Cibo e bevande nei circoli del terzo settore, ok all'emendamento: "Una buona notizia"

Permetterà ai circoli di riprendere la attività economiche interrotte. La soddisfazione dei senatori Loredana De Petris e Vasco Errani. Arci: "Provvedimento che arriva dopo mesi di battaglie e di mobilitazione dei nostri circoli in tutta Italia"

Cibo e bevande nei circoli del terzo settore, ok all'emendamento: "Una buona notizia"

Approvato all'unanimità dalla commissione Affari costituzionali del Senato l'emendamento che consente la somministrazione di alimenti e bevande anche nei circoli ricreativi e culturali, con le norme applicate per le medesime attività agli esercizi privati. Sarà ora la Camera a dover approvare in via definitiva il Decreto entro metà marzo. 
"Grande soddisfazione" è stato espresso dai senatori di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, e Vasco Errani. "Grazie a questo emendamento - proseguono i senatori - i circoli potranno vendere alimenti e bevande, seguendo le stesse regole in vigore per i bar e gli altri locali, dunque nel pieno rispetto della sicurezza sanitaria e della normativa nazionale, seguendo tutte le regole e le precauzioni delle attività economiche", commentano. "L'approvazione di questo emendamento è di grande importanza perché viene così sanato uno squilibrio che negli ultimi mesi ha penalizzato molto pesantemente proprio il terzo settore, costretto a interrompere attività di vitale importanza per i circoli stessi", concludono la presidente De Petris e il senatore Errani.

"Certamente una buona notizia. Un primo passo nella direzione giusta per l'associazionismo di promozione culturale e sociale, uno dei settori più colpiti, e dimenticati, dalla crisi legata alla pandemia". E' il commento di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci. "E' un provvedimento - prosegue - più volte da noi sollecitato, che arriva dopo mesi di battaglie e di mobilitazione dei nostri circoli in tutta Italia, per metter fine ad una incomprensibile e ingiusta discriminazione che ha fortemente penalizzato il mondo dell'associazionismo. Si tratta però di un provvedimento non risolutivo per superare la drammatica crisi dei circoli, con le sedi chiuse da mesi, le attività sospese, gli affitti e le utenze da pagare e ancora in attesa dei fondi previsti dal decreto Ristori bis, a cui si è aggiunta la fine della possibilità dell’accesso al credito del Fondo di garanzia. Una crisi senza precedenti che mette a rischio la sopravvivenza stessa di migliaia di esperienze associative". "Crediamo nel nostro ruolo di utilità sociale - conclude Chiavacci - e per questo, anche dopo questo importante risultato, torniamo a chiedere al Governo e al Parlamento misure adeguate per sostenere e valorizzare un patrimonio importante, quello dell'associazionismo di promozione culturale e sociale". 

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)