Firenze, cambia il volto della povertà. Aumentati del 6,6% gli utenti che si sono rivolti ai Centri di ascolto Caritas

Primo report del 2023 a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas di Firenze: un confronto di dati dal 2019 al 2022 per raccontare come sta cambiando la situazione. “Le persone che si rivolgono alla Caritas non sono più soltanto coloro che appartengono alle periferie esistenziali e alla marginalità estrema ma sono singoli e famiglie che, pur avendo casa e lavoro, non riescono a far fronte alle spese ordinarie”

Firenze, cambia il volto della povertà. Aumentati del 6,6% gli utenti che si sono rivolti ai Centri di ascolto Caritas

Sono aumentati del 6,6% rispetto al 2021 gli utenti che nell’ultimo anno si sono rivolti agli sportelli dei Centri d’Ascolto, per un totale complessivo di 7851. Nel 2022, le 3154 persone che si sono presentate per la prima volta agli sportelli hanno un’età media inferiore rispetto al passato (il 20% ha meno di 25 anni), sono prevalentemente donne (56,6%), studenti (4,9%), non sposati (45,9%) e soggetti che affittano camere o posti letto. Queste sono solo alcune delle tendenze evidenziate nel primo Report del 2023 a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas, in collaborazione con il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze.

Ma chi sono oggi i poveri? Chi fa parte dell’area grigia della povertà e di quali servizi usufruisce? “Oggi, le persone che si rivolgono alla Caritas non sono più soltanto coloro che appartengono alle periferie esistenziali e alla marginalità estrema – si afferma -, ma sono singoli e famiglie che, pur avendo una casa e un lavoro, non riescono a far fronte alle spese ordinarie e che, con la pandemia, si sono infragilite”.
Il Covid e l’inflazione hanno impattato soprattutto sulla condizione economica dei nuclei costituiti da giovani adulti con figli. Nella stragrande maggioranza dei casi (76,4%) gli utenti sono soggetti che percepiscono un reddito non adeguato a coprire le normali necessità; mentre il restante 23,6% si distribuisce tra una pluralità di voci legate alla mancanza di occupazione, ai problemi di salute o abitativi.
Le problematiche legate a risorse economiche insufficienti interessano le fasce di età centrali, ma anche il 33,1% di coloro che hanno meno di 25 anni (1/3 dei più giovani). Dal 2019 al 2022 si è passati dalle 43047 richieste formulate da persone afflitte da questo tipo di difficoltà a 129464, con un incremento che nei quattro anni è stato pari al 200,8%: aumentano gli utenti, ma aumentano anche le problematiche da loro espresse.
A fronte di questo problema così diffuso, legato alla scarsità del reddito disponibile, la principale risposta attuata da Caritas per tutto il periodo 2020-2021 è quella del pacco viveri. Da 22589 pacchi viveri erogati nel 2019 si è passati a 97558 nel 2021 e a 88022 nel 2022. “Ma forse i viveri non bastano più! I dati evidenziano che nell’ultimo anno le persone si sono rivolte ai servizi Caritas per ricevere risposte più strutturate rispetto ad una condizione incipiente di impoverimento: contributo affitto, pagamento delle bollette arretrate, delle spese mediche”, si sottolinea.
Nel 2022 tornano a crescere anche le richieste relative all’ascolto: “è durante questo momento, centrale nel nostro servizio, che i volontari riescono a cogliere la complessità delle problematiche degli utenti incontrati e strutturare veri e propri progetti individualizzati”. Tra coloro che si rivolgono a Caritas alcuni, oltre a chiedere beni e servizi, esprimono la necessità di essere semplicemente ascoltati e consigliati, perché la solitudine richiede spesso risposte di natura sociale e culturale.
“Papa Francesco ci sollecita a costruire un mondo fraterno ‘senza scartati’, perché Dio “ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro (Fratelli tutti)”. Da questo report emerge la necessità di individuare, attivando una rete di servizi più ampia, percorsi di sostegno a una popolazione economicamente fragile per evitare la caduta in una condizione di vera e propria marginalità sociale – dice Riccardo Bonechi, direttore di Caritas diocesana Firenze -. Durante gli scorsi mesi, ed in particolare durante il 2022, Caritas Firenze e Fondazione Solidarietà Caritas, grazie a numerosi nuovi progetti, sostenuti in parte anche da Caritas Italiana con Fondi 8x1000, si sono adoperate proprio in questa direzione. Gli interventi realizzati hanno sostenuto le persone incontrate anche mediante l’attivazione di borse lavoro, orientamento socio-assistenziale, progetti legati alla povertà educativa e anche all’abitare. Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, per esempio, grazie al Progetto Housing First 2, è stato possibile da un lato trovare un alloggio per alcune situazioni incontrate dai Centri di Ascolto o in uscita da strutture di accoglienza; e dall’altro supportare a livello economico, per affitto ed utenze, trenta soggetti”.

“La povertà ha da sempre molte e diverse facce, ma le crisi che si sono susseguite e sovrapposte in questi ultimi anni ne hanno certamente acuito la complessità, rendendo evidente che non è più possibile tenerne distinte e separate le varie classificazioni (economica, educativa, alimentare...) perché, sempre di più, i vari aspetti si intrecciano tra loro – afferma Giovanna Grigioni, referente Osservatorio Caritas –. Per favorire lo sviluppo delle nostre comunità è dunque necessario dare risposte integrate ai bisogni complessivi delle persone, con un approccio multidisciplinare e senza creare disuguaglianze. In futuro dobbiamo essere in grado di prendere in carico la complessità in ogni fase della vita: esercitarsi sempre di più a dare risposte integrate dal punto di vista sociale e sanitario, con percorsi e non solo con prestazioni/erogazioni di beni materiali. La pandemia e adesso le conseguenze economiche della guerra ci pongono davanti a situazioni complesse che il sistema deve essere in grado di intercettare. È fondamentale investire sul lavoro di comunità e sull’interazione costante tra settori ed operatori diversi per potersi prendere cura della persona nella sua accezione globale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)