Carmela, la nonna digitale. A 94 anni impara a usare lo smartphone con l'aiuto di figli e nipoti

Sono tanti i nonni e le nonne che in questi mesi hanno vissuto il loro “battesimo digitale” e iniziato a smanettare con lo smartphone.

Carmela, la nonna digitale. A 94 anni impara a usare lo smartphone con l'aiuto di figli e nipoti

Ha osservato a lungo i suoi nipoti smanettare con il cellulare. Li ha visti ricevere mail, vedere film in streaming, fare videochiamate con whatsapp. Finchè un giorno ha chiesto loro: “Cos’è quella cosa lì? Fammi un po’ vedere come funziona… Sai che ti dico? La voglio anch’io”.

E così, giovedì scorso (19 novembre), Carmela La Penna Buono, 94 anni, con curiosa attenzione ha stretto tra le mani il suo primo smartphone. A immortalare il “battesimo digitale” di nonna Carmela è stato il più giovane dei suoi cinque figli, che ha provveduto a postare su Fb la foto della mamma con il suo nuovo smartphone blu, protetto da una elegante custodia rossa.

Carmela nasce a Taranto nel 1926. La vita, poi, la porta al Nord con la sua famiglia, dove studia, si laurea e trova l’uomo della sua vita, che le rimarrà accanto per settant’anni e con il quale crescerà cinque figli, quattro maschi e una femmina.

Professoressa di lettere (italiano e latino) nelle scuole medie, Carmela ha sempre inteso l’insegnamento come un qualcosa che va al di là della semplice trasmissione di una serie di conoscenze. Stare con i ragazzi, ascoltarli e accompagnarli nella loro crescita, vedendoli maturare come persone appassionate della vita: questa è stata la sua gioia più grande. E quando la vita – e i concorsi vinti – le hanno offerto la possibilità di fare carriera, di passare ad insegnare alle superiori e di diventare preside, lei ha rifiutato per poter continuare a stare tra i “suoi” ragazzi. Molti di loro la ricordano ancora oggi con affetto e vedendo la sua foto su Fb l’hanno subito riconosciuta e hanno colto l’occasione per mandarle i loro saluti “digitali”.

Da qualche anno Carmela ha appeso il registro al chiodo, ma non ha smesso di essere insegnante. Perché, si sa, quando si è profe (o maestra), lo si resta tutta la vita. Oggi il lavoro principale di Carmela è quello di nonna. Tra nipoti e pronipoti (di cui uno in arrivo) ha da seguire una bella “classe” di quindici tra bambini e ragazzi. E come ha sempre fatto quando era “in servizio attivo” tra i banchi di scuola, continua a osservarli e ad ascoltarli, felice di vederli crescere giorno dopo giorno.

La pandemia e il lockdown hanno cambiato il nostro modo di stare vicini e di comunicare. E nonna Carmela ha osservato i repentini cambiamenti di questo nostro presente, tenendosi costantemente informata, e si è detta: “Perché non provare? Bisogna essere moderni”.

Oggi la professoressa Carmela da docente è diventata discente. Tutti i giorni alcuni dei suoi nipoti, che abitano a poca distanza da lei, le fanno un quarto d’ora di lezione di “educazione digitale”. Lezioni in presenza e, naturalmente, in sicurezza, rispettando le norme del distanziamento e proteggendosi con le mascherine. La prima ad indossare la mascherina è proprio lei, Carmela, che in questo continua ad essere “docente” nei confronti delle nuove generazioni.

Come Carmela, sono tanti i nonni e le nonne in tutta Italia che in questi mesi hanno vissuto il loro “battesimo digitale” e hanno iniziato a smanettare con lo smartphone, prendendo sempre più confidenza con i linguaggi digitali.

I nonni e le nonne come Carmela ci stanno insegnando due cose che non è possibile trovare sui motori di ricerca. Ci stanno insegnando l’arte di saper cogliere – soprattutto nei momenti più difficili – ciò che nella vita è davvero essenziale e la maestrìa della flessibilità, che ci permette di affrontare il cambiamento non come qualcosa di fine a se stesso, ma come strumento per mantenere vive le relazioni e per continuare a portare avanti ciò che è essenziale nelle nostre esistenze.

Torneremo ad abbracciarci – su questo non c’è il minimo dubbio – ma per ora dobbiamo cambiare il modo di farlo. Magari usando uno dei tanti emoji che popolano le nostre comunicazioni digitali che acquistano, in questo periodo, un significato speciale. E allora, cara nonna Carmela, pur non conoscendola di persona, mandiamo a lei, così come ai tanti nonni e nonne “digitali”, un grande .

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Fonte: Sir