Coronavirus, in Campania mascherine realizzate nei beni confiscati

Succede a Quindici (Avellino) nel maglificio 100Quindici passi, collocato nell'immobile appartenuto al clan Graziano e intitolato a Nunziante Scibelli, vittima innocente della criminalità

Coronavirus, in Campania mascherine realizzate nei beni confiscati

Dispositivi di produzione individuale realizzati in Campania in beni confiscati alla camorra. Succede a Quindici (Avellino) nel maglificio 100Quindici passi, collocato nell'immobile appartenuto al clan Graziano e intitolato a Nunziante Scibelli, vittima innocente della criminalità, e a Casal di Principe (Caserta) nella sede dell'associazione La Forza del Silenzio che, nella villa del boss 'Sandokan' Francesco Schiavone, assiste da anni ragazzi affetti da disabilità.

Entrambe le attività sono sostenute dalla fondazione Polis, strumento operativo della Regione Campania nell'ambito del sostegno alle vittime innocenti della criminalità organizzata e della valorizzazione dei beni confiscati alla camorra. La realizzazione di Dpi nel maglificio di Quindici è inserita in un accordo di programma che vede la partecipazione, tra gli altri, dell'ente parco del Partenio, dell'unione Comuni Antico Clanis e della cooperativa Oasi Project.

"Sono due iniziative già ben avviate - evidenzia il presidente della fondazione Polis don Tonino Palmese - per le quali abbiamo voluto garantire un nostro contributo in un'ottica integrata e di partenariato, coinvolgendo anche fondazione con il Sud e altre realtà che hanno a cuore sia il contrasto all'emergenza sanitaria che la valorizzazione dei beni confiscati alla camorra. Il nostro impegno per la legalità non si ferma".

Nell'ambito delle azioni di sostegno a cooperative e associazioni che gestiscono i beni confiscati alla camorra, la fondazione ha pubblicato sul proprio sito istituzionale (http://fondazionepolis.regione.campania.it) due manifestazioni di interesse a beneficio delle realtà che convertono la loro attività per realizzare mascherine e delle cooperative sociali che si occupano di coltivazione dei terreni sottratti ai clan.

"Vogliamo garantire un nostro aiuto a coloro che restituiscono alla collettività i beni confiscati alla camorra anche in questa fase di emergenza Covid", sottolinea Palmese. Fino al 20 maggio le realtà interessate dalle nostre manifestazioni potranno far pervenire le loro proposte.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)