Famiglie in difficoltà, un “patto di prossimità” per ripartire

I dati di Acli Roma: il 40% delle famiglie in difficoltà con le rate del mutuo. L’analisi della presidente Borzì: “Ogni giorno ascoltiamo e accogliamo persone costrette a navigare a vista, per lo più lavoratori con basse tutele e bassi salari e cassa integrati a cui non rimane molto a fine mese”

Famiglie in difficoltà, un “patto di prossimità” per ripartire

Una larga fascia della popolazione non potrà permettersi le vacanze. È quanto emerge dai dati raccolti dalle Acli di Roma attraverso le diverse attività messe in campo fin dai primi momenti dell'emergenza sanitaria: dal segretariato sociale, agli sportelli di ascolto psicologico fino alle attività di reperimento e consegna di pacchi alimentari e kit sanitari. Il dato principale, che trova conferma anche nell'indagine condotta dalla Banca d'Italia, è che la crisi Covid-19 ha ridotto il reddito di oltre la metà degli italiani e dei romani e, quindi, un terzo delle famiglie non andrà in vacanza, anche perché ha risparmi per andare avanti solo per altri tre mesi, mentre il 40% dei nuclei è in difficoltà con le rate del mutuo, e quasi il 60% ritiene che anche quando l'epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi". Lo scrive in una nota stampa Lidia Borzi', presidente delle Acli di Roma e provincia.

"I numeri- aggiunge Borzi'- pur nella loro freddezza, servono per mettere nero su bianco quanto viene ascoltato attraverso l'Osservatorio Acli Roma, tra le numerosissime telefonate che arrivano ogni giorno al Segretariato Sociale (attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 13, ai numeri 06-57087025/7051 anche per tutto il mese di agosto), ai vari servizi - a partire dal patronato per l’esigibilità dei diritti - ai progetti e con le iniziative in corso. Ogni giorno ascoltiamo e accogliamo persone- spiega- costrette a navigare a vista in questo periodo di grandi insicurezze, per lo più lavoratori con basse tutele e bassi salari, e cassa integrati a cui non rimane molto a fine mese, sicuramente sollevati dalle misure di sostegno delle Istituzioni, che però non sono sufficienti a ridare speranza. Questo, infatti, esige da una parte interventi lungimiranti delle Istituzioni e dall'altra una corresponsabilità di tutta la comunità".

“Quel che è certo - prosegue la presidente delle Acli di Roma e provincia Lidia Borzì - è che la 'Fase Estate' che stiamo vivendo non sarà uguale agli altri anni e non sarà uguale per tutti: non possiamo abbassare la guardia perché' il virus purtroppo, circola ancora, tant'è che è stato prorogato lo stato di emergenza, e cautela, prudenza, distanziamento, mascherine e igienizzazione restano le parole chiave delle nostre giornate. E se le famiglie non possono andare in vacanza, nonostante i bonus promessi dal Governo, e i turisti hanno paura di viaggiare, a farne le spese sono settori vitali della nostra economia: alberghi, ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, gelaterie e agriturismi rischiano quest'anno un crack senza precedenti. E così l'onda devastatrice del covid-tsunami, continua a propagarsi senza sosta".

"La pandemia, se da una parte ci ha isolato e distanziato, dall'altra ci ha fatto vivere un'esperienza che ha coinvolto tutti in maniera intensa, ci ha fatto rientrare in casa. - sottolinea Borzì - Ci ha fatto riscoprire la famiglia, rivalutare i nostri stili di vita. Allora, in questa conversione - forzata, se vogliamo, ma importantissima - non dobbiamo sciupare questo segno dei tempi, ma dobbiamo usarlo per rimettere al centro le relazioni vive e ristabilire un rapporto diretto con tante persone che abbiamo incontrato e spesso trascurato, magari anche dentro le mura di casa e con quelle che abbiamo sempre evitato accuratamente di incontrare. Perché - spiega- il rischio più grande che corriamo ora e' che alle crisi scatenate dall'emergenza sanitaria, ovvero quelle economica, occupazionale, sociale, si aggiunga anche quella relazionale, accentuando quella "cultura dello scarto" causata da un dilagante individualismo, che rappresenta uno dei mali peggiori dei nostri tempi".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)