell’istituto in locale adeguato, provvisto di servizio igienico a uso esclusivo salvo necessità di ricovero ospedaliero. È quanto prevedono le misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 negli istituti penitenziari diramate dalla Direzione generale cura della persona, salute e welfare dell’Emilia-Romagna, che raccomandano anche di promuovere attività di informazione nei confronti delle persone detenute. Per adempiere alla richiesta, nel carcere di Bologna sono stati predisposti 14 spazi dedicati nel locale istituto penitenziario. Lo fa sapere in una nota il garante comunale per i detenuti Antonio Ianniello: “Le linee guide dell’Oms per la prevenzione del contagio nei luoghi di restrizione evidenziano come nei luoghi di detenzione possa essere accentuata la vulnerabilità al contagio proprio per l’assenza strutturale di quel distanziamento sociale necessario, ferma restando la necessità di garantire gli stessi standard di assistenza sanitaria

previsti per la società esterna”. Delicato è il profilo legato alla reazione psicologica delle persone detenute in caso di positività, sottolinea Ianniello, “risultando anche necessari, sempre secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, un sostegno psicologico e un’azione di corretta informazione sulla malattia, garantendo la continuità dei contatti con la famiglia”.

Tra le misure che l’Oms chiede di prevedere per i detenuti, il garante sottolinea anche la quarantena per 14 giorni dall’ultima volta in cui sono state esposti a un paziente positivo al Covid 19, fornendo uno spazio in cui vi sia un adeguato ricambio d’aria e una disinfezione ordinaria dell’ambiente preferibilmente almeno una volta al giorno. “Si pone l’accento – si legge nella nota – sull’adeguatezza della ventilazione nello spazio in cui vengono collocate le persone positive, risultando poi imprescindibile, in termini di numero e qualità, un’adeguata disponibilità di dispositivi di protezione individuale, e anche di prodotti per l’igiene personale e ambientale”. Ianniello raccomanda anche la designazione di una squadra di operatori sanitari e personale penitenziario con il compito di occuparsi esclusivamente di casi sospetti o confermati per ridurre il rischio di trasmissione.

“Calando le indicazioni nel locale contesto penitenziario, già segnato drammaticamente dai disordini delle settimane scorse, non si può non notare che questa emergenza sanitaria ha reso ancora più ampia la distanza fra l’universo carcerario e la società esterna”. Da un lato il garante sottolinea le evidenti difficoltà oggettive nell’attivazione delle procedure previste per garantire l’efficacia degli interventi di contenimento della diffusione del contagio; dall'altro evidenzia “l’enormità dello sforzo organizzativo e operativo al quale sono chiamati gli operatori sanitari e penitenziari, il cui numero già sta riducendosi per i contagi. Nel mezzo di questa emergenza sanitaria, se si vuole decisamente garantire l’efficacia degli interventi di contenimento della diffusione del contagio all'interno, non si può prescindere da un opportuno alleggerimento degli attuali numeri delle presenze in carcere, anche partendo dalle persone con pregresse patologie e anziane”.

Ambra Notari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)