"Intrecci" e relazioni: in biblioteca la mostra dei lavori a maglia (nati in lockdown)

Esposte 74 “mattonelle” realizzate a uncinetto o a maglia  con l’idea di “creare una coperta collettiva” simbolo di socializzazione e rinascita. A ogni creazione è associato un  ricordo del periodo vissuto. Iniziativa che "documenta lo sforzo della biblioteca di trasformarsi in uno spazio di partecipazione sociale"

"Intrecci" e relazioni: in biblioteca la mostra dei lavori a maglia (nati in lockdown)

"Intrecci" di fili e il tentativo di mantenere relazioni anche nel difficile momento del lockdown del 2020. E' così che nasce la mostra “Una coperta per ricordare. La riscoperta di uncinetto e ferri ai tempi del Covid-19", visitabile nella biblioteca civica di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, fino al  10 settembre 2021. Espone 74 “mattonelle” realizzate a uncinetto o a maglia, con l’idea di “creare una coperta collettiva”. Ad ogni creazione è associato un ricordo del periodo vissuto. Una iniziativa che suggerisce al portale Secondo Welfare una riflessione sul valore delle biblioteche, come “luoghi preziosi per lo sviluppo del welfare socio-culturale”, a partire dall’intervista a Loretta Piazza. Utente della biblioteca, nel corso del primo lockdown del 2020, Piazza ha promosso un gruppo di lavoro a uncinetto e a maglia e successivamente, con il supporto dello staff della biblioteca, ha curato l’allestimento della mostra.

Il significato della coperta è la socializzazione, - spiega Piazza a Secondo Welfare - il ritrovarsi per fare un qualcosa insieme, un elemento di interesse e di passione comune. L’unione delle singole mattonelle che vanno a formare la coperta rappresenta un simbolo di rinascita, il desiderio di ripresa che vogliamo comunicare a tutti. Abbiamo passato un periodo difficile, tutti in casa, ma ognuno ha confezionato la sua granny square aspettando il momento dell’incontro, durante il quale realizzeremo insieme la coperta, frutto dell’unione di tutte le mattonelle”.

Le persone coinvolte si sono mantenute in contatto attraverso i social e il telefono, impegnandosi nel progetto in attesa di un momento di confronto in presenza, con l'idea di “lavorare e fare comunità al tempo stesso”. L’opportunità della mostra è arrivata successivamente.

Ora spiega Piazza “la biblioteca ha intenzione di organizzare un Knit Cafè o dei corsi per offrire un’occasione di incontro a chi ha partecipato”. “I Knit Cafè praticamente sono dei bar, - prosegue - abbastanza famosi prima del lockdown, dove i gestori mettevano a disposizione un angolo del locale in cui le persone potevano incontrarsi, portando con sé i materiali, tra cui gomitoli, schemi, etc. In questi luoghi si lavora tutte insieme favorendo la socializzazione e nel frattempo si consuma un caffè, un aperitivo, a seconda del momento della giornata. Alcuni sono rimasti attivi per come è stato possibile, altri hanno chiuso per via delle difficoltà che ha incontrato il settore della ristorazione. Noi vorremmo riproporre la stessa cosa qui, in biblioteca, non puntando tanto sulla parte bar, perché siamo in uno spazio diverso, ma puntando sulla socializzazione, invitando chi sa lavorare a uncinetto e a maglia a ritrovarsi con un appuntamento fisso”.

“L’intervista – commentano Elisa Frangi e Graziano Maino che hanno realizzato il focus per secondo Welfare - documenta lo stato nascente di una iniziativa, un avvio costruito sulla base di un’intuizione formulata come attività minimale (la costruzione di mattonelle a uncinetto) e per questo accessibile, che fa dell’interesse per l’uncinetto una occasione per attivarsi e non perdere la speranza. L’esperienza intercettata, sostenuta e promossa dalla biblioteca di Vimercate dà l’idea di un processo in progress, graduale, e documenta lo sforzo da parte della biblioteca di aprirsi e trasformarsi in uno spazio di partecipazione sociale. La biblioteca assume un ruolo di regia capacitante se coglie l’attimo offerto dalle condizioni di contesto avverse e dalla disponibilità ad impegnarsi manifestata da una utente, mettendo a disposizione mezzi e modalità semplici, accessibili, facilitanti ma soprattutto coinvolgenti”

“Le biblioteche hanno un ruolo nel promuovere cultura locale. - proseguono - Nelle biblioteche si possono organizzare microeventi che danno valore alle esperienze che nascono nella comunità e che trovano spazio per venire presentate". E ancora: "Un progetto circoscritto, a bassa intensità e dai costi contenuti, fa intravedere la possibilità di realizzare macroazioni, capaci di intercettare e catturare campi di interesse e rilanciando sotto forma di proposte, iniziative che indicano un tracciato evolutivo e valorizzano campi di interesse e aspirazioni delle persone che co-promuovono e fruiscono delle proposte culturali".

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)