“Cooking for autism”: lavorare in cucina è terapeutico

Pubblicato il primo studio scientifico condotto dall’Università di Modena e Reggio Emilia sul progetto "Tortellante". In tre anni i test hanno dimostrato che fare la pasta fresca migliora le abilità dei ragazzi autistici

“Cooking for autism”: lavorare in cucina è terapeutico

Fare tortellini e altra pasta fresca a mano migliora le abilità nella vita quotidiana dei ragazzi autistici. Lo dimostrano i test svolti dal 2018 al 2022 su 20 partecipanti tra i 16 e i 30 anni che frequentano il laboratorio Tortellante, realizzato dall’associazione Aut Aut Modena, e somministrati anche ai caregiver. “Il risultato è ancora più significativo in quanto comprende anche le restrizioni e il lungo periodo di blocco delle attività causato dalla pandemia”, commentano i promotori della ricerca. Lo studio pilota si chiama “Cooking for autism”, ed è stato condotto da un’equipe multidisciplinare composta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, coordinata dal professor Giuseppe Plazzi, che hanno lavorato in team con lo staff del Tortellante e sotto la supervisione dell’Azienda Usl di Modena.

L’analisi è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Research in developmental disabilites” della casa editrice olandese Elsevier: si tratta di uno dei primi studi in campo internazionale che misura, secondo scale di valutazione standardizzate, l’incidenza delle attività lavorative in campo gastronomico nel miglioramento della qualità di vita nei giovani con autismo. La ricerca ha valutato l'impatto del Tortellante sui partecipanti a questo laboratorio terapeutico-abilitativo, fondato dallo chef Massimo Bottura, in termini di andamento sintomatologico dei comportamenti adattivi, delle abilità sociali e di comunicazione. Il risultato? “La gravità dei sintomi e le abilità di vita quotidiana sono migliorate in modo significativo, ragion per cui può essere proposto dai servizi sociali come valida alternativa o affiancamento alle attività attualmente in essere per gli adulti con autismo”, si legge nello studio.

“L'adolescenza e il passaggio all’età adulta sono periodi critici per i giovani con disturbo dello spettro autistico, che spesso si ritrovano senza valide alternative dopo la fine del percorso scolastico. Grande importanza riveste invece l’inserimento lavorativo protetto, tanto che si parla di vera e propria terapia occupazionale. Entrare nel mondo del lavoro, però, comporta tempi lunghi per le persone con autismo: servono percorsi personalizzati e supportati, ambienti tutelati e strutturati”, dicono dall’associazione Aut Aut. Per questo, dal 2018, il Tortellante è un luogo di educazione, aggregazione, condivisione e inclusione, dove 25 ragazzi con autismo – in maggioranza a medio e basso funzionamento – lavorano fianco a fianco con operatori e volontari. La vendita di tortellini e altra pasta fresca contribuisce a ridurre i costi di gestione del laboratorio, a cui è affiancata anche una “scuola di autonomia” in vista del futuro distacco di questi giovani dalla famiglia. (mt)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)