Didattica a distanza: penalizzati gli alunni in montagna

Presentato il report sulla povertà educativa in Lombardia di Openpolis e Con i bambini: solo il 34% delle famiglie ha potenzialmente accesso alla banda larga ultraveloce. Ma mentre a Milano la copertura sale al 60%, in provincia di Sondrio scende al 14%

Didattica a distanza: penalizzati gli alunni in montagna

In Lombardia solo il 34% delle famiglie è potenzialmente raggiunto dalla banda larga ultraveloce, contro una media nazionale del 36%. Un dato importante per capire come nelle case bambini e ragazzi hanno potuto partecipare alla didattica a distanza. I più penalizzati sono coloro che abitano nei comuni montani: se a Milano c'è una copertura del 60% delle famiglie, in provincia di Sondrio scende al 14%. E' quanto emerge dal report sulla Povertà educativa in Lombardia, presentato questa mattina a Milano, a Palazzo Pirelli, curato da Openpolis e Con i bambini insieme alla Regione. Potenzialmente quasi tutte le famiglie lombarde hanno comunque una connessione a internet. Nel 2019, il 98% delle famiglie risultava raggiunto dalla banda larga di base su rete fissa (contro una media italiana del 95%) e il 70% dei nuclei è raggiunto da una connessione di banda larga veloce su rete fissa (pari almeno a 30 Mbps, contro una media nazionale del 68,5%). Il gap si riscontra invece soprattutto con quella ultraveloce.

A questo va aggiunto che anche le scuole non sono adeguatamente “connesse”. Sul totale delle strutture statali della Lombardia, il 20,43 % è considerato vetusto (con più di 50 anni, da definizione del Miur), un dato che supera la media nazionale (17,83%). Anche in questo caso con forti differenze interne: nelle province di Cremona, Pavia e Mantova oltre il 30% delle scuole sono classificate come vetuste. Seguono i territori di Lodi e Como con 20,43%. Chiude la graduatoria la provincia di Monza Brianza (13,8%). E dal focus su Milano emerge che è una delle città in Italia con maggiore diffusione di dispositivi digitali nelle scuole (quasi la metà degli studenti milanesi - 44,5% - studia in un plesso con oltre 10 pc, contro il 36-37% di Roma e Napoli). Allo stesso tempo però non è affatto trascurabile la quota di alunni che frequentano scuole che dichiarano zero dispositivi: sono il 14% del totale.

La Lombardia, tra l'altro, è una delle poche regioni che non ha registrato un calo dei minori: sono oltre 1,6 milioni e dal 2012 al 2019 il numero dei residenti under 18 è aumentato del +0,86%, contro un calo nazionale del 3,19%. La sfida è quindi quella di allargare la platea della famiglie potenzialmente connesse con la banda larga ultraveloce.

La ricerca indaga anche quante scuole sono raggiungibili con i mezzi pubblici: pari all'89,2% degli edifici scolastici statali. Un dato superiore alla media nazionale (86%). Analizzando i singoli territori, la provincia di Pavia e la città metropolitana di Milano non superano la media nazionale, mentre sei province su 12 arrivano al 90% di scuole raggiungibili col trasporto pubblico (Bergamo ha il record con 97,7%).

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)