Ferragosto, a Bologna il pranzo per i più fragili sarà d’asporto

Il Covid-19 non ha fermato il tradizionale pranzo del 15 agosto solitamente offerto, a Palazzo D’Accursio, dalle realtà impegnate nel supporto delle fasce più fragili della popolazione. Il pranzo ci sarà, ma sarà d’asporto, consegnato alle Cucine Popolari di via del Battiferro. Trecento gli invitati

Ferragosto, a Bologna il pranzo per i più fragili sarà d’asporto

“Che il 2020 sarà un anno da dimenticare è un pensiero condiviso. La pandemia ha sottratto vite, funestato la quotidianità di tutti, lasciato macerie economiche e sociali difficilmente riparabili. Ma non è riuscito a fermare quell’universo di umanità e solidarietà che, nel mondo del volontariato, trova i suoi principali protagonisti. Così, nonostante tutto, a Bologna anche quest’anno, tra innumerevoli difficoltà e nel rispetto delle regole di prevenzione dal Covid1-9, realizzeremo l’ormai tradizionale pranzo per i ‘meno fortunati’ della città. Da anni condiviso nel suggestivo cortile di Palazzo D’Accursio, quest’anno sarà un po’ diverso”. A dare l’annuncio è Roberto Morgantini, “padre” Cucine Popolari, le tre mense nate negli ultimi anni in diversi quartiere del capoluogo.

Quest’anno il pranzo di Ferragosto sarà d’asporto, mancheranno i tavoli e la convivialità ma non il sostegno delle Cucine Popolari e di tutti gli altri sostenitori che, ancora una volta, hanno condiviso la possibilità di regalare, in un giorno in cui la città è più vuota del solito, un momento di socialità scacciando la solitudine e l’abbandono a chi vive in condizioni di fragilità tra le mura della città. “Con la Caritas, l’Opera di Padre Marella e l’encomiabile supporto della Camst – continua Morgantini – distribuiremo il pranzo di metà agosto dalla sede delle Cucine Popolari in via del Battiferro nella speranza che il 2021 ci restituisca un po’ di normalità, soprattutto a chi, come noi, lavora proprio per ricostruire la normalità a chi l’ha smarrita”.

Gli ospiti saranno 300, individuati tra gli utenti delle mense cittadine e da Caritas, Antoniano di Bologna e Opera Padre Marella.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)