Il pubblico ritorna all’Mpx dopo il periodo di chiusura imposto dal Covid

La riapertura è stata lenta, ma ora che le norme sono più chiare e il pubblico inizia a prendere confidenza con le regole per la salute di tutti, l'Mpx rilancia la sua programmazione anche grazie alle uscite di molte pellicole previste dopo la Mostra del cinema di Venezia.

Il pubblico ritorna all’Mpx dopo il periodo di chiusura imposto dal Covid

Partito cautamente e un po’ in sordina a fine agosto, riaprendo i battenti dopo il lunghissimo periodo di chiusura imposto dal Covid, l’Mpx, la sala multimediale della Diocesi di Padova nel cuore della città, riprende quota con la programmazione, man mano che si dipana settembre e che le certezze, soprattutto da parte dei distributori cinematografici, s’infittiscono anche grazie ai nuovi film presentati alla Mostra del cinema di Venezia.

La riapertura non è stata di certo facile per nessuno, ma anche l’affezionato pubblico del cinema Pio X lo ripopola, cominciando progressivamente a prendere dimestichezza con le regole da rispettare per la sicurezza sanitaria di tutti. «La gente si sta rendendo conto che si può ritornare in sala con responsabilità – racconta Christian Mosele dell’Ufficio pastorale delle comunicazioni sociali – Il piacere della visione sul grande schermo non può essere sostituito da nessuna piattaforma digitale e le persone hanno bisogno di aggregazione».

Anche altre sale della comunità sparse in tutta la diocesi hanno ripreso l’attività cinematografica, sebbene i volontari scarseggino e, in questo frangente, ci sia bisogno di maggiori forze per la gestione di pulizie e controlli. «Molti anziani hanno scelto giustamente di sospendere il servizio volontario – continua Mosele – chi resta sta dando anima e corpo per la riapertura perché la sanificazione degli ambienti deve essere eseguita ogni volta che si apre anche per un'unica proiezione. Alcuni hanno deciso di rinviare a ottobre, riducendo le proiezioni e solo quando saranno in grado di garantire la sicurezza necessaria».

Tre i film in sala
Le tre sale di via Bonporti 22 fino a mercoledì 16 settembre proiettano Crescendo di Dror Zahavi: Eduard Sporck, musicista di fama internazionale, deve affrontare la sfida di mettere insieme per un unico concerto un’orchestra di giovani israeliani e palestinesi divisi da generazioni. Il secondo film è Il grande passo di Antonio Padovan: la storia di due fratelli, antieroi comici, si svolge tra le campagne rodigine con un infallibile Giuseppe Battiston insieme a Stefano Fresi e Flavio Bucci. Semina il vento, il film di Danilo Caputi, racconta invece di Nica, studentessa di agronomia, che torna nella sua Puglia e scopre che il padre seppellisce rifiuti tossici nelle sue campagne. È la storia di una generazione che non si arrende e che lotta per custodire la terra.

Anche la grande arte ritorna al cinema: dal 21 al 23 settembre ci sarà in programmazione Una notte al Louvre. Leonardo da Vinci che racconta la grande mostra che ha portato nel museo parigino oltre un milione di visitatori. Per orari e altre informazioni: multisalampx.it

Dal 17 settembre il film su padre Leopoldo

Da giovedì 17 settembre all’Mpx sbarca il film in uscita del regista padovano Antonello Belluco. Sulle mie spalle è dedicato a padre Leopoldo Mandic, il santo frate capuccino di origini slovene che visse e morì nel monastero di Santa Croce a Padova e che oggi è patrono dei malati di tumore. «Mia nonna, slovena, gli era molto devota – spiega Antonello Belluco – Leopoldo ha trascorso gran parte della sua vita in un confessionale. Una situazione oggettivamente poco cinematografica. Tuttavia, leggendo tra le righe della sua vita, ho individuato nelle testimonianze di chi gli è stato accanto l’elemento che mi avrebbe aiutato a raccontarla. Non un film biografico, ma una storia vera narrata attraverso le storie degli altri».

Il film abbraccia gli anni dal 1915 al 1945 e racconta la vicenda delle famiglie Brandi e Filangeri e di alcuni personaggi di spicco della città di Padova che attraversano la tragedia del primo conflitto mondiale e dei difficili anni del dopoguerra.

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