Covid e carcere, "nelle Marche il sistema ha retto"

Il report 2020 del Garante dei diritti, Andrea Nobili: un solo detenuto positivo e alcuni casi  tra gli operatori. Preoccupano vecchie criticità: tossicodipendenza, patologie di tipo psichiatrico, casi di autolesionismo (173), con 13 tentativi di togliersi la vita e un suicidio. I detenuti sono 847 (erano 898 nel 2019), di cui 324 stranieri

Covid e carcere, "nelle Marche il sistema ha retto"

Sovraffollamento, carenza di organici, patologie che preoccupano come quelle di tipo psichiatrico o legate alle tossicodipendenze. Criticità ormai note da tempo per gli istituti penitenziari marchigiani, a cui si è aggiunta l’emergenza sanitaria legata alla pandemia, rispetto alla quale, però, il sistema carcerario regionale ha retto. Lo spiega il  Garante dei diritti, Andrea Nobili, al termine del suo mandato, presentando il “Report 2020”.

Cinque azioni di monitoraggio, circa 500 colloqui con i detenuti, più di  50 ingressi e contatti diretti mantenuti attivi, attraverso la modalità telematica, anche durante il periodo del lockdown, per fotografare la situazione degli istituti e restituire il quadro di un “anno particolarmente complesso”.

I detenuti presenti nelle Marche sono 847 (erano 898 nel 2019), di cui 324 stranieri rispetto ai 278 del precedente anno (fonte: Ministero Giustizia, dicembre 2020). Effettivamente in servizio 623 agenti di polizia penitenziaria (su 771 assegnati), 14 educatori e 9 psicologi.

“E’ ovvio che in questi mesi - evidenzia Nobili – la maggiore attenzione è stata riservata alla diffusione della pandemia. Come ho avuto modo di ribadire in diverse occasioni, il sistema carcerario marchigiano ha retto nel migliore dei modi all’impatto dell’emergenza, grazie all’attuazione scrupolosa delle disposizioni previste per il contrasto e il contenimento della diffusione del Coronavirus, con particolare riferimento ai nuovi arrivi. Un lavoro che si è avvalso della collaborazione di tutto il personale che opera nel carcere. A tutt’oggi è stata registrata la sola positività di un detenuto, proveniente tra l’altro da fuori regione, e si sono palesati alcuni casi  tra gli operatori di polizia penitenziaria che non sono entrati, comunque, in contatto con gli stessi detenuti”.

L’emergenza ha creato problemi anche su altri versanti, come quello delle visite in carcere da parte dei familiari dei detenuti, ai quali è stata però fornita la possibilità di effettuare le videochiamate. Altro discorso quello relativo alle numerose attività trattamentali, in diversi casi attivate dal Garante con altre collaborazioni, che “nel corso degli ultimi mesi hanno subito una comprensibile battuta d’arresto”.

Tra gli eventi sottolineati dal Garante anche il trasferimento di una quarantina di detenuti da Modena a Marino del Tronto di Ascoli Piceno dopo la rivolta del marzo scorso, situazione complessa per cui “il Garante ha interloquito costantemente, recandosi anche presso il carcere, con le istituzioni dell’amministrazione penitenziaria e sanitaria di Ascoli Piceno”.
Senza considerare i problemi legati all’emergenza epidemiologica, a tutt’oggi "la tossicodipendenza si conferma il problema principale con 280 casi e numerosi detenuti in terapia metadonica".  Preoccupano le patologie di tipo psichiatrico e i casi di autolesionismo (ne sono stati riscontrati 173), con 13 tentativi di togliersi la vita e un suicidio. Presenti anche diversi detenuti con epatite C,  Hiv e altre problematiche.

Ecco i dati in dettaglio:

Al primo posto la casa circondariale di Montacuto con 319 detenuti (di cui 142 stranieri) per una capienza di 256. Agenti presenti 125 su 176 assegnati, tre educatori e 2 psicologi.

Segue la casa circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi con 171 detenuti (di cui 64 stranieri e 14 donne) per una capienza complessiva di 143 unità. In attività 165 agenti (188 gli assegnati), 4 educatori ed uno psicologo.

Fossombrone 90 detenuti (uno straniero) a fronte di 202 posti disponibili, ma in questo caso è da considerare, come per lo scorso anno, la chiusura di una sezione per detenuti comuni, a causa dei lavori di ristrutturazione. Gli agenti sono 101 su 129 assegnati, 4 gli educatori e 2 gli psicologi.

Marino del Tronto con 127 ospiti (51 stranieri) su 104, 138 agenti (162 assegnati), due educatori e due psicologi; Barcaglione con 97 (46 stranieri) su 100, 47 agenti su 67 assegnati, un educatore e uno psicologo; Fermo 43 (20 stranieri) su 41, 47 agenti (49 assegnati), uno psicologo.

Per quanto riguarda la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Macerata Feltria, al momento ubicata nella struttura “Case Badesse”, si registrano 24 ospiti (3 donne).

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)