Fondazioni di origine bancaria: 26 miliardi di euro messi a disposizione, il 70% al terzo settore

Nate tra il 1991 e il 1992, le Fondazioni di origine bancaria sono 86, differenti per dimensione patrimoniale e operatività territoriale. Dalla loro nascita, le risorse a fondo perduto messe a disposizione ammontano a 26 miliardi di euro e hanno favorito l’attivazione di circa 20 mila iniziative ogni anno. Oggi a Roma le celebrazioni ad opera di Acri

Fondazioni di origine bancaria: 26 miliardi di euro messi a disposizione, il 70% al terzo settore

Oggi si apre l’anno di festeggiamenti del trentennale delle Fondazioni di origine bancaria. Nate tra il 1991 e il 1992, in adempimento della cosiddetta “Legge Amato”, che separò l’attività filantropica da quella creditizia delle Casse di Risparmio, le Fondazioni oggi sono 86, enti privati senza fini di lucro, autonomi e indipendenti che, attraverso l’investimento dei patrimoni di cui dispongono, generano proventi che vengono messi a disposizione delle comunità e del Paese, esclusivamente per scopi di utilità sociale e per la promozione dello sviluppo economico.
E proprio oggi, in occasione dell’avvio dell’anno di festeggiamenti del trentennale, Acri ha organizzato a Roma un evento presso l’Auditorium del Massimo. L’incontro, dal titolo “30 come noi. Generazioni in dialogo”, è stato l’occasione per raccontare i valori, la visione e il contributo di innovazione che le Fondazioni hanno dato al Paese in questi trent’anni.

Il presidente di Acri, Francesco Profumo, ha dichiarato: “Al centro dell’attenzione del trentennale della nascita delle Fondazioni di origine bancaria che si apre oggi, e che nei prossimi mesi gli enti festeggeranno singolarmente sui loro territori, vogliamo mettere il cuore della visione che è alla base dell’azione delle Fondazioni: la granitica convinzione che un Paese cresce e si sviluppa solo se riesce ad attivare tutte le energie dei suoi territori, stimolando la partecipazione dell’intera comunità alla volontà e lo sforzo collettivo di migliorare le vita delle persone. Come è infatti ormai diffusamente riconosciuto, le Fondazioni non solo erogano risorse, ma dialogano con i territori, attivano partenariati diffusi con soggetti pubblici e privati, profit e non profit, e sperimentano pratiche di innovazione sociale, che mettono a disposizione di tutti, affinché possano essere replicate anche in altri contesti e su scala più ampia. In un’ottica di sussidiarietà, lo fanno nei diversi settori in cui intervengono: dall’arte al welfare, dalla ricerca all’innovazione. Ad accomunare tutti questi interventi è la capacità di immaginare un futuro che garantisca a tutti il diritto di partecipare attivamente alla costruzione di un Paese più bello, giusto, solidale e sostenibile”. 

In occasione del trentennale, Acri e le Fondazioni associate hanno dato vita al progetto “30 Come Noi”: una web-serie composta da interviste a ragazzi e ragazze trentenni, protagonisti dei progetti promossi o sostenuti dalle Fondazioni. Ciascun episodio presenta un intervento realizzato in un ambito specifico: dalla ricerca alla cultura, dal sociale all’ambiente, dall’istruzione alla musica. I protagonisti dei video raccontano i progetti, ma soprattutto i valori che li hanno ispirati e che condividono con le Fondazioni, oltre alle loro aspirazioni, le loro idee e la loro visione del futuro del Paese. Tutti i video si possono vedere sul sito www.30ComeNoi.it . Al momento ci sono 10 episodi, ma la lista è destinata a crescere esponenzialmente nei prossimi mesi. L’hashtag per seguire e condividere il progetto è #30ComeNoi.

Cosa sono e quante sono le Fondazioni di origine bancaria

Come detto, le Fondazioni di origine bancaria sono nate tra il 1991 e il 1992, in adempimento della legge n. 218/1990 (cosiddetta Legge Amato), che separò l’attività filantropica da quella creditizia delle Casse di Risparmio. L’iter normativo che ne ha tracciato il perimetro di intervento è stato piuttosto articolato e a tratti contraddittorio, ma è culminato nella cosiddetta Legge Ciampi del 1998 e in due sentenze della Corte Costituzionale del 2003 (la 300 e la 301), che ne hanno definitivamente sancito la natura di soggetti privati preposti alla cura del bene comune.
Oggi le Fondazioni sono enti privati senza fini di lucro, autonomi e indipendenti, che, attraverso l’investimento dei patrimoni di cui dispongono, generano proventi che vengono messi a disposizione delle comunità e del Paese esclusivamente per scopi di utilità sociale e per la promozione dello sviluppo economico.

Le Fondazioni di origine bancaria sono 86, differenti per dimensione patrimoniale e operatività territoriale. Sono presenti in tutta la Penisola, prevalentemente al Nord e al Centro del Paese.
Dalla loro nascita, le risorse a fondo perduto messe a disposizione dalle 86 Fondazioni ammontano a 26 miliardi di euro. Ogni anno, queste risorse hanno favorito l’attivazione di circa 20 mila iniziative, con un’erogazione media per singolo progetto che ammonta a circa 50 mila euro.
A queste risorse, vanno aggiunte quelle che le Fondazioni, grazie alla loro autorevolezza e credibilità, sono capaci di mobilitare da parte di altri attori pubblici e privati, generando un effetto moltiplicativo che aumenta la portata economica degli interventi.
Sono mille le persone occupate nella struttura operativa delle Fondazioni (57% donne, 71% laureati).

I beneficiari di queste risorse sono i cittadini, tramite le organizzazioni di Terzo settore, gli enti locali, le istituzioni scolastiche, le università, i centri di ricerca. In particolare, si stima che alle organizzazioni del Terzo settore, in forma diretta o tramite enti locali, vada circa il 70% di queste risorse.
Ma il valore delle Fondazioni non si esaurisce nella quantità di risorse messe a disposizione, ma interessa, soprattutto, la modalità in cui esse vengono investite: “le Fondazioni, grazie alla loro natura privatistica e alla prossimità con i territori – ricorda una nota Acri -, riescono a cogliere i bisogni delle comunità e di intervenire con rapidità, sperimentando e innovando gli interventi e sempre adattandoli al mutare dei contesti.
Un esempio su tutti è stata la rapidità con cui le Fondazioni sono intervenute nella crisi generata dalla pandemia da Covid-19: in pochi mesi hanno messo a disposizione oltre 130 milioni di euro, tra risorse proprie e raccolte fondi attivate sui territori, partecipando alla precaria tenuta del Paese, in un momento di grande difficoltà. Grazie alla loro azione, le Fondazioni rappresentano dunque un cardine fondamentale per l’attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale sancito dall’articolo 118 della nostra Costituzione. Senza la presenza delle Fondazioni, quel principio troverebbe meno applicazione”. 

L’investimento del patrimonio e l’attività erogativa

Le Fondazioni perseguono la missione attraverso due strumenti complementari: l’investimento del patrimonio e l’attività erogativa. Negli anni esse hanno sviluppato una modalità di intervento in grado di utilizzare in maniera sinergica i due strumenti, facendo in modo che l’uno riesca a potenziare gli effetti dell’altro.

L’investimento del patrimonio. Oggi le Fondazioni detengono un patrimonio che ammonta complessivamente a circa 40 miliardi di euro, che è investito in maniera molto diversificata. Le Fondazioni sono il principale investitore istituzionale per quota di patrimonio investito nell’economia reale del Paese, con una percentuale pari al 44,4 del totale investito (Fonte: Itinerari previdenziali).
Nella gestione dei loro patrimoni, le Fondazioni pongono sempre maggiore attenzione alle tipologie d’investimento, privilegiando quelle operazioni che rispettano criteri ambientali, sociali e di governance (ESG), oltre che ai cosiddetti Mission Related Investment e alla nuova frontiera dell’Impact Investing. Inoltre, la loro “origine bancaria”, pur se molto diluita e ridotta, è ancora oggi uno degli assi portanti del mondo del credito del nostro Paese.

L’attività erogativa. Le Fondazioni di origine bancaria intervengono sui territori promuovendo il cosiddetto “welfare di comunità”, ovvero accompagnando tutti quei soggetti – organizzazioni del Terzo settore, istituzioni, imprese e singoli cittadini – che si attivano per prendersi cura del benessere della comunità, realizzando il principio di sussidiarietà orizzontale. Insieme alle comunità, le Fondazioni si prendono cura delle fragilità, favorendo l’integrazione lavorativa dei disabili e la loro autonomia, l’assistenza agli anziani non autosufficienti (privilegiando il sostegno alle famiglie e la domiciliarizzazione), la tutela dell’infanzia, il recupero delle fasce sociali più esposte a forme di emarginazione e abuso, il contrasto alle dipendenze. Con quest’ottica comunitaria, favoriscono la nascita delle Fondazioni di comunità: istituzioni mutuate dal mondo anglosassone che nascono per rispondere a bisogni comunitari con risorse provenienti in parte da una Fondazione promotrice e, in parte, da donazioni raccolte direttamente da cittadini, imprese e istituzioni.

Ciascuna Fondazione di origine bancaria interviene sul proprio territorio, generalmente la provincia o la regione in cui ha sede. I principali settori di intervento sono: arte, attività e beni culturali; volontariato, filantropia e beneficenza; ricerca e sviluppo; assistenza sociale; sviluppo locale; educazione, istruzione e formazione; salute pubblica.
Ci sono però anche molte iniziative di portata nazionale o internazionale, realizzate con il coordinamento di Acri, l’associazione che le rappresenta collettivamente. Su tutti, il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il più grande intervento attivo in Italia per rispondere al fenomeno della povertà minorile. Nato su iniziativa delle Fondazioni, e realizzato in partenariato con Governo e Terzo settore, ha permesso finora l’avvio di più di 400 progetti in tutta Italia, che hanno raggiunto 500 mila bambini e ragazzi. 

C’è poi Fondazione Con il Sud, nata nel 2006 dall’alleanza tra le Fondazioni di origine bancaria e il mondo del Terzo settore, per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo del Sud. Infine, c’è l’Housing sociale, un fronte su cui le Fondazioni nel nostro Paese sono state pioniere, sperimentando una formula per offrire alloggi in locazione a canoni ridotti alle categorie sociali che non rientrano nei parametri per l’assegnazione di case popolari, ma che non hanno la capacità economica di accedere a un’abitazione a prezzi di mercato. Dall’iniziativa delle Fondazioni è nato il   Fondo Investimenti per l’Abitare che, con il coinvolgimento di CDP, sta realizzando oltre 20mila tra abitazioni e posti letto in residenze studentesche.

Le iniziative e i progetti messi in campo dalle Fondazioni

Cultura. Per le Fondazioni l’investimento in campo culturale rappresenta uno dei fattori strategici per lo sviluppo dei territori, considerando il patrimonio culturale un volano di crescita in grado di generare turismo e nuova occupazione e ritenendo che l’accesso ai beni e alle produzioni culturali debba estendersi al maggior numero di persone, al fine di accrescere il capitale umano della comunità. Progetti di sistema sono: Funder35, che seleziona e accompagna imprese culturali giovanili non profit affinché si consolidino dal punto di vista gestionale e organizzativo; R’accolte, un catalogo online che presenta l’immenso patrimonio di opere d’arte di proprietà delle Fondazioni (oltre 13 mila tra quadri, sculture e ceramiche); Per Aspera ad Astra, che diffonde su scala nazionale l’esperienza di teatro in carcere realizzata a Volterra dalla Compagnia della Fortezza.

Innovazione e ricerca. Le Fondazioni sostengono la crescita del cosiddetto ecosistema dell’innovazione, favorendo il trasferimento tecnologico università-imprese e creando poli di open innovation, per far germogliare startup innovative. Progetti di sistema sono: Ager, che sostiene lo sviluppo della ricerca nel campo dell’agroalimentare, promuovendo studi per coniugare rese elevate e sostenibilità ambientale delle filiere agricole, così da consolidare la leadership dei prodotti agroalimentari italiani; Young Investigator Training Program, che punta a coinvolgere giovani scienziati operanti all’estero, italiani e stranieri, nella partecipazione a congressi di rilevanza internazionale organizzati in Italia, e ad esperienze di lavoro temporaneo presso enti di ricerca italiani.

Ambiente. In questo campo le Fondazioni sostengono l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, favoriscono la realizzazione di percorsi ciclabili, promuovono l’educazione ambientale nelle scuole e la realizzazione di parchi e aree protette. Progetti di sistema sono: Vento, un percorso ciclo-pedonale da Torino a Venezia, lungo le sponde del Po, che punta a creare nuova occupazione generando un indotto turistico di richiamo internazionale; Green Jobs, che promuove le competenze imprenditoriali della green economy nelle scuole secondarie di secondo grado.

Migrazioni. Su questo fronte, le Fondazioni, da un lato sostengono le organizzazioni che accolgono e assistono i migranti giunti nel nostro Paese, favorendone l’integrazione, dall’altro si sono attivate per contribuire, insieme ai migranti, a creare le condizioni per ridurre le cause delle partenze dai loro Paesi. Progetti di sistema sono: Fondazioni For Africa Burkina Faso, che ha garantito l’accesso al cibo a oltre 60mila persone, puntando sulla riorganizzazione delle filiere agricole, la microfinanza e il coinvolgimento delle donne e dei migranti burkinabè in Italia; Never Alone, per l’accoglienza e l’accompagnamento dei minori stranieri non accompagnati che vivono nel nostro Paese; Progetto Migranti, per sostenere le attività di soccorso in mare, i corridoi umanitari, l’assistenza a migranti giunti da poco o in fase di passaggio.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)