Il presepe vivente di Codiverno. Ultimo fra gli ultimi

Codiverno Torna il presepe vivente che si ispira al tema del Giubileo e invita a riflettere su cosa fare per essere segno di speranza per tanti ultimi della terra

Il presepe vivente di Codiverno. Ultimo fra gli ultimi

Si ispira al Giubileo il presepe vivente di Codiverno che quest’anno giunge alla sua 28a edizione e il titolo è “Ultimo fra gli ultimi”. «Si riferisce a Gesù, che è nato e ha vissuto fra gli ultimi del suo tempo – dice don Fernando Fiscon, parroco di Codiverno e Pionca – facendosi ultimo fra gli ultimi per portare speranza e amore ai poveri e disperati della terra. Come lui, così anche noi, visitando questo presepe vivente, vogliamo farci ultimi fra gli ultimi, segni di speranza per affamati, assetati, malati, immigrati, carcerati, nei quali riconoscere la presenza del Signore Gesù. Chi ha già visitato il presepe vivente di Codiverno, torna volentieri perché sa che non è mai uguale. Ogni anno un tema diverso, espressione di una comunità che cerca di trasmettere un messaggio che tocchi la mente e il cuore del visitatore». La visita è suddivisa in tappe: in alcune un cartello indica le varie scene, in altre invece c’è anche un invito ad ascoltare la narrazione fuori campo trasmessa con un sottofondo musicale. Si parte quindi dalla porta della chiesa, dove è collocata la stella cometa con i segni del Giubileo. Sulla facciata un telo colorato con il simbolo del Giubileo in cui si vedono tutti i popoli della terra, pellegrini di speranza, navigare sulle onde del mare, aggrappati alla croce di Cristo e accanto il disegno che richiama il tema di questo presepe vivente. Quindi si varca la porta della chiesa, che simboleggia tutte le porte sante del Giubileo. All’interno della chiesa un piccolo percorso illustra le missioni diocesane. Quindi si continua all’esterno. Qui fra le rievocazioni dei villaggi e degli antichi mestieri, c’è l’annunciazione dell’angelo a Maria e quindi una prima scena, quella della santa famiglia che bussa alle varie locande. «Ogni tappa ha un richiamo con l’attualità – specifica don Fiscon – esperienze che tante persone, gli ultimi dei nostri giorni, vivono quotidianamente: i bambini che nascono nella precarietà dei campi profughi o nei quartieri delle bidonville, ma anche gli immigrati che perdono la vita in mare. Alcune scene hanno una porta da varcare: quella dell’ospitalità ai migranti, della misericordia e del riscatto, quella della cura e delle vicinanza ai malati e quella infine del pane per tutti». Al termine si incontra la figura di don Tonino Bello che i giovani delle parrocchie dell’unità pastorale di Vigonza hanno incontrato quest’anno nel loro camposcuola. «Lasciamo andare via il visitatore – conclude il parroco – con due provocazioni su cui riflettere: io cosa posso fare per essere segno di speranza per tanti ultimi della terra? E sono disposto, come Gesù e tanti testimoni e missionari del Vangelo, a farmi ultimo fra gli ultimi per dare speranza a qualcuno?».

Le date

Il presepe di Codiverno viene inaugurato il giorno di Natale (visite dalle 15 alle 18). Poi è aperto il 26 e 29 dicembre e il 5, 6, 12, 19, 26 gennaio con orario 15-18. Dal 22 dicembre al 19 gennaio in centro parrocchiale è allestita la mostra d’arte di Giovanni Maretto, con ritratti e figuranti della storia del presepe vivente e la mostra del libro (dal martedì al venerdì 15-18; sabato e festivi 9-11.30 e 15-19). Informazioni e eventuali visite guidate per gruppi parrocchiali: parrocchiacodiverno@ gmail.com; www.codiverno.it

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