Giornata delle Lingue dei segni: “Per la prima volta, anche quella italiana”

Celebrata per la prima volta nel 2018, è un'opportunità per sostenere l'identità linguistica e culturale delle persone sorde. “Celebrare la vitalità della comunità dei Sordi”

Giornata delle Lingue dei segni: “Per la prima volta, anche quella italiana”

“Celebrare la vitalità della comunità dei Sordi”: è lo slogan scelto quest'anno dall'Ens per celebrare la Settimana internazionale delle persone sorde. Lanciata per la prima volta nel 1958, a Roma, da allora viene celebrata ogni anno durante l’ultima settimana di settembre dal movimento di rivendicazione e di lotta per i diritti delle persone sorde di tutto il globo, circa 72 milioni. Nell'ambito della ricorrenza, si celebra oggi la Giornata internazionale delle Lingue dei segni, istituita dall'Onu nel 2018 per sostenere l'identità linguistica e culturale delle persone sorde.

“L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – ricorda l'Ens - ha scelto questo giorno per ricordare al mondo la necessità di riconoscere, promuovere e proteggere le oltre 200 differenti lingue dei segni nel mondo. Tale risoluzione promuove il riconoscimento legale delle lingue dei segni nazionali - equiparate alle lingue nazionali parlate e scritte - per proteggere la diversità linguistica ed evidenzia la necessità di un’educazione di qualità in un’ottica bilingue (Lingua dei segni e lingua nazionale)”.

Quest'anno la ricorrenza è particolarmente significativa, perché “per la prima volta possiamo celebrarla avendo la nostra lingua dei segni, la Lis, riconosciuta a livello nazionale. Il 19 maggio scorso, infatti, dopo una lotta pluridecennale, l’Italia ha colmato il suo grave ritardo e ha riconosciuto la Lingua dei Segni Italiana; una data storica per la nostra comunità, che rappresenta però non un punto di arrivo ma una fondamentale partenza per affermare finalmente i diritti di cittadinanza delle persone sorde e raggiungere la loro piena inclusione, autonomia e indipendenza”.

Tante le iniziative in corso e in programma per la Settimana mondiale: oggi il convegno “Segniamo per i diritti umani!” dedicato naturalmente alla Lis.

La Settimana internazionale

Tra i temi approfonditi da Ens nei giorni scorsi, tramite gli interventi video di diversi esperti e protagonisti di questa comunità, c'è la “intersezionalità nella comunità sorda, ovvero “la sovrapposizione di diverse identità sociali nella stessa persona e le relative possibili oppressioni e discriminazioni multiple. Le comunità sorde sono sia un gruppo linguistico-culturale che persone con disabilità – spiega Ens - Questa intersezionalità è evidenziata anche nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Nella persona sorda, inoltre, possono intersecarsi anche altre identità sociali, pensiamo ad esempio alle persone sorde Lgbtqi, che non fanno che aggiungere variabilità alla nostra grande comunità. Nella Settimana Internazionale del Sordi, diciamo basta a qualsiasi tipo di discriminazione o di crimine d’odio che colpisce le persone per ciò che sono. Essere uguali vuol dire avere le opportunità di sviluppare pienamente la propria persona realizzando la propria diversità!”.

Altro tema approfondito da Ens in questi giorni è quello della leadership: “Le comunità dei Sordi di tutto il mondo si sono organizzate in associazioni rappresentative per promuovere i loro diritti umani. Le persone con disabilità, infatti, devono essere sempre coinvolte nei processi decisionali che riguardano le loro vite in considerazione delle loro esperienze e della conoscenza diretta delle esigenze reali e dei diritti da implementare. Le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità, come l’Ens, devono essere quindi messe nelle condizioni di lavorare e applicare in pieno il principio "Niente su di noi, senza di noi".

Non poteva mancare, tra i temi trattati, quello della scuola, con un approfondimento sulle lingue dei segni per tutti gli studenti sordi. “Per un bambino nato sordo o con una sordità acquisita nei primi anni di vita – in Italia sono uno su mille ogni anno– apprendere la lingua parlata/scritta è un processo complesso. Infatti il non sentire i suoni, soprattutto le frequenze su cui viaggia il linguaggio parlato, impedisce l’acquisizione spontanea della lingua vocale. L'acquisizione della lingua dei segni dalla nascita da modelli di lingua dei segni fluenti diventa quindi fondamentale per lo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale dei bambini sordi. Lingua dei segni e lingua parlata, però, non sono assolutamente in competizione o antitesi. È fondamentale, al contrario, che al bambino sordo – ed all’adulto – siano rese accessibili tutte le opportunità comunicative e linguistiche funzionali alla sua crescita, educazione ed autonomia personale, in una prospettiva che promuova il bilinguismo: lingua parlata/scritta e lingua dei segni. Il bilinguismo rappresenta quindi una preziosa opportunità per il bambino, la famiglia e la società intera e una sfida a cui sono chiamate tutte le agenzie educative”.

Verso la Giornata mondiale

Il 25 settembre sarà il momento centrale della settimana, con la 63a edizione della Giornata Mondiale dei sordi, dedicata alla cultura e l'arte. “Festeggeremo insieme questa occasione, con una lunga giornata all’insegna della cultura e della condivisione organizzata dal Consiglio Regionale Ens Lazio presso il museo Maxxi di Roma – annuncia Ens - Sul palco si esibiranno vari artisti sordi, ognuno con la propria forma d’arte, per portare alla luce la grande e variegata cultura sorda e le manifestazioni artistiche legate alla lingua dei segni. Le comunità sorde sono orgogliose della loro identità linguistica e culturale; l’arte può essere uno strumento per raccontarsi, realizzarsi, lottare contro ogni forma di discriminazione e violenza e costruire un mondo più giusto, equo e bello”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)