Codiverno. Stare insieme e fare comunità

Lo stile dei tanti volontari che pensano e organizzano la sagra, da giovedì 12 a lunedì 16, è quello della condivisione e della corresponsabilità. Lunedì 16 è dedicato alla Madonna del Carmine con la messa presieduta da don Fernando Fiscon e la tradizionale processione.

Codiverno. Stare insieme e fare comunità

Codiverno si prepara a vivere cinque giorni di festa per la Madonna del Carmine. La tradizionale sagra comincia giovedì sera con la cena paesana, dedicata ai parrocchiani e alle loro famiglie, ed entra nel vivo dalla giornata successiva, venerdì 13 luglio.

Proprio venerdì si terrà la prima edizione di "Mivao", corsa non competitiva con partenza dal campo sportivo di Codiverno alle 20.30. Lunedì 16 è, invece, il giorno dedicato alla Madonna del Carmine con la celebrazione liturgica presieduta dal parroco, don Fernando Fiscon, e la tradizionale processione per le vie del paese.

Dal torneo di calcio a cinque alla gimcana per i bambini organizzata dal gruppo ciclisti, passando per l'esposizione di trattori e la mostra d'arte con laboratorio in piazza, il bouquet degli eventi si fa ricco tra sabato e domenica. «Ci sono persone che lavorano tutto l'anno per preparare questi giorni di festa – spiega Domenico Frasson, uno degli organizzatori – Nel nostro piccolo, tentiamo di fare qualcosa di bello. Chiaramente uno dei punti di forza è la cucina, a cui collaborano anche amici che pure non frequentano con assiduità la parrocchia, ma trovano in questa occasione la gioia del rendersi utili».

Ci sono anche i lavori all'uncinetto realizzati dalle signore del paese per la pediatria dell'ospedale di Padova e la mostra micologica da vedere, per chi si reca a Codiverno nella giornata di domenica. «Si punta anche sulle serate musicali, come quella di venerdì con un tributo d'eccezione a David Bowie – continua Frasson – ma attorno costruiamo tante alternative, momenti di aggregazione che permettano a tutta la comunità di ritrovarsi».

A coordinare tutta l'iniziativa c'è il gruppo sagra, che comunica con la comunità attraverso una propria pagina Facebook che utilizza anche per pubblicizzare le varie serate. «Non ci sono dei veri "capi" — conclude Domenico Frasson — ogni scelta è discussa, condivisa e quindi assunta da tutto il gruppo dei volontari: è sicuramente più difficile ma anche utile a livello educativo. Ci si abitua a fare proposte, a contribuire... e certamente fare le cose insieme rende tutti più sereni».

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