Educatori a domicilio anche in agosto per le famiglie

Il progetto della Fondazione Mission Bambini per l'infanzia non si ferma: a Bruzzano, quartiere a nord di Milano, 25 famiglie vengono visitate settimanalmente. “Sono spesso monogenitoriali, senza lavoro e non vanno certo in vacanza”

Educatori a domicilio anche in agosto per le famiglie

A Bruzzano, quartiere a nord di Milano, anche in agosto gli educatori della Fondazione Mission Bambini sono al lavoro per la visita settimanale ai 25 minori e alla loro famiglie che seguono dall'inizio del lockdown. “Si tratta di nuclei monogenitoriali, che magari hanno perso il lavoro per il covid-19 - racconta Alberto Barenghi, responsabile progetti della Fondazione -. Durante la visita gli educatori portano prodotti della prima infanzia, monitorano la situazione, si attivano in caso di bisogni particolari facendo da ponte con i servizi presenti sul territorio”. Il progetto degli educatori domiciliari per famiglie con bambini da zero a sei anni è nato con l'emergenza Covid-19, quando i servizi sul territorio dedicati a questa fascia di età sono stati sospesi. A queste famiglie, così, non è mai mancato un supporto. “Si tratta di famiglie che non vanno certo in vacanza e per questo come Fondazione abbiamo mantenuto attivi i nostri progetti”, aggiunge Barenghi.

Mission Bambini ha progetti per l'infanzia a Milano, Roma, Napoli, Palermo e Brescia. Sono in totale 914 le famiglie con bambini piccolissimi, che vivono in contesti di degrado economico ed educativo per le quali la Fondazione ha avviato azioni specifiche. Oltre agli educatori a domicilio, vengono organizzate attività all’aperto per i bambini, fornitura di beni di prima necessità, educativa e sostegno digitale, consulenza psico-pedagogica. In particolare, la rete di educatori domiciliari è organizzata per essere presente due volte alla settimana a casa di 70 famiglie fragili.

Prosegue poi la distribuzione di beni di prima necessità iniziata nel mese di giugno e dedicata alle famiglie in difficoltà: sono nel complesso 10mila i prodotti per l’igiene, come pannolini e salviettine, e prodotti alimentari specifici, come latte in polvere e omogeneizzati, consegnati ai nuclei familiari che nei mesi scorsi hanno dovuto affrontare un netto peggioramento della situazione economica. E continua anche l’educativa digitale, che Mission Bambini ha avviato a marzo all’inizio del lockdown e che lungo le settimane è stata potenziata. Al momento le famiglie coinvolte sono 452 in varie città, per cui è stato messo in campo un “accompagnamento digitale” da parte di un educatore che propone laboratori per genitori e bambini, oltre a supportare le competenze genitoriali all’interno della famiglia attraverso sessioni online di confronto settimanale.

245 sono infine le famiglie coinvolte nella consulenza psico-pedagogica svolta dagli operatori della Fondazione, sia per telefono sia attraverso uno sportello di ascolto, per supportare e monitorare i casi più fragili.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)