Inizia la scuola: tra i banchi anche tanti “amici a testa in giù”

All'appello, in questi giorni, risponderanno anche 272 mila studenti con disabilità. E nasceranno relazioni. Il libro di Iben Akerlie, “Il mio amico a testa in giù”, è la storia di un'amicizia “speciale”, fatta di timidezze e di “stranezze”, di paure e di tentennamenti

Inizia la scuola: tra i banchi anche tanti “amici a testa in giù”

ROMA – Sta per suonare la campanella, nelle scuole di tutta Italia: si inizia queste settimana in alcune regioni, la prossima in altre. E a prepararsi per l'appello, ci sono circa 272 mila studenti disabili. Tanti quindi i ragazzi che si ritroveranno in classe, o perfino nello stesso banco, un compagno con una disabilità fisica, intellettiva o sensoriale. Resta l'incognita sulla puntualità con cui arriveranno, insieme agli studenti, anche i docenti di sostegno e gli assistenti che spettano a chi ha un bisogno particolare: il cosiddetto “decreto inclusione”, che entrerà in vigore il 12 settembre, porterà alcune significative novità, ma secondo le associazioni  non sarà in grado di realizzare quella “rivoluzione copernicana” tanto attesa. E sopratutto – come osserva, per esempio, il sindacato Anief  – non garantirà agli alunni con disabilità di iniziare effettivamente la scuola fin dal primo giorno.

Accanto alle incognite e alle criticità, c'è però una certezza: l'inclusione oggi si fa a scuola, si fa in classe e la fanno i compagni. Perché la presenza di un bambino o di un ragazzo con disabilità costringe tutti, dai più piccoli ai più grandi, a costruire una relazione nuova, diversa, per lo più sfidante. Ed è una di queste relazioni che abbiamo scelto di raccontare attraverso il libro per ragazzi (ma anche per adulti) di Iben Akerlie, “Il mio amico a testa in giù”, recensito da Chiara Ludovisi su SuperAbile Inail . Una storia che racconta proprio un “primo incontro”, tra i banchi, con la disabilità. Tra Lars e Amanda, è Lars il più coraggioso: è lui, con le sue “stranezze”, le smorfie e la sindrome di Down, a presentarsi ad Amanda, tenderle la mano e accompagnarla in un mondo che lei, con la sua fragilità, non osava esplorare. Lars è il nuovo compagno “con problemi”, Amanda è la “tutor” a cui viene affidato: è la migliore della classe, diligente e stimata dall’insegnante, l’unica degna di una responsabilità così importante.

Amanda però non è la ragazza “risolta” che può apparire agli adulti: insicura e timida, soffre per un amore non corrisposto e per le prepotenze di alcune compagne. Ora questo nuovo incarico la mette in crisi, non per il timore di non esserne all’altezza, né banalmente per la paura del diverso: ma per la preoccupazione di diventare lei stessa ancor più diversa di quanto già non si senta, agli occhi dei compagni. Lars però la conduce dolcemente nel suo universo, fatto di formule magiche, personaggi immaginari, nomi inventati: senza quasi accorgersene, Amanda si ritroverà a condividere con lui i momenti più divertenti della sua giornata, a trascorrere ore piacevoli nella casa di quel compagno “strano”, alle prese con un mondo intriso di fantasia. Diventano amici, Amanda e Lars: lei lo aiuta a non cacciarsi nei guai, quando la sua esuberanza lo espone al ludibrio dei compagni; lui la aiuta a uscire dal “guscio”, a trovare il coraggio di compiere un passo avanti, a scoprire un linguaggio nuovo, a lasciarsi andare.

Proprio quando tutto sembra funzionare e il legame con Lars pare ormai indissolubile, Amanda lo tradisce nel peggiore dei modi, svendendo la sua immagine ai “bulli” della classe, perché possano esibirla, condividerla e commentarla sul loro blog Retarderdmuch. Amanda ha scoperto da poco quel blog e si è indignata: raccoglie le espressioni più bizzarre del suo amico, catturate dai cellulari di alcuni compagni. Voleva fare giustizia, Amanda, denunciare le ragazze che avevano messo in piedi quella perfida collezione. Si trova, invece, improvvisamente e quasi senza rendersene conto, a esserne complice, pur di essere “una di loro”. Viene scoperta, rimproverata, mortificata da insegnanti, genitori e dalla sua migliore amica: il pentimento, il rimorso e la solitudine pesano più di qualsiasi punizione.

C’è solo un modo per riabilitarsi, quando tutto sembra ormai perduto: usare la fantasia che proprio Lars le ha trasmesso, esibendosi in una stravagante confessione pubblica. Potrà mai Lars accettare le sue scuse, porgerle nuovamente la mano, per tornare a ridere insieme e a parlare quella lingua che pazientemente lui le ha insegnato? Iben Akerlie, 31 anni, è una nota attrice norvegese che ha preso parte a molti film e serie tv. Il mio amico a testa in giù, pubblicato nel 2016 con il titolo Lars er lol e uscito in Italia per Dea Planeta Libri alla fine dell’anno scorso, è il suo esordio letterario.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)