Coldiretti dichiara guerra ai cinghiali: "Allarme per l'agricoltura, l'ambiente e la sicurezza"

Manifestazione a Roma degli agricoltori Coldiretti con sindaci e associazioni. Da Padova delegazione di amministratori solidale con gli imprenditori danneggiati. La testimonianza di Rango: “interi vigneti razziati e pericolo per le strade”

Coldiretti dichiara guerra ai cinghiali: "Allarme per l'agricoltura, l'ambiente e la sicurezza"

Sindaci e agricoltori sono scesi in piazza a Montecitorio a Roma, stamattina, con migliaia di imprenditori, allevatori e pastori giunti da tutte le regioni davanti al Parlamento, per la più grande manifestazione mai realizzata prima nella Capitale contro l’invasione dei cinghiali e degli altri animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano greggi, assediano stalle, causano incidenti stradali nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli concreti anche per la salute dei cittadini. 

Un’emergenza nazionale che sta provocando l’abbandono delle aree interne, problemi sociali, economici e ambientali con inevitabili riflessi sul paesaggio e sulle produzioni con le incursioni dei cinghiali che sono arrivati anche nelle aree fortemente urbanizzate, come i nostri Colli Euganei, minacciando la sicurezza delle persone. Con gli associati di Coldiretti guidati da Ettore Prandini si sono schierati esponenti delle istituzioni, i rappresentanti dei sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, dell’ambientalismo e delle associazioni dei consumatori come Symbola, Terranostra, Federparchi, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Centro Consumatori Italia, Apab e Legambiente che ha condiviso le preoccupazioni alla base dell’iniziativa. 

Da Padova è partita prima dell’alba la delegazione guidata dal presidente di Coldiretti Padova Massimo Bressan e dal direttore Giovanni Roncalli. Insieme agli agricoltori padovani anche un gruppo di amministratori locali, a conferma del sostegno e della solidarietà dei Comuni nei confronti delle imprese agricole assediate dai cinghiali. Hanno raggiunto la capitale, con la fascia tricolore, Elisa Zaffonato assessore di Lozzo Atestino, Giorgia Schivo consigliere comunale di Cinto Euganeo, Piergiorgio Rigoni consigliere comunale di Vo, il sindaco di Urbana Michele Danielli, il sindaco di Noventa Padovana Luigi Bisato, l’assessore all’agricoltura di San Pietro in Gù Nereo Zuppa e l’assessore all’agricoltura di Boara Pisani Giovanni Dal Toso. “Li ringraziamo per la loro presenza - afferma il presidente di Coldiretti Padova Massimo Bressan - e ringraziamo anche i sindaci e gli amministratori che pur non potendo essere con noi a Roma ci hanno manifestato il loro sostegno e il loro pieno appoggio di fronte a quella che ormai è una vera e propria emergenza per l’ambiente, l’agricoltura e i cittadini. Alle istituzioni chiediamo di fare presto e di intervenire con efficacia. Sui nostri Colli Euganei l’assedio continua da anni e l’esasperazione cresce. Serve un’azione continua, costante e ben coordinata se vogliamo veramente affrontare l’emergenza”.

A portare la sua testimonianza a Roma è un giovane agricoltore padovano, Matteo Rango, che coltiva un vigneto ai piedi dei Colli Euganei. Il suo è un racconto che ha dell’incredibile. “Non serve più andare in campagna e misurare il grado dell’uva per sapere come sta procedendo la maturazione. Ormai basta osservare i cinghiali che si avventano sui nostri vigneti non appena l’uva è pronta. E si sono fatti anche furbi e intraprendenti: prima divorano i grappoli più bassi poi si aiutano vicendevolmente per raggiungere l’uva più alta. L’ho visto con i miei occhi: un cinghiale sale in groppa ad un altro per poter raggiungere i grappoli e poi si danno il cambio”. Siamo a Monticelli, fra Monselice e Arquà Petrarca, zona vocata ai vini Doc, negli ultimi anni presa di mira dai voraci cinghiali. Rango coltiva circa sei ettari di vigneto, tra Moscato giallo, da cui ricava il pregiato Fior d’Arancio Docg, Serprino e Prosecco. “Negli ultimi anni la situazione si è fatta drammatica e ormai i danni sono ingenti, in vigneto così come per le altre coltivazioni, nel nostro caso ortaggi. Oltre al danno diretto sui vigneti e sulla produzione di vino, il prodotto più diffuso sui Colli Euganei e spesso l’unica coltivazione sulla quale la stragrande maggioranza delle aziende possono contare, sono ingenti anche le ripercussioni sulle strutture e sull’ambiente. I cinghiali distruggono decine e decine di metri di fossati, provocano frane anche di grandi dimensioni su argini e pendii, rovinano corsi d’acqua importanti, costringendo i consorzi di Bonifica a spese supplementari. Nella vicina Baone, patria dei celebri “bisi” i  piselli autoctoni conosciuti in tutto il Veneto e oltre, i cinghiali distruggono intere coltivazioni. Ma il problema non è solo per noi agricoltori e per l’impatto, assai rilevante, sull’ambiente, perché ogni giorno è a rischio anche la sicurezza di automobilisti, compresi i turisti che visitano il nostro territorio collinare. Gli incidenti stradali sono sempre più frequenti ed è un miracolo che non vi siano state vittime. Ma feriti ne contiamo parecchi, anche gravi. Giusto qualche giorno fa, una sera, scendendo in auto dai Colli, mi sono trovato in mezzo alla strada un branco da 7-8 esemplari. Quello stesso giorno un’auto aveva investito un cinghiale. Servono soluzioni immediate se vogliamo salvare la nostra agricoltura e rendere più sicuro il territorio dei Colli Euganei. Altrimenti continueremo a contare i danni, le aziende chiuderanno e i turisti andranno altrove”.

In piazza Montecitorio gli agricoltori hanno esposto cartelli con le foto degli incidenti provocati sulle strade e dei danni nelle campagne ma anche con scritte “La sicurezza delle nostre famiglie è più importante di un cinghiale”, “Basta danni e paura, fate qualcosa. Adesso”, “Il cinghiale campa, il campo crepa”, “Invasi dai cinghiali, ma noi non molliamo”, “Difendiamo il nostro territorio” e #bastacinghiali.

Fonte: Coldiretti Padova

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Fonte: Comunicato stampa