Carcere, il Garante di Milano individua cinque mosse per disinnescare le tensioni

Il garante dei detenuti di Milano scrive al Garante Nazionale. Ripristinare i colloqui (una persona alla volta), più telefonate tra reclusi e familiari, permettere a semiliberi e ammessi al lavoro esterno di uscire, emanazione di un decreto legge che scarceri automaticamente detenuti con pena inferiore a tre anni

Carcere, il Garante di Milano individua cinque mosse per disinnescare le tensioni

MILANO - "È inumano ora tenere i detenuti nelle attuali condizioni": Francesco Maisto, garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Milano scrive al Garante Nazionale, Mauro Palma, per indicare quali sono i provvedimenti che potrebbero disinnescare le tensioni nelle carceri. Provvedimenti da chiedere al Governo. In particolare "dobbiamo operare" perché siano di nuovo concessi i colloqui in carcere, anche se con le precauzioni che erano già state adottate negli istituti penitenziari di Milano: ossia colloqui con una sola persona alla volta. Bisogna poi aumentare "in numero e in durata" le telefonate tra detenuti e famigliari.

Per Francesco Maisto inoltre bisogna ridurre il numero dei reclusi. E suggerisce di "mettere in licenza al massimo dei giorni i semiliberi", di permettere agli "articoli 21" (i detenuti che sono ammessi al lavoro esterno) di uscire dal carcere "previo triage". Il garante dei detenuti di Milano ritiene infine che sarebbe necessaria l'emanazione di un decreto legge sulla falsariga della legge 199 del 2010, che permetterebbe una scarcerazione automatica dei detenuti con pena inferiore ai tre anni. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)