Energie da bruciare. Il fabbisogno energetico delle diverse età

Esiste un andamento medio universale del metabolismo energetico lungo il corso della vita umana.

Energie da bruciare. Il fabbisogno energetico delle diverse età

Metabolismo corporeo e consumo energetico: un’impronta biologica esclusiva che caratterizza ciascuno di noi, risentendo ovviamente di vari fattori personali (corporatura, attività, riposo/fatica, ecc…). Ma aldilà delle caratteristiche specifiche che “individualizzano” il nostro metabolismo, il genere umano – non importa che si tratti di donne, uomini, neonati, giovani, anziani, atleti o “pantofolai” – condivide una tipica curva di consumo energetico medio lungo le tappe di sviluppo della vita, con un picco evidente durante gli anni dell’infanzia. In altre parole, esiste un andamento medio universale del metabolismo energetico lungo il corso della vita umana.

Lo attesta un recente studio (pubblicato su “Science”) realizzato da un gruppo di ricercatori guidato da Herman Pontzer, della Duke University (Durham, NC, Usa), sulla base della misurazione e comparazione dei dati di migliaia di persone di tutte le età. Dal punto di vista tecnico, va sottolineata la notevole difficoltà nel provare a determinare quanta energia consumi una persona in un dato momento. In passato, ci si orientava ad osservare da vicino (per lo più in un ambiente controllato) i soggetti da studiare, documentando quanto mangiavano, espellevano e guadagnavano o perdevano in peso. Una possibile metodica alternativa per calcolare il bilancio energetico consiste nel testare i soggetti con un calorimetro, per misurare con precisione lo scambio con l’ambiente di calore, anidride carbonica e ossigeno.

Pontzer e colleghi, invece, hanno scelto di utilizzare una terza via: l’uso di acqua marcata con un doppio isotopo. In pratica, alle persone che effettuavano i test è stato richiesto di bere dell’acqua con piccole quantità di due rari (ed ovviamente innocui) isotopi: il deuterio, che viene poi espulso con le urine, e l’ossigeno-18, che viene espirato. La misurazione della velocità di entrambi i processi ha consentito di trarre conclusioni precise sulla velocità del metabolismo e sulla quantità di energia richiesta per attuarlo. Piccola osservazione “a latere”: questo metodo, estremamente efficace per determinare il consumo di energia degli individui in un dato momento, ha un piccolo difetto… è anche estremamente costoso (a causa dei materiali impiegati)!

Ma veniamo ai risultati della ricerca. Gli studiosi coordinati da Pontzer hanno raccolto questo tipo di dati relativi a 6421 soggetti – uomini e donne di età compresa tra gli 8 giorni e i 95 anni –, analizzandoli poi con grande accuratezza, per poter determinare il valore medio del bilancio energetico relativo alle diverse età. In questo modo sono emerse alcune tendenze molto nette.

In particolare, risulta che i bambini consumano enormi quantità di energia, mentre i neonati e gli adulti tra i 20 e i 60 anni circa tendono a consumarne quantità medie. Il consumo medio di energia, poi, diminuisce in modo significativo con l’avanzare dell’età.
L’età dell’infanzia, dunque, è quella metabolicamente più “esigente”: astraendo dalla diversa quantità di energia necessaria per mantenere la massa corporea, tra i 9 e i 15 anni, in un giorno, i bambini tendono a consumare circa il 50% di energia in più rispetto agli adulti! Quindi, persino più delle donne incinte – che consumano tanta energia quanta ne guadagnano in peso corporeo – ma anche più degli adolescenti maschi, entrambi gruppi che i ricercatori ipotizzavano invece essere i migliori “bruciatori” di energia. C’è da dire anche che, purtroppo, questo enorme fabbisogno energetico espone i bambini ad una particolare suscettibilità alle malattie e ai disturbi della crescita qualora non siano in grado di reintegrare rapidamente le loro riserve di energia con l’alimentazione, come tristemente ancora accade in molte aree del mondo.

Circa l’età anziana, la situazione è esattamente opposta. Dai 60 anni circa, il consumo medio di energia diminuisce in misura rilevante: basti pensare che i novantenni consumano solo il 26% dell’energia delle persone di mezza età! Ma anche in questo caso, il risvolto della medaglia non è positivo. Statisticamente, infatti, la diminuzione del consumo di energia si accompagna all’aumento del numero di malattie croniche, suggerendo agli scienziati l’ipotesi che il metabolismo alterato possa essere uno dei fattori scatenanti.

Secondo Pontzer, è probabile che la fluttuazione del consumo di energia in relazione all’età sia determinata da una serie di specifici fattori rilevanti per una certa fascia d’età. Ad esempio, è ovvio che i bambini consumino un surplus di energia, dal momento che le loro strutture cerebrali si stanno sviluppando, mentre si rimodellano gli organi e il sistema immunitario. Con la stessa logica, negli anziani, la tendenza ad un certo “restringimento” degli organi e la riduzione del loro numero di cellule, nel complesso, brucia certamente meno energia.

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Fonte: Sir