Finanza per lo sviluppo sostenibile: il caso virtuoso del Mecc

Si è svolto il seminario conclusivo dell’Horcynus Lab Festival. Al centro l’esperienza del microcredito per l’economia civile e di comunione portato avanti dalla Fondazione della Comunità di Messina

Finanza per lo sviluppo sostenibile: il caso virtuoso del Mecc

Avviare percorsi virtuosi affinchè si accresca il sostegno economico concreto a quelle imprese sociali che abbiano un impatto positivo dal punto di vista socio-ambientale e che siano molto lontane dalle aree grigie dei circuiti di riciclaggio vicini alla criminalità organizzata. E’ il tema affrontato nel seminario conclusivo dell’Horcynus Lab Festival su “Finanza per lo sviluppo sostenibile e strumenti di assessment multicriteriali” organizzato dalla Fondazione Horcynus Orca e dalla Fondazione di Comunità di Messina, in collaborazione con Assifero, l’Associazione Nazionale delle Fondazioni e degli Enti Filantropici Italiani, Reves, la Rete Europea delle Città e dei Territori per l’Economia Sociale, l’Università degli Studi di Messina e l’ASP di Messina.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche del Mecc (Microcredito per l’Economia Civile e di Comunione) portato avanti dalla Fondazione della Comunità di Messina con l'auspicio di estendere presto il suo raggio di azione territoriale. "Sicuramente il Mecc sta provando a sperimentare un modello economico in grado di aprire prospettive nuove più vicine alla comunità - ha sottolineato Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina e presidente della Mecc S.C. Impresa Sociale -. Da ciò si è ben lontani da logiche esclusive del profitto e di equilibri degli egoismi economici. Il Mecc resta uno strumento di finanza sostenibile profondamente legato alla risposta autentica ai bisogni di comunità. Un esempio concreto della sua applicazione in termini di sostegno economico è avvenuta nel caso della riqualificazione urbana di un'area di Messina in cui dopo tanti anni sono riusciti ad uscire alcuni nuclei familiari da una baraccopoli per avere assegnate finalmente delle abitazioni".

"In questa fase storica - ha detto Vincenzo Durante, responsabile dell’area “Occupazione” di Invitalia -, abbiamo capito che la nostra economia non può essere sana e sostenibile se non accresce la sua attenzione soprattutto dal punto di vista dell'impatto socio-ambientale. Occorre quindi fare investimenti in questo senso al fine di avviarci una volta per tutte verso quella che oggi viene chiamata resilienza trasformativa. Finora abbiamo sperimentato interventi  più che altro di resilienza adattiva alle diverse situazioni".

"Dopo il decreto del 2017 tutti gli operatori di microcredito sono destinatari  delle disposizioni antiriciclaggio - ha continuato nel suo intervento Tina D'oronzo, membro del Mecc - a tutela del sistema economico e finanziario. Chiaramente come piccole realtà del microcredito non siamo esposte allo stesso livello dei grandi circuiti bancari però risulta lo stesso molto importante procedere a dei criteri di auto-valutazione per evitare i rischi di cadere in mano a predatori legati a sistemi economici non sani. In particolare il Mecc ha individuato nell'ambito della auto-valutazione in chiave olistica del rischio quattro fattori da tenere presente che sono: il cliente, i servizi prodotti e le transizioni, l'area geografica ed i canali distributivi".

"Nessuno si deve sentire puro o escluso dai criteri di trasparenza che devono caratterizzare le proprie attività - ha affermato anche Anna Fasano, presidente di Banca Popolare Etica -. In un sistema finanziario complesso come il nostro è molto importante lavorare sulle biodiversità bancarie. Significativo sarebbe attivare un circuito di rete virtuoso che vada a favore dei beneficiari nostri e vostri (Mecc). Banca Etica sta puntando sempre di più  ad un sistema affinchè la scelta di chi finanziare vada a favore di quei clienti  che rispettino il profilo di responsabilità soprattutto in termini di impatto sociale ed ambientale. Soltanto in questo modo possiamo dare un contributo concreto alla crescita dell'economia trasformativa  che non sia compensativa e quindi senza più pensare alla riqualificazione ma ad una generazione di nuove realtà. Da ciò si può pensare realmente ad innescare processi di cambiamento dal basso costruttivi per tutta la società".

"Secondo gli ultimi dati i volumi realizzati dal microcredito sono irrilevanti - ha detto inoltre Dora Moscato, titolare della Divisione Società Finanziarie e Organismi del Servizio Supervisione Intermediari Finanziari della Banca d’Italia - nel nostro mercato finanziario complessivo. Solo nell'ultimo anno si è registrata una piccola crescita di circa il 5%. Detto questo bisogna ugualmente, però riconoscere l'importanza e l'utilità sociale di tutte queste piccole realtà. La sfida per tutti questi operatori oggi è comunque quella di riuscire a trovare una via di mezzo anche nei confronti delle banche; una cosa difficile ma possibile".

La Mecc s.c. Impresa Sociale è uno spin off della Fondazione di Comunità di Messina, nata nel 2015; è un soggetto di finanza etica, specializzato nel microcredito, che nasce dalla relazione della Fondazione messinese con il movimento dell’economia di comunione e fortemente collegata con le azioni di sistema di Caritas Italiana. Il suo obiettivo generale è quello di promuovere l’economia civile, sostenibile e solidale sui territori di riferimento delle reti etiche italiane.

Dal maggio 2016 la Mecc è iscritta al numero uno dell’albo istituito dalla Banca d’Italia per regolamentare gli attori del microcredito. La Mecc s.c. ha la finalità di migliorare le condizioni di vita delle persone beneficiarie, delle comunità locali e dell’ambiente nonché di promuovere politiche integrate di sviluppo locale. Più specificatamente la Mecc promuove: nuove imprese di economia civile, responsabili sul piano sociale, ambientale e culturale; occupazione durevole sui territori di riferimento; l’inclusione sociale ed economica; rafforzamento delle reti dell’economia sociale e solidale.

Serena Termina

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)